Un operaio macedone di 63 anni ha perso la vita questa mattina a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso. L’uomo stava lavorando alla riparazione del tetto di un’azienda quando è precipitato da un’altezza di circa sette metri. La vittima risiedeva a Zenson di Piave, sempre nel trevigiano. Questo tragico episodio si inserisce in un quadro regionale di forte aumento degli incidenti mortali sul lavoro, che sta destando preoccupazione nelle organizzazioni sindacali venete.
Il dramma della caduta dal tetto a san biagio di callalta
La tragedia si è verificata nelle prime ore della mattinata di oggi, quando l’operaio stava sistemando il tetto di una struttura aziendale a San Biagio di Callalta. Mentre eseguiva interventi di riparazione, ha perso l’equilibrio precipitando da un’altezza stimata in sette metri. I soccorsi sono stati immediati, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il luogo dell’incidente si trova nella zona industriale del comune, area abitualmente frequentata da operai e tecnici impegnati in manutenzioni e lavori edili.
Dinamica e indagini in corso
La dinamica dell’incidente sarà oggetto di approfondite verifiche da parte degli organi competenti, compresi ispettorato del lavoro e carabinieri, per accertare eventuali violazioni alle norme di sicurezza. L’attenzione si concentra in particolare sui dispositivi anticaduta e sulle procedure adottate nel cantiere, elementi chiave per prevenire simili tragedie.
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L’aumento degli incidenti sul lavoro in veneto secondo la uil
Il segretario regionale della UIL Veneto, Roberto Toigo, ha commentato la notizia sottolineando il grave aumento degli infortuni mortali nella regione. “Ormai i morti sul lavoro assomigliano sempre più a un bollettino di guerra”, ha detto. Toigo ha fatto riferimento al recente caso del giovane Durbala, deceduto qualche giorno fa in Trentino, rimarcando come in Veneto gli incidenti letali siano triplicati negli ultimi tempi.
Secondo la UIL, la tendenza negativa segue un periodo in cui si era registrata una riduzione degli infortuni e dei decessi sul lavoro, grazie a un maggiore impegno nel rispetto delle norme di sicurezza. Oggi però la situazione si è aggravata in modo preoccupante, senza che emergano con chiarezza le cause di questa recrudescenza.
Limiti nelle misure di prevenzione
Roberto Toigo ha evidenziato come, anche in aziende che rispettano le regole e adottano controlli stringenti, il rischio di incidenti mortali rimanga molto alto. Questo aspetto mette in luce i limiti del sistema attuale di prevenzione e controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le difficoltà nel garantire la sicurezza anche nelle aziende attente
Il rappresentante della UIL ha chiesto un intervento mirato per individuare le cause dell’aumento degli incidenti e applicare misure correttive.
Nel corso degli ultimi anni molte imprese hanno investito in formazione, dispositivi e protocolli di sicurezza, ma il bilancio resta inquietante. Da parte sindacale arriva quindi la richiesta di un monitoraggio più rigoroso, di verifica dei processi lavorativi e di un impegno più forte da parte delle autorità. Solo così, dicono, si potrà provare a contenere questa escalation di tragedie nel mondo del lavoro veneto.