Padiglione italia expo 2025 osaka, sailmaker e i-mesh protagoniste con focus su architettura e tecnologia

Padiglione italia expo 2025 osaka, sailmaker e i-mesh protagoniste con focus su architettura e tecnologia

Expo 2025 a Osaka mette in luce le Marche attraverso il connubio tra artigianato e innovazione tecnologica, con I-Mesh e Mario Cucinella Architects protagonisti nel Padiglione Italia, in dialogo con l’architettura giapponese.
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A Expo 2025 a Osaka, le Marche sono protagoniste con l'azienda I-Mesh, che unisce artigianato e innovazione tecnologica nell’architettura, contribuendo al Padiglione Italia con materiali sostenibili e design ispirato a tradizioni italiane e giapponesi. - Gaeta.it

Expo 2025 a Osaka dedica una settimana alle Marche, mettendo in luce l’incontro fra artigianato e innovazione tecnologica nel campo dell’architettura. Il seminario “The pattern in architecture, cultural orienteering techniques” ha esplorato come si possa ripensare lo spazio abitato usando materiali tecnologici e sostenibili. L’azienda marchigiana I-Mesh è stata al centro di questo appuntamento, presentando il proprio prodotto scelto da Mario Cucinella Architects per la struttura esterna del Padiglione Italia.

I-mesh e tecnologia protagonisti nella costruzione del padiglione italia

La presenza di I-Mesh al Padiglione Italia segna un passo importante nella rappresentazione della regione Marche a Expo 2025. Il materiale sviluppato dall’azienda è stato selezionato da Mario Cucinella Architects per il rivestimento esterno dell’edificio italiano. Questo aspetto è in linea con la missione del padiglione, che cerca di raccontare il futuro partendo da un dialogo con il passato, unendo tecniche tradizionali a soluzioni avanzate.

I responsabili di I-Mesh hanno parlato del pattern come elemento chiave nella loro ricerca, un motivo che si ripete nella natura, nell’arte e nell’architettura. Grazie a questa visione, I-Mesh riesce a coniugare estetica, funzionalità e sostenibilità in un unico prodotto. L’azienda ha inoltre esposto come la tecnologia può interagire con culture diverse, interpretandone tradizioni e innovazione.

Confronto tra architetti giapponesi e italiani: tradizione e innovazione a dialogo

L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco dell’architettura giapponese e italiana. Tra questi, Taichi Kuma, figlio di Kengo Kuma e progettista del Padiglione Qatar, e Yuko Nagayama, ideatrice del Padiglione Giappone. Jiro Endo, autore del Padiglione Future of Life, così come Salvator John Liotta e Tomo Ara, hanno condiviso riflessioni sui legami tra culture diverse, con un’attenzione particolare sul rapporto tra passato e futuro nelle rispettive architetture.

Il confronto ha messo in evidenza una “linea rossa” che unisce le tradizioni di Italia e Giappone, due realtà che valorizzano il mestiere, i materiali e il legame con la memoria storica. Quel filo conduttore si esprime nella capacità di reinterpretare le radici culturali usando materiali contemporanei come I-Mesh, dando vita a un dialogo costante tra innovazione e artigianato.

Visione di mario vattani sul padiglione italia: urbanistica e futuro

Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025, ha sottolineato come il Padiglione Italia sia un racconto dedicato all’architettura e al design, considerati elementi fondamentali per immaginare la società che verrà. Secondo Vattani, la progettazione urbana e l’uso di materiali innovativi devono riflettere la società futura, anticipandone bisogni e cambiamenti.

Il commissario generale ha ricordato che capire come si presenta la società del futuro è necessario per realizzare progetti che rispondano alle nuove esigenze. Materiali come quelli messi a punto da I-Mesh rappresentano un esempio concreto di ricerca tecnologica che si sposa con la cultura e la sostenibilità, creando connessioni tra tecnologia e identità territoriale.

Il percorso di ricerca di alberto fiorenzi e la scoperta del pattern giapponese

Alberto Fiorenzi, creatore e direttore di I-Mesh, ha descritto la sua esperienza personale e professionale nel lavoro sui pattern, elemento centrale nella sua attività. Ha raccontato come negli ultimi giorni trascorsi in Giappone abbia svolto ricerche approfondite per comprendere le origini e le peculiarità dei motivi tradizionali nipponici.

Fiorenzi ha spiegato di apprendere soprattutto dalle persone e dalle loro esperienze, più che dai libri, e che questo processo di apprendimento attivo ha spesso portato a risultati innovativi. L’incontro con la cultura giapponese ha rafforzato la sua convinzione sull’importanza del pattern come linguaggio universale, capace di dialogare con tradizioni molto diverse ma allo stesso tempo vicine.

Il contributo di andrea maria antonini sulle marche tra tradizione e futuro

Andrea Maria Antonini, assessore allo Sviluppo economico delle Marche, ha illustrato il valore della regione nel tessuto produttivo e culturale italiano. Ha insistito sulle radici storiche e sulla memoria come fondamenta indispensabili per disegnare il futuro, spiega che nelle Marche la tecnica si costruisce su una “memoria storica” fatta di materiali, di saperi legati alla costruzione di città e borghi.

Antonini ha rimarcato il senso di continuità tra la tradizione artigianale marchigiana e la capacità di innovazione proposta da realtà come I-Mesh. La relazione con il Giappone, fatta di attenzione per il passato e rispetto per la tradizione, è stata messa in evidenza come un elemento condiviso tra le due realtà geografiche, un crocevia dove si incontrano saperi e visioni diverse.

L’attenzione del pubblico a Expo 2025 si è così concentrata su un dialogo tra culture, tecnologie e materiali, con le Marche protagoniste. Questo contesto ha permesso di mostrare come artigianato e ricerca possano convivere e alimentarsi, raccontando una storia che attraversa continenti e periodi storici.

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