Operazione antidroga a reggio calabria: 54 arresti per traffico e riciclaggio con metodo mafioso

Operazione antidroga a reggio calabria: 54 arresti per traffico e riciclaggio con metodo mafioso

Un’operazione congiunta di carabinieri, polizia e guardia di finanza a reggio calabria ha portato a 54 misure cautelari contro due gruppi criminali dediti al traffico internazionale di droga e attività illecite.
Operazione Antidroga A Reggio 1 Operazione Antidroga A Reggio 1
Nel febbraio 2025, a Reggio Calabria, un'operazione congiunta di carabinieri, polizia e guardia di finanza ha portato all'arresto di 54 persone legate a due gruppi criminali dediti al traffico internazionale di droga e ad attività illecite connesse. - Gaeta.it

Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2025, carabinieri, polizia e guardia di finanza hanno condotto un’operazione congiunta a reggio calabria, portando all’esecuzione di 54 misure cautelari. L’intervento, coordinato dalla procura antimafia locale, ha smantellato due gruppi criminali dediti al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e a diverse attività illecite connesse.

Un’indagine che ha coinvolto oltre 250 investigatori tra il 2021 e il 2024

L’operazione denominata “Arangea bis-Oikos” ha visto l’impiego di più di 250 agenti di carabinieri, polizia e guardia di finanza su più fronti. Le indagini hanno coperto un arco temporale di quasi quattro anni, dal 2021 fino al 2024, con numerosi riscontri in diverse città calabresi. È stata una vera e propria caccia ai vertici e ai componenti delle due organizzazioni criminali, potendo contare su intercettazioni, pedinamenti e sequestri mirati.

Gli obiettivi erano chiari: identificare e documentare l’operatività di associanzioni coinvolte in spaccio, importazioni illecite e altre attività delittuose. Inoltre, sono stati approfonditi gli intrecci finanziari e la gestione dei proventi, attività fondamentali per mettere sotto pressione i gruppi criminali e interrompere i loro canali di rifornimento.

Due associazioni attive nello spaccio e nell’importazione di droga in più Paesi europei

Le due reti criminali operate su piani diversi ma interconnessi. La prima si specializzava nello spaccio al dettaglio su territori come reggio calabria, villa san giovanni e gioia tauro. Qui la droga veniva distribuita direttamente ai consumatori o attraverso una fitta rete di piccoli pusher, gestita con rigore e controllo del territorio.

L’altra organizzazione fungeva da centro nevralgico per l’importazione di cocaina, hashish e marijuana provenienti da paesi come ecuador, spagna, germania, olanda e belgio. Il porto di gioia tauro si conferma come una tappa chiave di questa rete: qui le sostanze venivano fatte arrivare e poi smistate verso le piazze di spaccio locali e regionali. I rapporti internazionali della banda e le rotte tracciate hanno consentito agli inquirenti di ricostruire una complessa macchina di traffico internazionale.

Accuse e sequestri: associazione a delinquere, estorsione e ingenti quantità di droga

Le accuse formulate dal gip su richiesta della dda di reggio calabria riguardano associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione ai fini di spaccio, riciclaggio e estorsione. Per alcuni indagati, le modalità di azione si configurano con l’aggravante del metodo mafioso, che implica una struttura gerarchica e intimidazioni sistematiche.

Nel blitz sono stati sequestrati centinaia di chili di sostanze stupefacenti e rilevanti somme di denaro contante, provento diretto delle attività illecite. Questi sequestri non solo interrompono la distribuzione della droga ma compromettono anche la capacità economica delle associazioni.

Il procuratore della repubblica giuseppe lombardo ha sottolineato la complessità dell’operazione, che testimonia la presenza di una rete organizzata e capillare tra nord e sud europa, con un impatto significativo sul territorio calabrese.

Gli sviluppi giudiziari continueranno nei prossimi mesi, mentre le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione sul fenomeno del traffico di sostanze illecite e sulle sue implicazioni criminali in ambito locale e internazionale. “Una sfida complessa che richiede continuità e coordinamento tra le diverse forze di polizia,” ha aggiunto il procuratore.

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