I funerali di papa francesco si terranno sabato 26 aprile a roma, nel segno della sua attenzione ai più fragili. Migranti, senzatetto e detenuti parteciperanno alle esequie, come aveva voluto lo stesso pontefice, che ha guidato la chiesa cattolica per dodici anni. Le celebrazioni prevedono un corteo lento dalla basilica di san pietro a santa maria maggiore, con il marmo ligure della sua tomba e poche ma significative iscrizioni.
L’omaggio dei più poveri alla salma di papa francesco
L’eredità di papa francesco emerge dalla scelta di far partecipare ai funerali i più emarginati. Migranti e rifugiati scappati dai lager libici saranno presenti, accompagnati da soccorritori dell’ong mediterranea, che ha più volte lavorato con il pontefice. Sarà un gesto simbolico, che mette in primo piano i volti marginali che da anni papa francesco ha voluto portare al centro della chiesa.
Anche un gruppo di poveri e bisognosi, seguito dall’elemosineria apostolica, si raccoglierà sui gradini che conducono alla basilica di santa maria maggiore, per un ultimo saluto. Ognuno avrà in mano una rosa bianca, il fiore amato da francesco, legato a santa teresina. Questi gesti restituiscono il pontificato al popolo semplice, lontano dalle consuete cerimonie istituzionali.
Vi è poi la proposta di permettere ad alcuni detenuti di partecipare con permessi speciali, autorizzati dai tribunali di sorveglianza. Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria valuta anche la trasmissione in video delle esequie nelle carceri, nelle sale comuni, per chi non potrà muoversi.
Questo rispetto verso i più vulnerabili non è solo simbolico ma attraversa l’intero evento, restringendo così la distanza tra papa, chiesa e chi vive ai margini della società.
Il percorso del corteo e la tomba di franciscus
Il corteo funebre partirà dalla basilica di san pietro e si muoverà a passo d’uomo per le strade di roma, per permettere a tutti di vedere la salma. Il tragitto si concluderà a santa maria maggiore, dove papa francesco sarà tumulato nella tomba ricavata da un marmo venuto dalla liguria, terra dei suoi nonni. Sul marmo sarà inciso solo il nome “Franciscus” e l’immagine della croce pettorale d’argento indossata dal pontefice per dodici anni.
La basilica di san pietro ha già accolto la salma per una veglia e rimarrà aperta anche di notte, per chi volesse rendere omaggio. L’afflusso è stato regolare, con stime che superano i centomila visitatori finora, come ha sottolineato il sindaco di roma roberto gualtieri.
Il rispetto per il passo lento del corteo e la volontà di consentire la massima partecipazione hanno condotto a misure di sicurezza e organizzative rigorose. Il prefetto di roma, lamberto giannini, ha anticipato che il corteo sarà minimo e in auto, mentre la folla potrà osservare solo dalle transenne lungo il percorso urbano.
La presenza internazionale e il cammino verso il conclave
I funerali porteranno a roma molti leader mondiali. Finora sono arrivate conferme di circa 130 delegazioni, tra cui una cinquantina di capi di stato e una decina di sovrani. Secondo la stampa americana, è prevista anche la presenza dell’ex presidente degli stati uniti joe biden.
Nel frattempo in vaticano i cardinali si sono riuniti per la terza congregazione generale nell’aula del sinodo, a pochi passi dalla basilica. Sono già stati ascoltati trentiquattro interventi riguardo al futuro della chiesa, ma le decisioni più importanti relative al conclave si aspettano la settimana successiva, quando arriverà la metà dei cardinali elettori ancora assenti.
Tra i nodi sul tappeto resta il caso becciu, su cui le congregazioni dovranno pronunciare una valutazione. Per ora non trapelano anticipazioni, mantenendo alta l’attenzione sul clima che accompagnerà la scelta del nuovo pontefice.
La morte di papa francesco segna così sia un momento di grande partecipazione popolare, sia l’inizio di una fase delicata per la chiesa, tra ricordi e nuovi interrogativi.