Padre giuseppe rassello, il prete in jeans e la vicenda giudiziaria che ha segnato il rione sanità a napoli

Padre giuseppe rassello, il prete in jeans e la vicenda giudiziaria che ha segnato il rione sanità a napoli

La vicenda di padre Giuseppe Rassello, sacerdote noto come “prete in jeans”, rivive nel libro di Giuliana Covella che analizza il suo impatto culturale e le accuse nel rione Sanità a Napoli.
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Il libro di Giuliana Covella ripercorre la controversa vicenda di padre Giuseppe Rassello, il "prete in jeans" del rione Sanità a Napoli, tra impegno culturale, accuse giudiziarie e trasformazioni sociali del quartiere. - Gaeta.it

La figura di padre giuseppe rassello torna al centro dell’attenzione con la pubblicazione del libro di giuliana covella, che racconta una storia complessa e controversa. Questa vicenda, che ha attraversato diverse decadi, mette a fuoco tanto la vita di un sacerdote definito “prete in jeans” quanto gli effetti sul rione sanità a napoli, quartiere che ha vissuto una trasformazione culturale profonda. La pubblicazione vuole riscoprire il contesto umano e sociale, basandosi su documenti giudiziari e testimonianze dirette.

Il potere culturale di padre rassello nel rione sanità

Nonostante l’ombra delle accuse, padre giuseppe rassello aveva lasciato un segno nei suoi ragazzi e nel rione sanità. Conosciuto per la sua attenzione verso i giovani, avviò molte iniziative culturali e artistiche in un quartiere che oggi è attirato da turisti di tutto il mondo. Covella racconta come i bambini di allora, cresciuti sotto la sua guida, siano diventati uomini maturi, contribuendo a una rinascita culturale evidente. Questa trasformazione ha portato a una nuova luce per il rione, che da zona difficile ha iniziato a mostrare un volto legato alla creatività e alla storia.

Lo scrittore roberto saviano, che firma la prefazione, definisce questa storia come un “laboratorio” per comprendere cosa sarebbe accaduto negli anni successivi nel paese. Il sacerdote aveva assunto un ruolo scomodo, mettendo in discussione diversi apparati e ingranaggi di potere, inclusi quelli legati alla sanità pubblica, complicando ulteriormente la sua posizione.

La presentazione del libro e l’approfondimento

La presentazione del volume ‘Apri gli occhi’ si terrà il 24 giugno alle ore 18 a napoli, nello spazio guida di via bisignano 11. All’evento parteciperanno personaggi che daranno un quadro preciso della vicenda e del contesto in cui si è svolta. Dopo i saluti dell’editore diego guida, la giornalista giuliana covella dialogherà con francescomaria tuccillo, penalista e manager, e con lorenzo cammisa, regista che ha realizzato il booktrailer del libro. La moderazione sarà affidata a taisia raio.

Il momento vuole essere un’occasione per discutere con precisione e rigore dei temi emersi, alimentando un dibattito che si è acceso sin dagli esordi del caso ed è proseguito per decenni. L’interesse suscita la doppia natura della figura di padre rassello: uomo di fede e cultura da un lato, protagonista di un caso giudiziario complesso dall’altro. Il libro appare come uno strumento per riesaminare questa storia, evitando luoghi comuni o giudizi superficiali.

Il caso di padre giuseppe rassello: origini e accuse

Il 2 giugno 1990, padre giuseppe rassello fu arrestato in chiesa, subito dopo aver celebrato un matrimonio. Il sacerdote, nato a procida e arrivato nel rione sanità alla fine del 1989, venne accusato di abusi nei confronti di un ragazzo di 14 anni. L’arresto, che fece scalpore, aprì un periodo di sospetti che si rifletterono sulla comunità locale. Il soprannome “prete in jeans” deriva dallo stile non convenzionale con cui rassello portava avanti la sua missione religiosa, distinguendosi dagli altri sacerdoti. L’accusa gravissima non solo segnò il sacerdote ma pose in discussione la sua figura e il lavoro pastorale svolto in un ambiente difficile.

Il caso risonò ben oltre i confini napoletani, indicando una serie di contraddizioni e tensioni a livello sociale e giudiziario. Secondo quanto ricostruito nel libro di giuliana covella, il materiale raccolto mostra come la vicenda sia stata affrontata con toni spesso da gogna mediatica, senza un approfondimento equilibrato. Documenti ufficiali, sentenze e interrogazioni parlamentari sono tra gli strumenti con cui l’autrice cerca di dare una visione più completa della situazione, puntando a chiarire ciò che spesso è rimasto nell’ombra.

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