Oltre 600 chili di rifiuti rimossi dalle acque della scogliera del Trave a Portonovo

Oltre 600 chili di rifiuti rimossi dalle acque della scogliera del Trave a Portonovo

subacquei e forze dell’ordine recuperano oltre 600 chili di rifiuti dalla scogliera del Trave a Portonovo, Ancona, con il supporto di Fipsas, Capitaneria di porto e tecnologie avanzate come Pelikan System
Oltre 600 Chili Di Rifiuti Rim Oltre 600 Chili Di Rifiuti Rim
Un’operazione di pulizia marina a Portonovo (Ancona) ha portato al recupero di oltre 600 chili di rifiuti sommersi grazie all’impegno di subacquei, forze dell’ordine e tecnologie avanzate, nell’ambito della Giornata mondiale dell’ambiente. - Gaeta.it

La pulizia delle acque ha portato a un recupero significativo di materiali abbandonati lungo la scogliera del Trave, vicino a Portonovo, Ancona. Oltre 600 chili di rifiuti sono stati raccolti grazie all’intervento di subacquei e forze dell’ordine impegnati nella Giornata mondiale dell’ambiente. L’operazione ha coinvolto varie associazioni e istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di restituire al mare la sua pulizia e salvaguardare l’ecosistema marino.

L’intervento dei subacquei per la giornata mondiale dell’ambiente

Nella mattinata dell’evento, una ventina di subacquei appartenenti alle associazioni Kòmaros Sub e Monsub hanno operato lungo la scogliera del Trave, a Portonovo. Questi si sono immersi nelle acque per recuperare materiali di varia natura. Le attrezzature da pesca abbandonate, come reti a strascico, tramagli e nasse per seppie, hanno rappresentato la parte più consistente dei rifiuti, con circa 400 chili raccolti.

Oltre a questi, sono stati portati a riva più di 200 chili di altri rifiuti, tra cui pneumatici, stivali e teli di plastica. Questi oggetti rappresentano un rischio per la flora e la fauna marina, oltre a deturpare l’ambiente naturale. L’azione dei subacquei si è concentrata non solo sulla rimozione ma anche sulla prevenzione di danni che questi scarti possono provocare se lasciati a lungo in acqua.

Ruolo delle istituzioni e coordinamento delle operazioni in mare

L’iniziativa ha ricevuto sostegno dalla Fipsas, la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, che ha guidato l’organizzazione dell’evento. Il progetto ha anche avuto il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del comando generale delle Capitanerie di porto. Questi enti hanno offerto supporto e autorizzazioni necessarie per operare in sicurezza durante la giornata.

La Capitaneria di porto ha gestito il coordinamento delle attività in mare, assicurando che tutte le operazioni si svolgessero senza intoppi e nel rispetto delle normative marine. Ha inoltre garantito la presenza del reparto aeronavale della Guardia di Finanza, che ha dispiegato due unità navali e un gruppo di sommozzatori specializzati per assistenza e controllo. Questa collaborazione tra realtà civili e forze dell’ordine è stata essenziale per la buona riuscita dell’evento.

Tecnologie e mezzi impiegati per il recupero dei rifiuti

Per il trasporto e lo smaltimento dei materiali recuperati, è stato coinvolto “Garbage Group”, un’azienda specializzata nella raccolta di rifiuti acquatici. È stata utilizzata l’imbarcazione “Pelikan System”, una macchina che combina l’uso di droni, veicoli a controllo remoto e sonde parametriche. Questi strumenti consentono di individuare e raccogliere rifiuti sia affioranti sia sommersi in punti difficili da raggiungere.

Il Pelikan System consente così un intervento più preciso e rapido, limitando la necessità di immersioni rischiose o particolarmente impegnative. In questo modo, il gruppo di lavoro ha potuto recuperare una grande quantità di materiale in tempi ridotti, garantendo la sicurezza degli operatori e un impatto minimo sull’ambiente circostante. Le tecnologie adottate rappresentano un supporto importante nelle operazioni di bonifica dei fondali marini.

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