Padre Francesco Ielpo nuovo custode di terra santa scelto da papa leone xiv nel 2025

Padre Francesco Ielpo nuovo custode di terra santa scelto da papa leone xiv nel 2025

Padre Francesco Ielpo nominato nuovo custode della Terra Santa in un momento di tensioni nel Medio Oriente, con l’impegno dei francescani a sostenere le comunità locali e custodire i luoghi sacri.
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Padre Francesco Ielpo è il nuovo custode francescano della Terra Santa, nominato nel 2025 in un contesto di tensioni in Medio Oriente, con il compito di proteggere i luoghi santi e sostenere le comunità locali in una regione instabile. - Gaeta.it

La nomina di padre Francesco Ielpo come nuovo custode della Terra Santa arriva in un momento delicato per il Medio Oriente, segnato da tensioni e conflitti. La sua esperienza e il forte legame con la comunità locale mettono in luce il ruolo cruciale dei francescani in questa regione. Scopriamo chi è il nuovo capo dell’Ordine in Terra Santa e quali sono le sfide da affrontare.

Chi è padre francesco ielpo, il nuovo custode di terra santa

Padre Francesco Ielpo nasce 55 anni fa a Lauria, in Basilicata. Dopo anni di dedicated servizio in varie realtà francescane, è stato scelto per guidare la Custodia di Terra Santa. La nomina è stata ufficializzata nel 2025 da papa Leone XIV, che ha confermato il suo incarico in un momento storico complesso. Ielpo prende il posto di padre Francesco Patton, che aveva guidato la Custodia negli anni seguiti alla pandemia e durante l’escalation di conflitti iniziata il 7 ottobre di due anni fa.

Il nuovo Custode ha commentato la nomina con una certa umiltà, riconoscendo la portata del compito affidatogli. Ha parlato della “enorme sproporzione” tra la sua persona e la responsabilità di guidare una missione in periodi così difficili, caratterizzati da tensioni nel Medio Oriente che non accennano a diminuire. La sua dichiarazione riflette la consapevolezza del peso di questa funzione, specie ora che la situazione sul campo resta instabile.

Ielpo sa che la Custodia non è solo una carica amministrativa: rappresenta un impegno profondo verso la salvaguardia dei luoghi santi e delle comunità che li abitano. Ogni giorno, il Custode deve confrontarsi con sfide di natura politica, religiosa e sociale, offrendo presenza costante e vicinanza alle popolazioni locali.

Il ruolo storico dei francescani in terra santa

I francescani operano in Terra Santa da oltre ottocento anni, a partire dall’epoca di san Francesco d’Assisi. Fu proprio lui a istituire questo impegno di presenza per custodire i luoghi dove Gesù aveva vissuto e predicato. Nel tempo, oltre a mantenere monumenti e chiese, i frati hanno sviluppato un rapporto stretto con le persone che abitano questa regione, estendendo la loro missione oltre la semplice conservazione materiale.

Padre Ielpo ha ricordato che i francescani sono stati una presenza costante, anche quando le condizioni si facevano difficili, come durante la pandemia o nelle fasi di guerra. La testimonianza più significativa della loro missione consiste nell’amore verso la terra e la gente che la abita. Il lavoro dei francescani si traduce in molte forme: dalle attività pastorali all’assistenza sociale, fino ad iniziative di dialogo interreligioso.

Il custode oggi deve cercare di portare avanti una tradizione quasi millenaria, mantenendo intatto il valore di quella continuità di presenza in una zona tormentata da conflitti, tensioni e instabilità politica. Custodire vuol dire anche assistere chi vive nelle difficoltà, offrire sostegno pratico e morale.

La missione dei francescani nel contesto di conflitto in medio oriente

Fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine francescano, si è espresso sulla nomina di padre Ielpo in un messaggio rivolto ai frati del mondo. Fusarelli ha insistito sul contesto difficile in cui opera la Custodia oggi. In Medio Oriente, infatti, la violenza e le tensioni incidono profondamente sul quotidiano, soprattutto per chi è più vulnerabile, come i bambini e le fasce deboli della popolazione.

Per questo motivo, la missione del Custode e dei francescani assume anche una dimensione “martiriale”, nel senso di un impegno intenso e spesso rischioso per mantenere la presenza e la testimonianza di pace nella terra sacra. Il ministero si innesta nel mezzo di contrasti religiosi e politici che mettono a dura prova la fiducia e la convivenza.

Fusarelli ha richiamato all’attenzione il bisogno di superare visioni parziali, di guardare con chiarezza all’essenza del ruolo dei francescani in Terra Santa. Non si tratta solo di mantenere luoghi, ma di essere testimoni diretto e costante di una realtà complessa. Il ministro ha ringraziato i frati per la loro scelta di restare accanto alla gente, e non tirarsi indietro come se fossero estranei o spettatori.

Il valore di una presenza fraterna e minore

Il messaggio evidenzia la necessità di una presenza che sia “fraterna” e “minore”, cioè umile e solidale, coerente con lo spirito francescano. Questa testimonianza si svolge in un contesto dove il rispetto della vita e della dignità umana richiede coraggio e dedizione permanente.

Le nuove sfide di padre Francesco Ielpo come Custode abbracciano allora non solo la conservazione materiale dei luoghi, ma l’essere punto di riferimento per una comunità sparsa in un’area geopolitica instabile, nei Paesi che vanno dalla Palestina all’Egitto passando per Israele, Siria, Libano e Giordania. In questa cornice, i francescani lavorano per continuare a custodire la Terra Santa con uno sguardo attento alle persone che la vivono ogni giorno.

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