Organizzazione e ruoli nel progetto di monitoraggio delle frane

Organizzazione e ruoli nel progetto di monitoraggio delle frane

Collaborazione tra Arpa Lombardia, Guardia di Finanza, Prefettura e università di Brescia per monitorare in tempo reale la frana di Pal in alta Valtellina, migliorando prevenzione e interventi d’emergenza.
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Un progetto sperimentale in alta Valtellina vede Arpa Lombardia, Guardia di Finanza, Prefettura e Università di Brescia collaborare per il monitoraggio in tempo reale delle frane, con particolare attenzione alla frana di Pal, migliorando prevenzione e interventi d’emergenza. - Gaeta.it

monitoraggio congiunto di frane in alta valtellina, collaborazione tra Arpa Lombardia, Guardia di Finanza e università di Brescia

Un progetto sperimentale ha preso il via in alta Valtellina per monitorare le frane in tempo reale e intervenire nelle situazioni di emergenza. Arpa Lombardia, la Guardia di Finanza, la Prefettura di Brescia e l’università di Brescia hanno unito risorse e competenze per sperimentare nuove tecniche di controllo sulle aree a rischio idrogeologico. Le operazioni sono state illustrate durante un incontro a Edolo, presso la stazione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Questo progetto si concentra soprattutto sulla frana di Pal, nel territorio di Sonico.

Per affrontare il rischio delle frane in territori di montagna impervi, è partita un’attività coordinata tra enti pubblici e accademici. Arpa Lombardia porta l’esperienza acquisita dal Centro Regionale Monitoraggio Frane e Dissesti, operativo dal 2023, con strumenti specifici per la rilevazione e lo studio dei movimenti franosi. La Guardia di Finanza interviene con elicotteri dotati di tecnologie avanzate per monitorare dall’alto la situazione delle frane, garantendo voli rapidi e sopralluoghi aerei tempestivi.

Ruolo della prefettura e dell’università

La Prefettura di Brescia si occupa della regia e del coordinamento dell’attività. Da parte sua, l’università di Brescia contribuisce mettendo a disposizione studi e metodi scientifici per migliorare il sistema di allerta e per sviluppare soluzioni innovative in ambito ambientale. La collaborazione è nata per integrare competenze diverse e per rendere più efficaci le risposte alle emergenze che possono verificarsi soprattutto in aree montane difficili da raggiungere.

La frana di pal come punto di partenza per il monitoraggio sul territorio

La frana di Pal, nel comune di Sonico, rappresenta il primo caso di monitoraggio sul campo di questa iniziativa congiunta. Questa zona, situata tra alte valli e pendii ripidi, è particolarmente vulnerabile ai movimenti franosi dovuti a eventi atmosferici intensi e alla conformazione del territorio. Sorvoli periodici e controlli aerei con l’elicottero permettono di raccogliere dati aggiornati sulla sua evoluzione.

Elitrasporto per interventi tempestivi

L’utilizzo di attività di elitrasporto permette di portare sul posto personale specializzato del Soccorso Alpino e Speleologico e tecnici Arpa per rilievi diretti. Questa sinergia aumenta la rapidità di intervento sul territorio, garantendo anche una valutazione immediata dei rischi in situazioni di emergenza. L’obiettivo finale è estendere questa metodologia a tutte le frane conosciute nella zona e in altre porzioni di Lombardia a rischio, migliorando la prevenzione e la sicurezza dei cittadini.

Il valore della cooperazione tra enti per la sicurezza idrogeologica

L’incontro di Edolo ha avuto tra i partecipanti figure chiave come il Prefetto di Brescia Andrea Polichetti, il rettore di università di Brescia Francesco Castelli, il direttore di Arpa Lombardia Fabio Cambielli, il comandante del reparto operativo aeronavale di Como Paolo Zottola e il comandante provinciale di Brescia Francesco Maceroni. Durante la riunione si è tenuto un briefing dettagliato sulle modalità di intervento e sui prossimi passi, seguito da un volo di osservazione congiunto sulla frana di Pal.

Dichiarazioni dei partecipanti

Il rettore Castelli ha confermato l’apporto dell’università, evidenziando la disponibilità delle competenze scientifiche necessarie. Cambielli ha sottolineato come la combinazione di esperienze tecniche e militari permetta di osservare e analizzare con precisione i movimenti franosi. “Questo sistema integrato sfrutta risorse diverse in modo coordinato, per affrontare un problema complesso come quello dell’instabilità del territorio montano lombardo.”

L’impatto delle tecnologie aeronautiche e scientifiche nel controllo delle frane

La Guardia di Finanza utilizza velivoli specializzati per sopralluoghi rapidi che garantiscono una copertura estesa e tempestiva delle aree critiche. Questi elicotteri sono dotati di sensori altamente tecnologici in grado di rilevare variazioni del terreno e potenziali movimenti franosi prima che causino danni. Il personale del Soccorso Alpino, con esperienza sul terreno, si integra con i tecnici Arpa per effettuare rilievi precisi e interventi mirati.

Ricerca e innovazione dell’università di brescia

L’università di Brescia si dedica alla ricerca sul monitoraggio ambientale e all’innovazione nei metodi di previsione dissesti, fornendo analisi approfondite per ottimizzare i percorsi di intervento. Questo impiego combinato di mezzi scientifici e aeronautici mira a migliorare la capacità di reazione immediata in situazioni di emergenza ed evitare conseguenze gravi per popolazioni e infrastrutture. L’esperimento in Valtellina potrebbe rappresentare un modello da replicare in altre zone con condizioni simili.

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