La borsa italiana mostra segnali di ripresa nelle prime ore di contrattazione dopo l’annuncio di Donald Trump sul rinvio dei dazi Usa all’Unione europea. Questo provvedimento ha influenzato positivamente diversi settori, con incrementi consistenti per alcune società particolarmente coinvolte nelle esportazioni verso gli Stati Uniti. Il mercato registra così un clima più favorevole, mentre gli investitori rielaborano le prospettive di tensione commerciale tra le due sponde dell’atlantico.
L’impatto del rinvio dei dazi sugli indici e le principali società di piazza affari
Il Ftse Mib ha aperto le contrattazioni in rialzo marcato sin dai primi scambi, con un progresso superiore all’1%. Questo movimento positivo riflette una generale riduzione delle preoccupazioni legate ai dazi che avrebbero potuto pesare sulle aziende italiane che esportano verso gli Stati Uniti. Iveco primeggia tra i titoli in crescita, con un aumento vicino al 3%. Il gruppo è al centro di trattative per cedere la divisione veicoli blindati , un settore di nicchia che ha attirato l’interesse di investitori e competitor, tra cui Leonardo che si apprezza dell’1,67%.
Società tecnologiche e automotive in crescita
Stm, multinazionale attiva nel settore dei semiconduttori, registra un rialzo del 2,58%, seguendo il trend positivo degli omologhi europei e asiatici. Anche Interpump e Stellantis mostrano risultati positivi, con aumenti superiori al 2%, segno evidente che il rinvio dei dazi migliora le aspettative sul bilancio futuro di queste società. Interpump è nota per la produzione di pompe ad alta pressione, mentre Stellantis rappresenta uno dei colossi automobilistici più esposti alle tensioni commerciali.
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Reazioni contrastate nel comparto bancario e nei settori energetici
Il settore bancario presenta una dinamica differenziata durante la mattinata. Intesa Sanpaolo e Unicredit guadagnano terreno, con rialzi rispettivamente dell’1,46% e 1,44%. Anche Banca Popolare di Sondrio si muove in positivo dell’1%. Diversamente, Bper e Banco Bpm mostrano incrementi più contenuti, poco sopra lo 0,3%. Questi segnali suggeriscono una cautela prevalente, probabilmente legata a fattori esterni o a valutazioni sui prossimi scenari macroeconomici.
Nel comparto energetico, Saipem sale dell’1,9% grazie a un recupero che coinvolge anche Tenaris ed Eni . Questi movimenti indicano un certo sollievo degli investitori, sebbene permangano incertezza sui prezzi delle materie prime e sull’evoluzione della domanda globale.
Dinamiche dello spread e impatto sui titoli di stato
Il differenziale tra il Btp italiano e il Bund tedesco risale fino a 101,4 punti base, segnalando un aumento rispetto alle ultime rilevazioni. Il rendimento annuo del Btp supera il 3,61%, con un incremento di 3 punti base. Parallelamente, il Bund tedesco alza il rendimento a oltre il 2,59%, anch’esso in crescita di 3,2 punti. Questi dati evidenziano una maggiore volatilità nei mercati obbligazionari europei già interessati dalle discussioni politiche e dalle variazioni nei flussi di capitale.
L’aumento dello spread riflette ancora una certa distanza nelle percezioni di rischio tra Italia e Germania, e può influenzare i costi di finanziamento del debito pubblico italiano. La risposta dei mercati degli asset a reddito fisso rimane quindi un elemento chiave da osservare per valutare l’orientamento generale degli investitori nei prossimi giorni.