Operazione Terra dei Fuochi: l'Esercito sequestra aziende e veicoli nel crackdown contro i rifiuti

Operazione Terra dei Fuochi: l’Esercito sequestra aziende e veicoli nel crackdown contro i rifiuti

L’Operazione Terra dei Fuochi ha portato a significativi sequestri e sanzioni contro l’inquinamento nelle province di Napoli e Caserta, con oltre 200 militari impegnati nel monitoraggio e controllo del territorio.
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Operazione Terra dei Fuochi: l'Esercito sequestra aziende e veicoli nel crackdown contro i rifiuti - Gaeta.it

Negli ultimi tre settimane, l’Operazione Terra dei Fuochi, condotta dall’Esercito Italiano nelle province di Napoli e Caserta, ha portato a risultati significativi nella lotta contro l’inquinamento e lo smaltimento illegale di rifiuti. Sequestri di aziende e veicoli, denunce e sanzioni pecuniarie hanno caratterizzato l’azione delle forze armate, che collaborano con le autotà locali per garantire un ambiente più sicuro e salubre.

I risultati dell’operazione

L’Operazione Terra dei Fuochi ha portato al sequestro di 9 aziende e 12 veicoli coinvolti nello sversamento illegale di rifiuti, con la denuncia di 20 individui e l’imposizione di sanzioni amministrative che superano i 250.000 euro. L’Esercito ha impiegato tecnologie avanzate, inclusi droni come Raven e Strix, per raccogliere informazioni e analizzare fotografie aeree, facilitando l’individuazione di attività illecite sul territorio. Queste misure hanno reso possibile un intervento mirato e tempestivo che ha attratto l’attenzione sulla gravità della situazione ambientale nella regione.

L’opera di monitoraggio e controllo viene realizzata dai militari del Raggruppamento “Campania”, che fa parte del 21mo Reggimento genio guastatori, impegnati ogni giorno nel contrasto ai crimini ambientali. L’azione di queste forze è fondamentale non solo per reprimere ma anche per prevenire ulteriori pratiche dannose, che minano non solo la salute dei cittadini, ma anche l’integrità del territorio.

La nuova strategia di monitoraggio

Il Raggruppamento Campania ha messo in campo tecnologie sofisticate volte a garantire una mappatura dettagliata e in tempo reale degli illeciti ambientali. Tra questi strumenti spicca il sistema di Comando e Controllo Imperio, ritenuto imprescindibile per il tracciamento degli sversamenti e la pianificazione delle operazioni. Questo approccio integrato ha permesso di ottimizzare le risorse e migliorare l’efficacia delle pattuglie, garantendo un controllo capillare del territorio.

Nel corso del 2024, i militari hanno censito ben 470 nuovi siti di sversamento e hanno imposto sanzioni per un ammontare di 8.300.000 euro. Questi dati evidenziano non solo l’impatto diretto delle operazioni, ma anche la necessità di un’azione continua e mirata per fronteggiare questa emergenza ambientale. L’intensificazione delle attività di monitoraggio da parte delle forze dell’ordine risponde a un bisogno riconosciuto nella comunità, una protesta silenziosa contro coloro che danneggiano l’ambiente a scapito della salute pubblica.

Le risorse impiegate e il programma di pattugliamento

A sostegno dell’Operazione Terra dei Fuochi, sono state mobilitate circa 200 unità militari che hanno effettuato più di 9.500 pattuglie, attive per 24 ore al giorno. Durante questo periodo, sono stati controllati 2.213 veicoli, con 259 sequestri, dimostrando l’efficacia e la determinazione del personale coinvolto. Oltre a questi risultati, sono stati identificati oltre 2.800 individui, di cui 290 denunciati e 5 arrestati.

Questi numeri raccontano di un impegno costante e di una risposta concreta a un problema che affligge la regione da tempo. La presenza dell’Esercito sul campo non offre solo un deterrente per i trasgressori, ma rassicura anche i cittadini riguardo alla tutela del loro territorio. La lotta contro i rifiuti tossici e l’inquinamento ambientale è una priorità non negoziabile, sottolineando l’importanza della cooperazione tra istituzioni e forze dell’ordine per il bene della collettività.

La battaglia contro gli illeciti ambientali è solo all’inizio, ma ogni azione intrapresa segna un passo avanti verso un ambiente più sano e sostenibile per le generazioni future.

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