Operaio marocchino muore per malore nel cantiere della scuola Jussi a San Lazzaro durante i lavori

Operaio marocchino muore per malore nel cantiere della scuola Jussi a San Lazzaro durante i lavori

Un operaio marocchino di 47 anni, titolare della Veneto Pavimenti sas, muore per un malore nel cantiere della scuola Jussi a San Lazzaro; sindacati e autorità chiedono maggior sicurezza sul lavoro.
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Un operaio di 47 anni è morto per un malore mentre lavorava nel cantiere della scuola Jussi a San Lazzaro, evidenziando l'importanza della sicurezza e tutela nei cantieri estivi. - Gaeta.it

Un uomo di 47 anni, di origine marocchina, è morto ieri intorno a mezzogiorno mentre lavorava nel cantiere della scuola Jussi a San Lazzaro. La tragedia è avvenuta durante un intervento di costruzione nel parcheggio esterno dell’edificio scolastico. L’uomo era titolare di un’impresa incaricata dei lavori. Il soccorso è stato immediato ma ogni tentativo di salvargli la vita è stato vano.

Il contesto del cantiere della scuola jussi e il ruolo dell’operaio

Il cantiere si trova a San Lazzaro, località in provincia di Bologna, dove è in corso la realizzazione del polo scolastico Campus Kid. Il progetto, firmato dall’architetto Stefano Cucinella, interessa una nuova struttura che mira a ospitare diverse attività educative. La scuola Jussi è uno degli edifici principali di questo complesso.

L’uomo deceduto, Ait El Hajjam Brahim, gestiva la Veneto Pavimenti sas, impresa con sede nel trevigiano, impegnata in lavori di rifinitura del pavimento esterno del parcheggio. Era al lavoro nel cuore della mattinata, sotto il sole diretto, quando si è accasciato improvvisamente mentre stava effettuando una gettata di calcestruzzo. Le condizioni di lavoro, con alte temperature e intenso sforzo fisico, hanno probabilmente aggravato il suo stato.

Le dinamiche dell’incidente e l’attivazione dei soccorsi

L’episodio è stato segnalato quasi immediatamente sul posto. I colleghi presenti hanno cercato di soccorrere l’uomo e hanno prontamente chiamato il 118. L’équipe medica è arrivata in poco tempo, ma le condizioni dell’operaio erano già critiche. I sanitari hanno eseguito le procedure di rianimazione sul luogo, tentativi che non hanno purtroppo cambiato l’esito.

Il malore improvviso mentre l’operaio lavorava in un ambiente aperto e sotto il sole ha fatto pensare a un possibile colpo di calore o a un evento cardiaco acuto. Al momento non sono state rese note altre informazioni su eventuali patologie pregresse o fattori che abbiano potuto incidere nella tragedia.

Implicazioni per la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili

Questo caso riporta all’attenzione le problematiche relative alla salute e sicurezza nei cantieri, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno. La fatica, l’esposizione alle alte temperature e il peso delle attività fisiche richiedono misure precise di tutela per evitare eventi gravi come questo.

Le aziende appaltatrici, come la Veneto Pavimenti, devono garantire pause adeguate e idratazione regolare per gli operai, oltre a dotazioni mediche e procedure di emergenza efficienti. I controlli da parte degli enti competenti dovrebbero mirare a prevenire incidenti legati allo stress fisico e alle condizioni ambientali.

La risposta delle organizzazioni sindacali e il cordoglio

La Cgil ha diffuso la notizia della morte dell’operaio sottolineando la tragedia e la necessità di maggior attenzione sul fronte della sicurezza. Il caso riapre il dibattito sul rispetto dei diritti sul lavoro e sulle condizioni di vita di chi opera nei cantieri.

Questo episodio ha suscitato forte commozione tra i colleghi e nella comunità locale di San Lazzaro. Le autorità e le organizzazioni sindacali si dicono pronte a incrementare le verifiche affinché tragedie simili non si ripetano.

Tra i lavoratori edili, la morte improvvisa di un collega fa emergere il bisogno di integrare controlli sanitari più frequenti e di migliorare le condizioni di lavoro in estate, quando il rischio di malori cresce.

L’attenzione ora è puntata sulle verifiche ufficiali e sull’applicazione rigorosa delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza del lavoro. La vicenda di Ait El Hajjam Brahim resta un monito per l’intero comparto edile italiano.

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