Omaggio a Paolo Scrofani nei giardini di viale Giovanni da Cermenate a 23 anni dalla tragedia

Omaggio a Paolo Scrofani nei giardini di viale Giovanni da Cermenate a 23 anni dalla tragedia

a milano, una cerimonia nei giardini di viale giovanni da cermenate ricorda paolo scrofani, dirigente del commissariato porta ticinese morto 23 anni fa durante un intervento rischioso
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A Milano, nei giardini intitolati a Paolo Scrofani, si è svolta una commemorazione per il 23° anniversario della sua morte, con la deposizione di fiori bianchi e una messa in sua memoria, ricordando il sacrificio del dirigente di polizia morto in servizio. - Gaeta.it

Sono passati 23 anni dalla morte di Paolo Scrofani, dirigente del commissariato Porta Ticinese, ma il suo ricordo resta vivido. Questa mattina i giardini di viale Giovanni da Cermenate, a Milano, hanno ospitato un gesto semplice ma significativo: un mazzo di fiori bianchi è stato deposto in sua memoria, in occasione dell’anniversario della sua scomparsa. Questa cerimonia ha collegato il presente a un evento doloroso, ricordando un momento in cui il sacrificio e il coraggio si sono intrecciati.

il gesto commemorativo nei giardini intitolati a paolo scrofani

Nei giardini dedicati a Paolo Scrofani, situati appunto in viale Giovanni da Cermenate, si è svolta una breve ma sentita cerimonia in memoria del dirigente scomparso. Il mazzo di fiori bianchi, simbolo di purezza e rispetto, è stato posato proprio all’interno di quest’area verde che porta il suo nome. Quel luogo è diventato negli anni un punto di riferimento per chi vuole ricordare il suo impegno e la sua figura.

La scelta dei fiori bianchi non è stata casuale: hanno rappresentato un omaggio sobrio e discreto, coerente con la natura del ricordo. Questo atto ha rappresentato un momento di raccoglimento per i presenti, segnando il legame tra la comunità e la memoria di un uomo che ha perso la vita in servizio.

la vicenda che portò alla morte di paolo scrofani

Il 23 marzo 2002 Paolo Scrofani, allora quarantenne dirigente della polizia, affrontò una situazione delicata in un appartamento di via Porta Ticinese. Un inquilino moroso si era chiuso in casa, aveva aperto il gas e minacciava un gesto disperato. Scrofani cercò di convincerlo ad aprire la porta, tentando un dialogo per evitare danni peggiori.

In quel frangente scoppiò un’esplosione improvvisa. L’evento devastò la scena, investendo direttamente Scrofani che rimase gravemente ferito. Morì il giorno dopo, lasciando un segno profondo nel corpo di polizia e nella città stessa.

Questo tragico episodio è rimasto impresso nelle cronache milanesi e ha acceso un riflettore sulla delicatezza degli interventi nelle situazioni di crisi legate a disagio sociale o tensioni personali. L’episodio dimostra i rischi quotidiani ai quali si espongono le forze dell’ordine.

La cerimonia religiosa e la presenza delle autorità

Poco prima della deposizione dei fiori si è svolta una messa nella cappella della caserma Garibaldi, luogo simbolico che ha accolto colleghi e familiari di Scrofani. La funzione religiosa ha offerto un momento di riflessione e raccolta per onorare la memoria di un uomo che ha dato la vita nel tentativo di salvare un altro.

Fra i presenti spiccava il questore Bruno Megale, che ha rappresentato ufficialmente il corpo di polizia e ha sottolineato con la sua presenza l’importanza di ricordare figure come Scrofani. A partecipare sono stati anche i familiari, che ancora portano nel cuore il peso di quella perdita ma continuano a mantenere vivo il ricordo del loro caro.

La cerimonia ha avuto un valore sia simbolico sia concreto, richiamando alla mente le responsabilità e i sacrifici che accompagnano il lavoro delle forze dell’ordine. In questa occasione la città ha mostrato rispetto verso chi ha pagato con la vita l’impegno per la sicurezza e il bene comune.

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