Operai licenziati a latina dopo il mancato rinnovo del servizio di integrazione scolastica estiva

Operai licenziati a latina dopo il mancato rinnovo del servizio di integrazione scolastica estiva

La cooperativa OSA licenzia 111 operatori a Latina per mancato rinnovo del servizio estivo di integrazione scolastica, causando proteste della Cisl e preoccupazioni per studenti con disabilità e famiglie.
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La cooperativa OSA ha licenziato 111 operatori dell’integrazione scolastica a Latina per la mancata proroga estiva del servizio, scatenando proteste sindacali e preoccupazioni per studenti disabili e lavoratori. - Gaeta.it

La cooperativa OSA ha licenziato 111 lavoratori dedicati all’integrazione scolastica nel comune di Latina. Il motivo è il mancato rinnovo del servizio durante i mesi estivi, una scelta che arriva dopo mesi di trattative tra amministrazione comunale, assessorato e sindacati. Questa decisione ha creato tensioni sia per il futuro occupazionale degli operatori sia per i bambini con disabilità che usufruiscono degli interventi.

La sospensione del servizio e il caos occupazionale a latina

Il 25 giugno la cooperativa OSA ha comunicato la fine dei contratti per 111 operatori impegnati nell’integrazione scolastica con il Comune di Latina. Questa decisione è stata motivata dalla mancata proroga del servizio durante l’estate. Pochi mesi prima, c’erano state diverse riunioni tra il Comune, l’assessorato alla pubblica istruzione e i rappresentanti sindacali per assicurare la continuità assistenziale anche nei mesi estivi.

Il servizio di integrazione scolastica è fondamentale per i bambini e ragazzi con disabilità. Poi, neppure d’estate, sono garantiti proprio quegli operatori che li seguono durante l’anno. L’assenza della proroga significa che molte famiglie si trovano a dover affrontare una sospensione improvvisa di un supporto essenziale. Resta da capire quali effetti avrà questo stop sulla qualità della vita di questi studenti.

Gli operatori, invece, si trovano senza lavoro e senza certezze per il futuro. Da tempo, la cooperativa OSA ha svolto questo servizio con personale formato e preparato. I licenziamenti arrivano senza una soluzione alternativa, mettendo a rischio le condizioni contrattuali e le tutele accumulate. Un quadro che sta provocando tensioni e proteste sul territorio.

Le critiche della cisl e il valore della continuità nell’assistenza scolastica

La Cisl Funzione Pubblica di Latina ha rilanciato la questione, sottolineando le conseguenze sul fronte lavorativo e sociale. Il sindacato evidenzia l’importanza della stabilità nel rapporto tra operatore e bambino disabile, specialmente in presenza di disabilità complesse come richiede la legge 104/G2. Ogni cambio improvviso di assistenza può compromettere i progressi educativi e la serenità degli studenti.

Dal punto di vista dei lavoratori, la situazione è drammatica. Gli operatori licenziati rischiano di perdere diritti e tutele conquistati in anni di lavoro. Il sindacato chiede all’amministrazione comunale garanzie scritte e un impegno concreto per la prosecuzione del servizio. Senza questi interventi, la crisi degli operatori potrebbe aggravarsi, con ripercussioni sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dell’integrazione scolastica.

Non a caso, la Cisl ha espresso la volontà di mobilitarsi fino a ottenere risposte. La situazione non riguarda solo le famiglie e gli operatori, ma investe più ampiamente la comunità locale che si trova privata di un servizio essenziale per l’accesso all’istruzione.

La mobilitazione collettiva: sit-in e proteste a latina

Per protestare contro i licenziamenti e la mancata proroga, la Cisl FP ha organizzato un sit-in pubblico in piazza del Popolo a Latina, previsto per il giorno dopo l’annuncio. L’iniziativa vede la partecipazione non solo dei lavoratori ma anche di genitori, dirigenti scolastici e associazioni locali.

Questa mobilitazione mette al centro la richiesta di tutele per tutti gli operatori in servizio alla fine di giugno e la salvaguardia dell’assistenza continua per i ragazzi con disabilità. Il presidio vuole mettere pressione sul Comune affinché intervenga con atti concreti a difesa della coesione sociale e occupazionale.

Le proteste raccolgono adesioni variegate, segno che il problema tocca più livelli della città. Famiglie, sindacati, scuole si trovano a chiedere risposte rapide, per evitare disagi agli studenti e una perdita di posti di lavoro che rischia di allargarsi. La questione resta aperta a Latina, con un confronto acceso nelle prossime settimane.

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