L’attenzione torna sull’omicidio di Garlasco, con una nuova fase di esami sul materiale raccolto dopo il recente sequestro nella caserma dei carabinieri di Milano e all’istituto di Medicina legale di Pavia. Il 17 giugno sarà una giornata chiave per stabilire le modalità con cui proseguiranno le analisi su reperti fondamentali per il caso. L’obiettivo è chiarire la catena di custodia e iniziare una serie di accertamenti decisivi per individuare tracce forse decisive sulle responsabilità.
La catena di custodia al centro delle verifiche il 17 giugno
Il primo passo nella giornata del 17 giugno sarà la verifica dei verbali di custodia relativi ai reperti sequestrati. Questi documenti descrivono chi ha tenuto gli oggetti materiali ed esattamente come sono stati conservati, un elemento cruciale per mantenere inalterate le prove e garantire la validità scientifica degli accertamenti. L’attenzione sarà posta soprattutto su chi ha garantito l’integrità dei reperti, per evitare contestazioni sulle possibili alterazioni.
Importanza dei verbali di custodia
I verbali rappresentano il resoconto ufficiale del percorso dei reperti, dal momento del sequestro fino alla loro conservazione in strutture specializzate. Questo aspetto tecnico spesso viene sottovalutato, ma in realtà è uno dei più delicati, perché ogni singola eccezione potrebbe compromettere l’intero processo investigativo. Ogni passaggio necessita quindi di essere documentato in modo chiaro e preciso per favorire la piena utilizzazione degli elementi raccolti.
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In questo contesto la presenza dei periti nominati dalle parti coinvolte, vale a dire i rappresentanti dei parenti di Chiara e della difesa di Stasi, permette un controllo incrociato sulle procedure adottate. La presenza di Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi per la famiglia di Chiara, insieme a Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni per la difesa di Stasi, garantisce che le operazioni vengano condotte nel rispetto delle norme processuali.
L’esame delle fascette paradesive e le impronte sulla porta di via pascoli
Tra le priorità emerse per le analisi c’è l’esame delle fascette paradesive, in particolare la fascetta numero 10 trovata all’interno della porta di ingresso della villetta in via Pascoli. Questo è uno dei reperti ritenuti di rilievo dagli inquirenti, che puntano a estrapolare da qui materiale genetico utile a chiarire la dinamica dell’evento e individuare eventuali presenze sulla scena del crimine.
La fascetta numero 10 potrebbe contenere tracce di impronte oppure cellule che permettano di identificare chi l’ha maneggiata o vi si è appoggiata. Considerata la posizione e la natura del reperto, è chiaro come la sua analisi possa fornire dati importanti. Non è escluso che si tratti di prove capaci di collegare direttamente un sospetto o di escludere alcuni nomi dalla lista degli indagati.
L’analisi delle fascette sarà eseguita da esperti in laboratori specializzati, per evitare contaminazioni e garantire risultati attendibili. Il momento di valutare queste prove verrà deciso nel corso della riunione del 17 giugno, valutando anche se affrontare questo aspetto subito o dopo aver completato altri accertamenti. In ogni caso, il materiale raccolto offrirà nuove informazioni.
Focus sul dna e le strategie di analisi
Un nodo fondamentale del processo continuerà a essere l’esame del Dna, che potrebbe risolvere molti dubbi finora emersi nel corso degli anni. Il confronto tra le parti potrebbe riguardare soprattutto il modo in cui procedere con questi test. L’analisi del materiale biologico rappresenta infatti una delle tappe più delicate e decisive.
Le strategie legali potrebbero spingersi a contestare la validità o l’integrità della prova genetica, per questo la trattazione sul tema ha un ingresso importante nell’agenda del 17 giugno. La scelta di effettuare per prime determinate analisi potrebbe influire sulla costruzione dell’intero quadro probatorio.
La spazzatura raccolta dai luoghi vicini alla casa di via Pascoli è un altro elemento sotto osservazione. In questo caso, la squadra investigativa potrebbe spostarsi nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli per esaminare i residui e i rifiuti, che potrebbero rivelarsi ricchi di indizi. La definizione del calendario dei lavori e delle priorità sarà uno degli step iniziali dopo la verifica dei verbali di custodia.
Organizzazione e step successivi dopo il 17 giugno
L’appuntamento del 17 giugno quindi si presume deciso a impostare una tabella precisa su come vanno portate avanti tutte le attività tecniche, con lo scopo di acquisire certezze rispetto agli svolgimenti dell’omicidio. Le operazioni saranno monitorate da periti esperti, così da mantenere trasparenza e rigore tecnico.