Operazione antidroga a Roma: polizia smantella un’associazione nella periferia sud-ovest

Operazione antidroga a Roma: polizia smantella un’associazione nella periferia sud-ovest

Operazione congiunta di polizia e Procura a Roma smantella un’associazione criminale calabrese dedita al traffico di droga, arrestando dieci membri e rivelando un giro d’affari significativo.
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Operazione antidroga a Roma: polizia smantella un’associazione nella periferia sud-ovest - Gaeta.it

L’azione congiunta della polizia e della Procura della Repubblica di Roma ha portato alla luce un’associazione criminale dedita al traffico di droga nella zona sud-ovest della capitale. A guidare il gruppo è un uomo di 49 anni, originario della Calabria. L’operazione ha avuto luogo a seguito di indagini approfondite, culminando nell’esecuzione di dieci misure cautelari, che sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Le origini dell’indagine

Le indagini sono cominciate alla fine del 2021, quando gli agenti del commissariato di Spinaceto hanno avviato un monitoraggio su una rete di spaccio ben strutturata che operava nella vasta periferia sud-ovest di Roma. Grazie a un attento lavoro di intelligence, gli investigatori sono riusciti a risalire ai membri principali dell’associazione, svelando un sistema di traffico di stupefacenti che copriva vari quartieri e coinvolgeva diversi attori.

Particolare attenzione è stata riservata a un 49enne identificato con i soprannomi _“il tennista”_ o _“zia”_. Le forze dell’ordine hanno scoperto che questo individuo giocava un ruolo cruciale nell’organizzazione, occupandosi di rifornire i pusher con le sostanze stupefacenti e gestendo la logistica delle consegne settimanali. Le indagini hanno messo in evidenza che egli si occupava anche della contabilità, tenendo traccia dei ricavi ottenuti attraverso le attività di spaccio.

Il ruolo centrale del “tennista”

Il personaggio cardine dell’associazione, noto anche con un nome evocativo, si presume avesse un’ottima conoscenza del traffico di sostanze stupefacenti. Oltre a fornire la droga necessaria ai pusher, _“il tennista”_ si preoccupava della protezione legale dei membri del suo gruppo in caso di arresto. Questo includeva il pagamento delle spese processuali e l’offerta di indennità ai familiari degli indagati, un chiaro segno di come l’associazione cercasse di mantenere un certo grado di controllo e sostegno nei confronti dei propri membri.

Alcuni interventi della polizia hanno portato all’individuazione di almeno due appartamenti utilizzati come punti di spaccio. Questi luoghi erano il fulcro delle operazioni illecite, dove avvenivano le transazioni di droga. Durante l’attività investigativa, gli agenti hanno anche stimato che il gruppo gestisse un volume d’affari considerevole, con un traffico mensile di cocaina pari a circa 2-3 chili.

Riconquista del territorio e minacce

A completare il quadro del lavoro investigativo, è emerso che l’associazione non si limitasse solo al traffico di droga. Le forze dell’ordine hanno anche accertato il possesso di un’arma da sparo, utilizzata per rivendicare la propria supremazia territoriale. Questo elemento è particolarmente allarmante, poiché testimonia come il gruppo fosse disposto a ricorrere all’uso della forza per mantenere il controllo sulle attività illecite e intimidire eventuali concorrenti o fuorusciti.

La polizia ha messo in campo misure precauzionali per garantire la sicurezza del quartiere e della comunità, mentre le indagini continuano per smantellare completamente la rete e ridurre il fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione contro questa associazione criminale rappresenta un passo significativo nella lotta contro la droga e il suo traffico nella capitale.

Il lavoro delle forze dell’ordine dimostra come la collaborazione e la dedizione possano svelare e interrompere anche le reti più consolidate di spaccio.

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