Papa Francesco ha accolto la delegazione peruviana con un racconto personale che apre uno spaccato su un momento cruciale della sua vita prima di diventare pontefice. Il ricordo coinvolge l’anno 1998, un periodo in cui ha svolto numerosi incarichi nella città di Trujillo, in Perù.
Il 1998, un anno di impegni intensi a trujillo
Nel 1998 papa Francesco, allora padre Roberto, si trovava a Trujillo dove ricopriva diversi ruoli nel clero locale. In quel periodo era professore al seminario, direttore degli studi, parroco, vicario giudiziale e anche formatore. Queste responsabilità superavano il ruolo di semplice sacerdote, richiedendo attenzione e dedizione costante. Le diverse funzioni si intrecciavano tra loro, mostrando una realtà ecclesiale complessa e impegnativa. Essere responsabile scuola e comunità pastorale allo stesso tempo ha portato a una gestione intensa, che ha lasciato un segno nella sua esperienza. Allo stesso anno risale la sua elezione a provinciale degli agostiniani, incarico che lo avrebbe impegnato ulteriormente.
Il ritorno a chicago e l’incontro con una religiosa provinciale
Dopo l’incarico in Perù, papa Francesco fece ritorno in terra americana, precisamente a Chicago. Fu qui che incontrò una religiosa, anch’essa provinciale nella sua congregazione, che gli offrì una parola di incoraggiamento e stimolo. La donna affermò: “Il nostro Dio è un Dio delle sorprese e un giorno te ne farà un’altra”. Quella frase è rimasta impressa nella mente di papa Francesco e si è rivelata profetica nel corso degli anni seguenti. L’incontro ha un’aura di predizione e speranza, elemento che attraversa la sua vicenda personale e religiosa.
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Il significato delle parole del papa alla delegazione peruviana
Durante la visita alla delegazione, papa Francesco ha condiviso questo ricordo per sottolineare la dimensione umana e spirituale del suo cammino. Il riferimento al “Dio delle sorprese” non è casuale. Rappresenta la capacità di affrontare i cambiamenti anche quando sembrano imprevedibili. La frase pronunciata dalla religiosa provinciale, ormai parte della memoria personale di Francesco, indica come eventi inattesi possano guidare la vita di un sacerdote o di un vescovo. Queste parole aprono uno scenario più ampio sull’esperienza della fede e della dedizione nel ministero, mettendo in luce i momenti di fatica e speranza vissuti nel passato. Il ricordo si collega a eventi successivi, mostrando una linea di sviluppo che arriva fino all’elezione a papa.
Il contesto più ampio dell’incontro con la delegazione peruviana
L’incontro con la delegazione peruviana acquista un valore simbolico oltre che formale. Papa Francesco ha scelto di condividere una parte della sua storia legata proprio al Perù, paese dove ha svolto una parte significativa del suo ministero sacerdotale. Questo legame con la terra sudamericana emerge attraverso ricordi di esperienze vissute e persone incontrate. La testimonianza papale si inserisce in un contesto di dialogo e scambio culturale. Il racconto personale diventa così ponte tra passato e presente, tra fede e missione, tra i legami con il Perù e la missione universale della Chiesa. Gli ospiti hanno ascoltato parole che rafforzano la connessione spirituale e storica con papa Francesco e la sua missione attuale.