Paola Turani, nota influencer e mamma di Enea, ha svelato sui social tutte le ragioni che la portano a escludere l’idea di un secondo figlio. La decisione di non affrontare una nuova gravidanza, ha spiegato, nasce dalle sfide quotidiane legate all’essere genitori e al tempo che richiede un bambino. Il suo racconto ha scatenato reazioni diverse, mettendo in luce un tema vissuto da molte famiglie.
Il racconto di paola turani sulla gestione della maternità con un figlio
Paola Turani è diventata mamma per la prima volta nel 2021, quando è nato il piccolo Enea, frutto dell’unione con il marito Riccardo Serpellini. Da allora, i due hanno valutato più volte la possibilità di allargare la famiglia ma senza riuscire a convincersi. “Io e Ricky abbiamo pensato alla possibilità di fare un secondo figlio ma poi ci siamo detti ‘ma chi ce lo fa fare?’”, ha detto la influencer sulle sue storie Instagram.
Il bisogno di prendersi cura di un solo bambino impegna già molto, e quell’esperienza a Santo Domingo, dove hanno incontrato famiglie con più figli, ha evidenziato quanto possa essere complicato. “Vedevamo famiglie con 4 figli che alle 8 del mattino era già pieni. E noi con un figlio solo pensiamo già sia pesante così” ha aggiunto. Paola racconta senza giri di parole la fatica di organizzarsi per dedicare tempo e attenzioni al piccolo Enea, un compito che rimane centrale nella sua vita.
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La scelta motivata dalla fatica della maternità
L’impegno richiesto dalla maternità è il motivo principale dietro la scelta di fermarsi a un figlio. Non si tratta di mancanza d’amore ma di una consapevolezza che prendersi cura di un bambino richiede tutta la forza e l’energia possibile, elementi che ancora non si sentono di poter estendere a un altro bambino in questo momento.
I sentimenti contrastanti e la pressione sociale sulle madri senza un secondo figlio
Paola Turani ha ammesso di provare un senso di colpa, sia verso sé stessa sia verso Enea. La responsabilità che deriva dall’essere genitori sola resta enorme, e a volte pesa anche sul desiderio personale. “Mi sento in colpa per me, per Enea. Ma la gestione di un figlio è una cosa importante e noi non ci sentiamo pronti, non abbiamo la voglia”, ha spiegato in modo sincero.
La coppia ha scelto di fermarsi lì, certi di avere trovato un equilibrio a tre. “Non è obbligatorio avere un secondo figlio”, ha precisato. Questa posizione ha diviso il pubblico: molte mamme hanno scritto a Paola spiegando di essere nella sua stessa situazione, con dubbi e incertezze simili. Ma non sono mancate le critiche, a tratti molto dure, come quella di un utente che ha liquidato la scelta con “Perché siete egoisti e non avete voglia punto”.
La maternità tra idealizzazione e realtà
Lo sfogo della influencer ha portato a galla una realtà non così spesso discussa nel mondo social, dove la maternità viene spesso idealizzata. Paola Turani ha invece parlato apertamente delle sue paure e delle ansie, un aspetto che raramente viene mostrato in pubblico.
Paola turani e la paura legata alla gravidanza: ricordi e reazioni personali
La 37enne ha raccontato di sentirsi spaventata quando vede donne incinte in giro, definendo quella sensazione “panico”. Nonostante questo, la prima gravidanza di Paola non è stata particolarmente complicata, tranne qualche fastidio come le nausee.
Questa paura sembra non riguardare solo la gravidanza in sé, ma piuttosto il cambiamento di vita che comporta. La quotidianità con un bambino già unico assorbe molte energie, e la prospettiva di una nuova esperienza di questo tipo fa perdere sicurezza.
Un dialogo aperto con molte madri reali
Quando il tema nasceva spesso dietro a risposte di circostanza o giudizi sommari, oggi figure come Paola Turani mostrano un lato più onesto, parlando della maternità anche come una scelta difficile, che può suscitare dubbi profondi.
Nel raccontare pubblicamente queste sensazioni, l’influencer si è messa in dialogo con molte madri reali, generando un dibattito di ampia portata. In poche parole, ha dato voce a una realtà che esiste ma che raramente emerge, come la fatica quotidiana, le paure e la gestione delle aspettative sociali legate alla figura della mamma.