Operazione antibracconaggio a moso in passiria: sequestrate armi modificate e munizioni illegali

Operazione antibracconaggio a moso in passiria: sequestrate armi modificate e munizioni illegali

Le forze dell’ordine di Moso in Passiria e il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Bolzano intensificano i controlli contro il bracconaggio in Alta Val Passiria, sequestrando armi e munizioni modificate.
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In Alta Val Passiria, carabinieri e corpo forestale hanno intensificato i controlli contro il bracconaggio, sequestrando armi e munizioni modificate e denunciando un cacciatore per violazioni legali, a tutela della fauna e dell’ambiente. - Gaeta.it

Negli ultimi mesi l’alta val passiria ha visto una crescita dei casi di bracconaggio, fenomeno che ha spinto le forze dell’ordine a intensificare i controlli sul territorio. L’operazione antibracconaggio condotta dai carabinieri di moso in passiria insieme al corpo forestale della provincia autonoma di bolzano ha portato a risultati concreti, con il sequestro di armi e munizioni illegali.

Aumento degli interventi contro il bracconaggio in alta val passiria

La zona dell’alta val passiria ha registrato un aumento significativo di episodi legati al bracconaggio. Questo fenomeno ha attirato l’attenzione della stazione carabinieri locale, che ha richiesto la collaborazione del corpo forestale provinciale per contrastare la pratica illegale. L’impegno coordinato tra i due corpi è stato intensificato negli ultimi mesi, con pattugliamenti mirati e controlli specifici nelle aree più a rischio. Durante questi interventi, i militari hanno raccolto elementi che indicavano la presenza di armi e munizioni modificate, spesso usate per danneggiare in modo più grave la fauna selvatica protetta.

La crescita degli episodi ha portato a un rafforzamento delle attività di sorveglianza, con particolare attenzione verso i cacciatori sospetti. La sinergia tra carabinieri e corpo forestale ha permesso di verificare con precisione le segnalazioni, adottando una strategia che mira a colpire anche chi usa mezzi illegali per l’attività venatoria. Non solo è stato incrementato il numero dei controlli sul territorio, ma sono state anche attivate indagini più approfondite sulle munizioni utilizzate, molte volte modificate per infliggere ferite più gravi agli animali.

Scoperta di munizioni modificate e sequestro di armi

L’operazione ha portato recentemente al fermo di un cacciatore di 57 anni, residente nella zona, trovato in possesso di munizioni alterate. Questi proiettili sono noti perché vengono impiegati nel bracconaggio per creare danni maggiori alla fauna selvatica. La scoperta è arrivata in seguito a controlli mirati e alla collaborazione tra i militari della stazione di moso in passiria e il personale del corpo forestale della provincia autonoma di bolzano.

Gli agenti hanno proceduto al sequestro delle munizioni proibite, ma non solo: hanno bloccato anche i fucili detenuti dal sospettato per accertare se anche le armi fossero state modificate. Tali modifiche potrebbero aumentare la pericolosità dell’arma e violare ulteriori normative in materia di armi da fuoco. Gli approfondimenti tecnici sono stati effettuati dai periti incaricati per verificare eventuali alterazioni o adattamenti illeciti degli strumenti da caccia. Nel rispetto delle procedure, il 57enne è stato deferito all’Autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di detenzione di armi alterate.

Implicazioni legali e tutela della fauna selvatica

Il caso di moso in passiria rappresenta un esempio concreto delle misure messe in atto per difendere la fauna locale da attività illegali. La detenzione di munizioni e armi modificate rientra nel codice penale come reato, proprio perché queste modifiche incrementano i rischi di sofferenza non necessaria agli animali e di danni ambientali. Le forze dell’ordine operano per evitare che queste pratiche mettano a rischio l’equilibrio naturale e la biodiversità della zona.

Ruolo della collaborazione tra enti per la protezione ambientale

L’azione delle forze di polizia e del corpo forestale si concentra anche sul rispetto delle leggi regionali e nazionali che regolano la caccia e la protezione degli animali selvatici. La collaborazione tra enti consente di scoprire e fermare coloro che cercano di aggirare i limiti imposti dalla legge. La denuncia in stato di libertà del soggetto individuato testimonia la serietà con cui sono affrontate queste violazioni. Ogni sequestro di armi alterate contribuisce a disincentivare il bracconaggio e tutela la popolazione faunistica, soprattutto nelle zone montane come l’alta val passiria, dove l’ambiente naturale è particolarmente delicato.

Le autorità continuano a monitorare la zona e chiedono ai cittadini di segnalare comportamenti sospetti. Il contrasto al bracconaggio resta una priorità per proteggere i patrimoni naturali e mantenere l’equilibrio degli habitat presenti in provincia di bolzano.

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