Papa francesco e il festival vicino/lontano di udine riflettono sulla cultura dello scarto e il tempo che cambia

Papa francesco e il festival vicino/lontano di udine riflettono sulla cultura dello scarto e il tempo che cambia

Il festival vicino/lontano di Udine 2025 riflette sulla cultura dello scarto denunciata da papa Francesco, analizzando il suo impatto sociale e i cambiamenti globali in un contesto storico segnato da crisi e nuove sfide.
Papa Francesco E Il Festival V Papa Francesco E Il Festival V
Il festival vicino/lontano di Udine 2025 riflette sulla "cultura dello scarto" denunciata da papa Francesco, analizzando il suo impatto sociale e il contesto di cambiamenti globali attraverso dibattiti e incontri con esperti. - Gaeta.it

La cultura dello scarto rappresenta uno dei temi centrali del pontificato di papa francesco, il quale l’ha denunciata più volte come simbolo di ingiustizie sociali e umane. Questo argomento torna al centro dell’attenzione con la 21ª edizione del festival vicino/lontano di udine, evento culturale che quest’anno si focalizza proprio sul concetto di scarto e sull’epoca dolorosa che si sta vivendo, segnata da cambiamenti improvvisi nella storia mondiale. In questo contesto, l’iniziativa propone un momento di riflessione sul ruolo di papa francesco nei 12 anni di pontificato, mettendo in evidenza il suo impatto nel promuovere solidarietà e umanità anche in tempi difficili.

La cultura dello scarto nel pontificato di papa francesco

Il pontificato di papa francesco, iniziato oltre un decennio fa, si è caratterizzato per un’attenzione costante a chi viene escluso o dimenticato dalla società. La cultura dello scarto, cioè la tendenza a considerare inutili o sacrificabili persone e risorse, è stata uno dei temi più affrontati dal pontefice. Egli ha più volte denunciato questo fenomeno, richiamando alla responsabilità di costruire un mondo più inclusivo e solidale. Nei suoi discorsi e nelle encicliche, papa francesco ha posto l’accento sul valore di ogni persona, sottolineando come gli scarti sociali siano il risultato di scelte politiche ed economiche che favoriscono pochi a discapito di molti.

Attenzione alle questioni globali

La sua visione critica si estende anche oltre i confini della Chiesa, coinvolgendo riflessioni su questioni globali come la povertà, la migrazione, la guerra e il cambiamento climatico. L’attenzione agli esclusi ha assunto un senso profondo, toccando le vite di chi si trova ai margini per motivi diversi: economici, sociali o politici. In 12 anni di pontificato, papa francesco ha lasciato un segno importante, associando la denuncia della cultura dello scarto a proposte concrete di impegno verso l’altro, in particolare verso chi vive situazioni di fragilità.

Il festival vicino/lontano come spazio di riflessione sulla contemporaneità

Il festival vicino/lontano di udine è ormai un appuntamento riconosciuto nel panorama culturale italiano, con un programma che ogni anno richiama centinaia di voci nazionali e internazionali. L’edizione 2025 si svolgerà dal 7 all’11 maggio, proponendo un cartellone ampio che comprende dibattiti, incontri e performance su temi di attualità. Al centro di questa edizione c’è il tema dello scarto, declinato in varie dimensioni, e l’idea di un tempo distopico in cui eventi storici sospingono le certezze del passato verso nuove sfide.

Evento speciale a udine

In particolare, il festival ha organizzato un evento speciale la sera del 6 maggio, dedicato al pontificato di papa francesco e alla sua lettura della realtà attuale attraverso la lente della responsabilità verso la memoria e gli esclusi. La manifestazione si svolgerà a udine e vedrà la partecipazione di personalità autorevoli, che discuteranno come il messaggio di papa francesco riesca ancora a ispirare la società a confrontarsi con il presente e a interrogarsi sul futuro. La scelta dello scarto come chiave per indagare il presente risponde a un’urgenza avvertita dagli organizzatori, che hanno rilevato una trasformazione radicale nel significato del termine, ora legato non solo all’esclusione ma a un mutamento di equilibri geopolitici e culturali.

Cambiamenti storici e nuovi scenari internazionali

Il contesto contemporaneo presenta mutamenti repentini nei rapporti internazionali e nello stile di vita occidentale, segnati da conflitti e tensioni che mettono in discussione la stabilità consolidata nei decenni scorsi. Al cuore della riflessione del festival c’è l’idea che si sia chiuso un ciclo storico, quello della globalizzazione senza freni e del libero mercato, lasciando spazio a un’epoca caratterizzata da guerra e riarmo. La novità, per molti, sta nel fatto che questi temi tornano ad essere visibili e discussi senza più tabù.

Responsabilità della memoria e il valore dello scarto

Il richiamo a una “responsabilità della memoria” si lega proprio alla necessità di comprendere come si sia arrivati a questa nuova fase e cosa significhi per le società europee e globali. Lo scarto, inteso come frattura o cesura, indica una svolta che investe la pace, le prospettive economiche e la convivenza internazionale. Udine diventa quindi il luogo simbolico dove mettere a confronto esperienze, analisi e testimonianze legate a questi cambiamenti, cercando di costruire una loro interpretazione che tenga conto della complessità del presente senza perdere di vista la dignità delle persone.

Protagonisti e contributi dell’evento a udine

L’appuntamento udinese prevede una tavola rotonda con alcuni dei protagonisti del festival e della scena culturale regionale e nazionale. Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, dialogherà con Paolo Iannaccone, presidente del Centro di accoglienza e promozione culturale ernesto balducci. Sarà inoltre presente il giornalista e scrittore Gianni Di Santo, noto per i suoi approfondimenti sui temi sociali, e Fabiana Martini, giornalista e portavoce per il friuli venezia giulia di articolo 21.

Parola scarto, specchio della storia attuale

Il confronto verterà proprio sul significato della parola scarto in riferimento agli eventi recenti e al ruolo che papa francesco ha assunto nel raccontare le sofferenze invisibili della società. I curatori del festival, paola colombo, franca rigoni e álen loreti, hanno già sottolineato come la parola “scarto” sia diventata uno specchio per la storia attuale, rivelando ogni giorno una nuova frattura che costringe a riprendere il dialogo sulle cause delle tensioni e sulle possibili vie di uscita. Questi interventi vogliono offrire una lettura più approfondita della realtà, senza semplificazioni, attraverso la voce di chi ha seguito da vicino la scena culturale e sociale italiana e internazionale.

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