Lo scorso 2025, papa leone xiv ha contattato il patriarca latino di gerusalemme, pierbattista pizzaballa, a seguito del grave bombardamento israeliano sulla parrocchia cattolica di gaza. L’episodio ha causato vittime e feriti, suscitando reazioni di solidarietà da parte della chiesa. I due patriarchi, latino e ortodosso, hanno portato aiuti nella striscia di gaza e rilanciato l’appello a fermare le violenze nella regione.
L’attacco alla parrocchia cattolica di gaza e le sue conseguenze
Il bombardamento israeliano ha colpito l’unica parrocchia cattolica presente nella striscia di gaza, provocando la morte di tre persone e il ferimento di altri undici, tra cui don gabriel romanelli, parroco della comunità. L’attacco è avvenuto nel contesto di tensioni crescenti tra le forze israeliane e la popolazione locale. La distruzione della parrocchia ha rappresentato un duro colpo per la comunità cristiana che da tempo vive nella zona.
L’evento ha attirato l’attenzione internazionale, mettendo in luce la fragilità delle condizioni civili a gaza. In queste ore, la presenza di famiglie colpite dalla tragedia e la necessità di assistenza umanitaria sono al centro delle preoccupazioni di molte organizzazioni. La parrocchia rappresentava un punto di riferimento spirituale e sociale per i residenti cristiani e il suo danneggiamento ha alimentato un senso di emergenza tra i fedeli.
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Intervento diretto delle autorità religiose
Gli esiti dell’attacco hanno portato a un’intervento diretto da parte delle autorità religiose, che si sono mosse per fornire supporto alle vittime e far sentire la loro voce nelle sedi internazionali. Parallelamente sono cominciati gli sforzi per garantire la consegna di aiuti umanitari alle persone coinvolte nel conflitto.
La visita del patriarca latino e del patriarca ortodosso a gaza con gli aiuti umanitari
Il giorno successivo all’attacco, i patriarchi latino e ortodosso di gerusalemme, pierbattista pizzaballa e teofilo iii, sono entrati nella striscia di gaza con una delegazione per consegnare centinaia di tonnellate di aiuti umanitari destinati a famiglie colpite dagli eventi bellici. La visita aveva lo scopo di esprimere solidarietà diretta e portare un segnale di speranza a una popolazione in grave difficoltà.
Durante il tragitto verso gaza, pizzaballa ha raccontato di aver ricevuto la telefonata di papa leone xiv, che ha voluto assicurare il proprio sostegno alla comunità. I patriarchi si sono incontrati con famiglie, sacerdoti e membri della comunità cristiana locale per testimoniare vicinanza e raccogliere le esigenze di chi vive sotto assedio.
Unità e aiuti concreti
L’azione congiunta ha sottolineato anche l’unità tra le diverse confessioni cristiane a gerusalemme, impegnate a dare voce a chi soffre nell’area. La consegna concreta degli aiuti ha compreso generi alimentari, medicinali e materiali utili per fronteggiare l’emergenza. Il coinvolgimento diretto dei rappresentanti delle chiese della terra santa è stato fondamentale per coordinare l’intervento in un contesto di forti limitazioni logistiche.
Il messaggio di papa leone xiv per la pace e la fine della tragedia
Nel corso della telefonata con il patriarca latino, papa leone xiv ha ribadito la necessità urgente di mettere fine alle violenze che colpiscono la popolazione di gaza e più in generale la terra santa. Ha definito l’attacco ingiustificabile e ha espresso la volontà di fare il possibile perché si arrivi non solo a un cessate il fuoco, ma a una conclusione stabile della crisi.
Ha richiamato all’impegno morale e umano per evitare altre vittime e ha insistito sulla richiesta di rispetto della vita e della dignità delle persone coinvolte. Ha rivolto una preghiera intensa a sostegno di chi soffre e ha espresso vicinanza a tutti coloro che abitano in quella regione.
Il patriarca pizzaballa ha ringraziato papa leone xiv, evidenziando come la sua presenza spirituale e il suo supporto siano un punto di riferimento per le comunità di terra santa, in particolare per quelle di gaza. Ha assicurato che anche i fedeli locali rispondono con preghiere e ringraziamenti, mantenendo viva una speranza condivisa che la tragedia possa finalmente concludersi.
Le parole del pontefice rappresentano un richiamo diretto alle responsabilità di tutti per fermare le guerre in corso e restituire pace a una regione da troppo tempo segnata dal conflitto.