Le piscine comunali Argelati di Milano, chiuse dall’estate del 2022 per lavori di restauro, sono finite al centro di un’azione di protesta da parte di gruppi antagonisti. A pochi passi dal Naviglio Grande, l’edificio ha ospitato un’occupazione durata un intero fine settimana, durante il quale le pareti interne sono state ricoperte di graffiti e striscioni contro la privatizzazione degli spazi.
Le piscine comunali argelati tra chiusura e cantieri
Le piscine comunali Argelati hanno smesso di ospitare attività ricreative e sportive a partire dall’estate del 2022, per consentire un intervento di riqualificazione degli impianti. Situate nel quartiere vicinissimo al Naviglio Grande di Milano, rappresentano uno spazio importante per la comunità locale. Da allora però, il cantiere ha fermato l’accesso al pubblico. La struttura si trova in fase di restauro, con lavori che al momento procedono a rilento e senza una data di riapertura precisa.
Questa situazione ha generato malcontento tra abitanti e frequentatori abituali, che vedono assottigliarsi le possibilità di usufruire di una piscina comunale. Nel contesto urbano, le piscine Argelati rappresentano non solo un luogo sportivo ma anche un punto di aggregazione, soprattutto per giovani e famiglie.
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Occupazione: come è avvenuta e le richieste del gruppo antagonista
Nel corso di un weekend recente, un gruppo di attivisti antagonisti ha occupato temporaneamente le piscine Argelati, approfittando dell’assenza di sorveglianza durante i lavori. L’azione è durata tutto il fine settimana, durante il quale i partecipanti hanno organizzato eventi, creato murales e affisso striscioni alle pareti.
Le scritte realizzate comprendono messaggi che denunciano la privatizzazione degli spazi pubblici. Frasi come “Contro la privatizzazione occupare è giusto”, “Autonomia balneare” e “Piscine aperte, questure chiuse” sono state spruzzate sui muri con bombolette spray. Questi slogan richiamano una protesta contro la chiusura e la possibile futura gestione privata delle piscine.
Gli attivisti chiedono che gli spazi comunali rimangano accessibili alla cittadinanza, senza cedere a interessi privati. La protesta si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni che riguardano la gestione delle risorse pubbliche a Milano.
Reazioni e tensioni nel quartiere vicino al naviglio grande
Il quartiere intorno alle piscine Argelati e al Naviglio Grande è un’area molto frequentata, sia da residenti sia da turisti. L’occupazione ha creato un clima di tensione: da un lato, gli abitanti hanno espresso solidarietà verso la richiesta di mantenere le piscine accessibili; dall’altro, questa forma di protesta ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza e il decoro urbano.
La presenza di graffiti e striscioni ha suscitato anche la reazione delle autorità. Le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo della struttura subito dopo il weekend di occupazione. Il Comune di Milano ha replicato dichiarando che il restauro è necessario per garantire la riapertura in sicurezza dell’impianto e che “non ci sono progetti di privatizzazione in corso.”
Nonostante le rassicurazioni ufficiali, la disputa resta aperta e segna un nuovo capitolo nella gestione degli spazi pubblici a Milano. Le piscine Argelati, simbolo di un luogo di socialità, si trovano così al centro di un dibattito acceso sull’accesso e sulla proprietà collettiva.