La statale di milano ha assegnato oggi a ornella vanoni la laurea honoris causa in musica, culture, media e performance. L’evento ha attirato un gran numero di persone, tra studenti e ospiti, che hanno partecipato attivamente alla cerimonia. La cantante, nota per la sua carriera lunga più di sessant’anni, ha ricevuto il riconoscimento in un’atmosfera carica di emozione, con discorsi, applausi e momenti di spettacolo che hanno raccontato la sua vita e la sua arte.
La cerimonia accademica con emozioni e partecipazione intensa
Alle 17 in punto, nell’aula magna della statale di milano, ornella vanoni è entrata indossando la tradizionale toga nera con la fascia blu fosforescente e il cappello quadrato, simbolo del titolo accademico che le veniva conferito. L’aula era piena di studenti, docenti e ospiti d’eccezione. All’ingresso della cantante e attrice, tutti si sono alzati in piedi per tributarle rispetto.
La rettrice marina brambilla ha aperto i discorsi sottolineando le tante qualità di vanoni, in particolare la sua capacità di coniugare ironia, talento e profondità artistica. Sono intervenuti anche il direttore dei beni culturali e ambientali giorgio zanchetti e il presidente del collegio didattico emilio sala, i quali hanno evidenziato quanto la sua carriera rappresenti un esempio nel campo della musica e delle performance.
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L’emozione si percepiva nel pubblico e in ornella stessa: in più momenti, la cantante ha mostrato segni di commozione trattenuta, un equilibrio tra la naturale emozione e la padronanza scenica che la contraddistingue da sempre.
Ornella vanoni racconta la sua vita da artista durante la cerimonia
Salendo sul palco, ornella vanoni ha scelto di sedersi su una poltrona, creando un’atmosfera intima e raccolta. Senza copione e con la spontaneità di chi sa farsi ascoltare, ha parlato della sua storia personale. Ha ricordato gli anni di scuola, dove si definiva “una cialtrona” e “ignorante”, ripercorrendo poi il periodo in cui incontrò giorgio strehler, attraverso cui iniziò ad approfondire il mondo del teatro.
vanoni ha spiegato come l’esperienza con strehler l’abbia fatta crescere culturalmente, tanto da passare notti a studiare testi complessi, come opere in tedesco di trotskij, per migliorare le sue abilità espressive. Eppure, ha ammesso di essersi quasi stancata del ruolo di “cantante della mala”, un soprannome legato a un certo tipo di repertorio della prima parte della sua carriera.
Durante l’intervento, la cantante ha evidenziato la differenza tra la passione per la musica e la presenza dell’ego nel mondo degli artisti. Pur riconoscendo l’ego smisurato che molti hanno, ha dichiarato “di non sentirsi una persona presuntuosa, ma semplicemente soddisfatta quando un tour o uno spettacolo va bene.”
Uno dei momenti più significativi è stato quando ha ricordato l’incontro con gino paoli, definendolo “un omino piccolo e brutto” e raccontando con ironia come gli chiese di scriverle una canzone diventata poi celebre. L’intervento si è chiuso con una battuta teatrale “sono qua. crocifiggetemi”, che ha scatenato risate e applausi dal pubblico.
Ospiti celebri e ambiente di festa durante la consegna del riconoscimento
La cerimonia ha visto la presenza di diverse personalità pubbliche note. Tra gli ospiti che hanno salutato ornella vanoni figuravano la senatrice liliana segre, che ha rivelato come tra loro si sia sviluppata un’amicizia inattesa negli anni, pur conoscendosi fin dalla gioventù. Erano presenti anche il giornalista marco travaglio, il conduttore fabio fazio accompagnato dalla comica luciana littizzetto, il cantautore mahmood e il compositore mario lavezzi.
Al momento della consegna, ornella vanoni ha ricevuto la pergamena ufficiale con il titolo di dottoressa honoris causa e un mazzo di fiori gialli. Il riconoscimento ha sancito il valore del suo contributo alla musica e alle arti performative italiane, celebrando una carriera ricca di successi e momenti di grande felicità.
La giornata si è conclusa con festeggiamenti e saluti calorosi
La giornata si è conclusa con applausi e cori che hanno accompagnato l’artista fuori dall’aula magna, fra strette di mano e saluti calorosi da parte di studenti e colleghi. Un evento che ha rappresentato non solo un omaggio accademico, ma una festa condivisa di arte e cultura.