Otto studenti dell’istituto tecnico statale Marconi di Verona hanno subito problemi respiratori e forti bruciori agli occhi dopo che un compagno ha spruzzato dello spray al peperoncino all’interno della scuola. L’episodio ha richiesto l’intervento immediato dei soccorsi e ha riportato sotto i riflettori la questione delle sostanze irritanti usate in ambienti scolastici.
Soccorsi e prime cure agli studenti coinvolti
Sul posto è arrivata una squadra di pronto intervento composta da cinque mezzi del Suem 118, insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri, allertati appena è stato segnalato l’incidente. Gli operatori sanitari hanno prestato assistenza a otto giovani che manifestavano difficoltà respiratorie e bruciore agli occhi, sintomi tipici dell’esposizione allo spray al peperoncino. Tre studenti, in condizioni più serie, sono stati accompagnati in codice giallo all’ospedale di Borgo Trento, dove hanno ricevuto cure specifiche. Le altre cinque persone hanno avuto disturbi meno gravi e sono state assistite in loco o in strutture vicine.
Coinvolgimento di altri ospedali
Il Policlinico di Borgo Roma e l’ospedale di Negrar sono stati coinvolti nelle operazioni di accertamento e trattamento di supporto per alcuni degli studenti intossicati. Il tempestivo intervento ha evitato conseguenze peggiori, visto che le sostanze urticanti possono causare problemi respiratori anche gravi, specialmente in ambienti chiusi.
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Dinamiche dell’incidente nella scuola Marconi
L’episodio è avvenuto nell’istituto tecnico Marconi di Verona, in un contesto scolastico frequentato da ragazzi con età variabile tipica delle scuole superiori. Secondo quanto ricostruito, un singolo studente ha spruzzato il liquido irritante all’interno di locali comuni della scuola. La dispersione della sostanza ha provocato un’immediata reazione nei presenti, con tosse, lacrimazione e difficoltà nel respirare.
Il fatto ha scatenato una mobilitazione rapida da parte del personale scolastico e delle squadre di emergenza. Data la natura dell’incidente, le autorità hanno avviato accertamenti per chiarire le responsabilità e le modalità con cui lo spray al peperoncino è stato portato all’interno della scuola, in un luogo che dovrebbe garantire sicurezza e protezione per gli studenti.
Verifiche e controlli in atto
Analoghi casi di intossicazione nelle scuole veronesi
Non è la prima volta che episodi del genere si verificano nel territorio veronese. Solo lo scorso aprile si erano verificati altri due casi di intossicazione causata da spray urticanti in due scuole diverse. A Isola della Scala vennero coinvolte 20 persone, mentre a Valeggio sul Mincio ne furono tre.
Questi episodi indicano una problematica diffusa, con studenti che talvolta portano dentro le scuole sostanze capaci di provocare forti reazioni fisiche e mettere a rischio la salute dei compagni. Le forze dell’ordine e le istituzioni scolastiche stanno valutando misure più severe per contrastare questo fenomeno, anche con controlli più accurati e campagne di sensibilizzazione.
Dibattito aperto su sicurezza e prevenzione nelle scuole
Il caso del Marconi riapre un dibattito che coinvolge insegnanti, famiglie e amministratori locali, chiamati a garantire ambienti scolastici più sicuri e tutelare il benessere degli studenti. La collaborazione tra istituti, servizi sanitari e forze dell’ordine si conferma fondamentale nella gestione tempestiva di emergenze di questo tipo e nella prevenzione di azioni pericolose all’interno delle scuole.