Ospedale di sant'omero sotto attacco: accuse di disinformazione e presunte minacce alla maternità

Ospedale di sant’omero sotto attacco: accuse di disinformazione e presunte minacce alla maternità

L’ospedale di Sant’Omero e la Asl Teramo smentiscono la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, evidenziando cali demografici nazionali e confermando investimenti e potenziamenti strutturali.
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L’ospedale di Sant'Omero è al centro di tensioni politiche per il reparto di ostetricia e ginecologia, con accuse di chiusura smentite dalla direzione, che attribuisce il calo dei parti a fattori demografici e conferma investimenti e servizi attivi. - Gaeta.it

L’ospedale di sant’omero, punto di riferimento per la sanità teramana, è coinvolto in un acceso confronto pubblico che sta sollevando timori tra la popolazione locale. Alcuni rappresentanti politici e gruppi civici hanno lanciato allarmi riguardo al reparto di ostetricia e ginecologia, sostenendo una possibile chiusura silenziosa, mentre dalla direzione sanitaria si respinge ogni accusa parlando di un calo ostetrico legato a fenomeni demografici più ampi. Le tensioni si sviluppano tra dati, comunicati e appelli per mantenere la fiducia verso la struttura.

Accuse di disinformazione e tensioni politiche attorno all’ospedale di sant’omero

Da inizio 2025, il consigliere regionale dino pepe, il sindaco di sant’omero andrea luzii e il comitato civico hanno promosso una serie di iniziative contro la gestione del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “val vibrata”. Questi attori politici e sociali hanno pubblicato comunicati stampa, convocato conferenze e raccolto firme per denunciare una presunta riduzione dei servizi e un rischio di chiusura del reparto. La loro azione ha puntato a mettere sotto pressione la direzione ospedaliera, con accuse di “soppressione”, “tagli” e “depotenziamento” reiterate più volte nel corso dei mesi.

Questa campagna, dichiaratamente motivata da ragioni di tutela della sanità locale, sembra però aver provocato un effetto opposto, generando disagio tra gli utenti. I cittadini di sant’omero e dei dintorni hanno cominciato a telefonare presso il reparto per verificare che fosse ancora aperto, mentre molti potrebbero aver scelto di rivolgersi ad altre strutture senza informare le istituzioni locali. Il dibattito pubblico è diventato teso, con la direzione dell’azienda sanitaria locale che ha più volte invitato a mantenere toni più moderati e riflessivi.

Il calo dei parti al val vibrata: dati e interpretazioni a confronto

L’attenzione si è concentrata sul numero dei parti registrati nel primo semestre 2025 al reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale di sant’omero. I dati asL indicano 252 parti in sei mesi, una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che, se proiettata sul totale annuo, potrebbe portare il bilancio 2025 intorno ai 504 parti, pari a un calo del 18,7%. Il consigliere pepe ha sottolineato questi numeri come prova di un pericolo imminente di chiusura “silenziosa” del reparto, accusando la direzione ospedaliera di utilizzare i dati come alibi.

La controparte, rappresentata dal direttore sanitario della asL, maurizio brucchi, evidenzia però che il calo della natalità interessa tutta l’italia e l’abruzzo nel loro insieme. Secondo i dati cedap, la diminuzione stimata per il 2025 è circa del 16,6% nella asL di pescara e superiore al 13% in quella di chieti. Brucchi osserva quindi che la riduzione leggermente più marcata a sant’omero coincide con l’avvio della campagna di allarmi e contrasti, che ha creato confusione tra le famiglie. Telefonate e preoccupazioni arrivano costantemente al reparto, generando un clima di sfiducia.

Il direttore generale ha anche richiamato più volte alla responsabilità politica, ultimo caso il 17 luglio, ricordando che una dialettica fuori controllo danneggia i cittadini, che rischiano di perdere fiducia nella struttura e di rivolgersi altrove per le proprie cure.

Stato attuale e organizzazione del reparto di ostetricia e ginecologia

L’organizzazione attuale della struttura è stata precisata da alessandro santarelli, direttore della unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia. Santarelli dirige i reparti di sant’omero e teramo da oltre due anni e mezzo e specifica che nella sede di sant’omero non è stato soppresso alcun servizio. L’unico cambiamento riguarderebbe la denominazione del reparto, che da tempo è passato da UOC a UOS, senza variazioni pratiche sulle attività o sulla qualità dell’assistenza.

Santarelli segnala che fluttuazioni nei dati di parti avvengono anche in altri ospedali vicini, come teramo, che lo scorso anno aveva registrato una diminuzione temporanea. Il personale si confronta quotidianamente con richieste e preoccupazioni dei pazienti, confermando che il reparto è operativo e svolge l’attività prevista.

Investimenti e potenziamenti confermati dalla direzione generale

Maurizio di giosia, direttore generale dell’asL teramo, ha rivolto un appello alla cittadinanza per evitare di farsi condizionare da informazioni scorrette o eccessivamente allarmistiche. A sua detta, l’ospedale di sant’omero non solo resta in funzione, ma riceve continui potenziamenti strutturali e tecnologici.

Di giosia ha citato l’installazione recente di nuovi macchinari diagnostici come la tac e la risonanza magnetica, l’apertura di nuovi ambulatori, e soprattutto il prossimo avvio di un reparto di lungodegenza. Questi interventi vengono presentati come prove tangibili dell’interesse concreto nei confronti della struttura, contrapposte a false notizie ideate per fini elettoralistici.

Il direttore generale sottolinea quindi la necessità di basarsi su dati reali e fatti, evitando un clima di sfiducia che penalizza la comunità. Il confronto politico e istituzionale deve tornare a un livello di dialogo civile, per preservare la funzione dell’ospedale e garantire la serenità degli utenti.

L’ospedale di sant’omero resta un tassello fondamentale della sanità nella provincia di teramo, nonostante le battaglie comunicative e le tensioni in corso. Le istituzioni sanitarie seguono con attenzione l’evoluzione dei numeri e delle relazioni con il territorio, nell’intento di mantenere servizi stabili per i cittadini.

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