Oltre 330 bambini delle scuole primarie di Senigallia hanno partecipato a un progetto che unisce natura, storia e arte per far conoscere il fiume Misa e il suo ecosistema. Le attività, tese a raccontare l’ambiente fluviale e l’impatto dell’uomo sulla natura, hanno coinvolto studenti e insegnanti in escursioni e laboratori didattici. L’iniziativa fa parte del piano educativo territoriale della città e segna un momento di riflessione sull’ambiente dopo le pesanti alluvioni degli ultimi anni.
Il progetto perCorsi d’acqua: educazione ambientale sul fiume misa
Il progetto “perCorsi d’acqua” ha portato oltre 330 alunni di 21 classi dei quattro istituti comprensivi di Senigallia a esplorare il fiume Misa e le sue caratteristiche. Attraverso escursioni lungo l’argine e laboratori pratici, i bambini hanno scoperto la biodiversità delle specie animali e vegetali che abitano l’area fluviale. Questa attività si inserisce nel piano di offerta formativa territoriale della città con l’obiettivo di incrementare la conoscenza diretta dell’ambiente naturale e l’attenzione verso lo sviluppo sostenibile.
Esplorazione diretta dell’ecosistema fluviale
Durante le escursioni, gli studenti hanno approcciato i temi dell’ecosistema fluviale osservando da vicino flora e fauna, ma anche l’influenza delle attività umane. La partecipazione viva con giochi e sperimentazioni ha permesso di comprendere come il fiume sia un sistema in trasformazione. Le attività hanno previsto anche l’uso di metodi tradizionali di lavorazione di materiali naturali: la manipolazione di fibre vegetali e animali, la creazione di manufatti in selce e la pittura con pigmenti naturali, un modo per collegare passato e presente attraverso esperienze tangibili.
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Quest’approccio unisce scienza e manualità e aiuta a far capire ai più piccoli l’importanza di difendere il territorio. L’esperienza è stata particolarmente significativa perché arriva a distanza di pochi anni da due alluvioni drammatiche, nel 2014 e 2022, che hanno pesantemente colpito Senigallia e le valli dei fiumi Misa e Nevola. L’iniziativa si propone di coltivare una nuova consapevolezza ambientale nella comunità attraverso la conoscenza diretta e il rispetto del fiume.
Alla scoperta del legame tra il territorio e la fotografia con mario giacomelli
Il progetto ha affiancato alle attività naturalistiche un percorso artistico che ha permesso ai bambini di avvicinarsi al patrimonio culturale e fotografico di Senigallia. Nel centenario della nascita del fotografo Mario Giacomelli, senigalliese e noto a livello internazionale, i partecipanti hanno seguito una passeggiata didattica per scoprire come il territorio sia stato immortalato nelle sue immagini in bianco e nero.
Sono state coinvolte 335 alunne e alunni che hanno potuto osservare da vicino il rapporto tra paesaggio e arte. Questa passeggiata ha fatto toccare con mano l’evoluzione del suolo e delle campagne immortalate da Giacomelli, fornendo un ponte tra la fotografia storica e la realtà attuale. I ragazzi hanno così potuto cogliere, attraverso un linguaggio diverso da quello scientifico, la trasformazione che il territorio ha subito nel tempo.
Riflessioni attraverso lo sguardo artistico
L’attenzione ai dettagli di Giacomelli invita a riflettere sul modo con cui l’uomo ha modificato il proprio ambiente negli ultimi decenni, evidenziando sia i cambiamenti positivi che quelli problematici. Il legame tra natura, storia e arte trova in questo progetto un momento di rilievo importante per una città che ha vissuto momenti difficili legati alla natura.
Il ruolo degli insegnanti e l’osservazione del territorio intorno a san angelo
L’iniziativa ha coinvolto anche una decina di insegnanti impegnati in un itinerario di circa 10 chilometri denominato “Mario Giacomelli. Terra e luce” intorno alla frazione di San Angelo, nelle vicinanze di Senigallia. Questo percorso è servito a mostrare ai docenti le trasformazioni paesaggistiche e ambientali dell’area, stimolando un confronto diretto con le immagini storiche del maestro della fotografia.
Attraverso questa esperienza, gli insegnanti hanno potuto approfondire i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi 50 anni, in particolare l’antropizzazione delle campagne e la riduzione degli spazi naturali. Questo confronto ha rappresentato un’occasione per riflettere sulle conseguenze delle attività umane e valutare metodi di insegnamento che integrino storia, arte e ambiente.
La didattica attraverso l’osservazione diretta
Il percorso ha fatto emergere come il paesaggio racconti la storia di una comunità e delle scelte fatte nel tempo. L’osservazione diretta permette agli insegnanti di proporre nuovi stimoli ai loro alunni, favorendo una didattica più concreta e vicina alle realtà del territorio. L’esperienza ha fornito strumenti utili per evidenziare l’impatto ambientale senza perdere di vista il valore culturale e artistico che accompagna la storia locale.
Questo progetto integrato in una città segnata da eventi naturali intensi mostra come educazione e memoria possano camminare insieme per sensibilizzare le nuove generazioni.