Il deserto di Atacama in Cile, noto come l’area più arida della Terra, ha vissuto un evento eccezionale il 25 giugno 2025: una nevicata che ha coperto parti del paesaggio solitamente secco e desolato. La presenza di neve in queste zone è un fenomeno quasi impossibile per la sua posizione geografica e le caratteristiche climatiche. Questa particolare nevicata ha interrotto un periodo di oltre dieci anni senza precipitazioni nevose nella regione, richiamando l’attenzione di meteorologi e scienziati.
La conformazione geografica che rende il deserto di atacama uno dei più aridi al mondo
Il deserto di Atacama si trova lungo la costa nord del Cile e si estende in una zona caratterizzata da condizioni climatiche estreme. Una delle principali ragioni della sua estrema aridità è la presenza della catena montuosa delle Ande cilene. Queste montagne bloccano la formazione di nubi e precipitazioni, creando un’ombra pluviometrica che lascia gran parte del deserto privo di pioggia e neve. Anche la corrente fredda di Humboldt contribuisce a mantenere l’aria secca e stabile, rendendo quasi impossibile qualunque tipo di precipitazione.
Non a caso, la media annuale di pioggia è inferiore a quella di molti luoghi considerati desertici, con alcune zone che non registrano piogge significative da decenni. Per questo motivo, le nevicate nel deserto di Atacama rappresentano eventi rarissimi, che si verificano solo in casi di combinazioni meteorologiche molto particolari. Il ciclone freddo che ha portato la neve a giugno ha superato questi ostacoli naturali, introducendo aria umida e temperature basse abbastanza da produrre la caduta di neve.
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Le conseguenze della nevicata sulle infrastrutture e le attività scientifiche
Quest’ultima nevicata ha avuto un impatto immediato sulle attività svolte nel deserto, soprattutto quelle legate alla ricerca scientifica. La zona ospita numerosi osservatori astronomici di livello internazionale, come l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array e il Southern Astrophysical Research . Mentre sulle montagne più alte la neve è stata scarsa, nei siti a quote inferiori la copertura nevosa è stata più evidente.
La presenza di neve ha costretto ALMA, complesso fondamentale per lo studio del cosmo, a sospendere temporaneamente le sue osservazioni. La presenza di neve impedisce il corretto funzionamento degli strumenti e può danneggiare le apparecchiature delicate. Il personale tecnico ha dovuto mettere in standby le operazioni fino a quando la neve non si sarebbe sciolta e le condizioni atmosferiche sarebbero tornate favorevoli.
Perché la neve scompare velocemente nel deserto di atacama
Nell’area colpita dalla nevicata, la neve non è rimasta a lungo. Il deserto di Atacama riceve la maggior parte della radiazione solare mondiale a causa della sua elevata altitudine, dell’atmosfera molto limpida e della posizione nell’emisfero australe. Questi fattori causano un rapido scioglimento della neve, spesso trasformata in vapore prima di poter accumularsi o causare disagio prolungato.
La bassa umidità e l’irradiazione intensa portano la neve a sublimare, cioè passare direttamente dallo stato solido a quello gassoso senza sciogliersi a contatto con l’aria. Le immagini satellitari scattate dopo qualche settimana dalla nevicata mostrano come gran parte della neve fosse già sparita. La combinazione di questi fattori ambientali rende quasi impossibile conservare la neve anche sulle quote elevate, limitando così la durata di eventi come quelli di giugno.