Oltre 15 mila partecipanti al rito dei serpari a cocullo il primo maggio 2025

Oltre 15 mila partecipanti al rito dei serpari a cocullo il primo maggio 2025

La festa di san Domenico abate a Cocullo, in Valle del Sagittario (L’Aquila), richiama migliaia di persone per il tradizionale rito dei serpari, unendo fede, cultura e natura con forte valore storico e popolare.
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La tradizionale festa di San Domenico abate a Cocullo, in Abruzzo, richiama migliaia di persone per il rito unico dei serpari, che unisce fede, cultura e natura attraverso la benedizione dei serpenti e la processione nel borgo. - Gaeta.it

La tradizionale festa di san Domenico abate di Cocullo ha richiamato anche quest’anno una folla numerosa nel piccolo borgo della Valle del Sagittario, provincia dell’Aquila. Il rito dei serpari si conferma una delle manifestazioni più particolari d’Abruzzo, con un forte richiamo culturale e popolare legato all’antico legame tra uomo, religione e natura. Questo appuntamento del primo maggio muove ogni anno migliaia di persone, tra curiosi, fedeli e appassionati di tradizioni uniche. La festa è in lizza per entrare nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, a riconoscimento del suo valore storico e culturale.

Una tradizione millenaria che unisce fede e cultura locale

Il rito di san Domenico abate a Cocullo nasconde radici antiche e un forte intreccio tra credenze popolari e religione cristiana. Secondo la tradizione, san Domenico strappò un dente proprio nel borgo prima di partire, e lo donò agli abitanti, scatenando una fede nuova che rimpiazzò il culto pagano della dea Angizia. Questa divinità era considerata protettrice contro i veleni, in particolare quello dei serpenti. In epoche remote, per propiziare la dea venivano offerte piccole serpi durante la primavera. La festa ancora oggi mantiene viva la memoria di queste usanze attraverso la cattura e il trattamento dei serpenti, che vengono raccolti da persone chiamate serpari. Questi esperti, seguendo metodi tramandati da generazioni, si avventurano nei boschi con la stessa attenzione e cautela degli antenati, garantendo la sicurezza degli animali e della comunità.

Il ruolo dei serpari e le condizioni climatiche favorevoli

Nel 2025, il sole ha accompagnato la giornata, favorendo uno dei numeri più alti di serpenti catturati negli ultimi anni. I serpari hanno raccolto più di duecento esemplari, impegnati nella ricerca lungo i terreni che circondano Cocullo. Cristian Gravita, uno dei giovani della squadra, ha raccontato come le condizioni climatiche abbiano inciso positivamente sull’andamento della cattura. Il caldo e il tempo sereno spingono i rettili ad aumentare la loro attività, rendendo più semplice scovare le serpi nei loro nascondigli. Per questa ragione, i serpari si preparano meticolosamente per la giornata, organizzando squadre e materiali per gestire nel migliore dei modi queste creature tanto temute quanto rispettate.

La festa e la processione: un momento di folla e religiosità

Alle 12 in punto, dopo la celebrazione della messa officiata dal vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco, la statua del santo è apparsa sulla piazza, invasa da una folla di oltre 15 mila persone. A quel punto è iniziata la benedizione con i serpenti, secondo il rito consolidato. Le creature sono state disposte sul simulacro e accolte con rispetto dai fedeli. Da qui è partita la processione per le vie del paese, che rimane blindato per garantire ordine durante l’evento. La partecipazione del sindaco, Sandro Chiocchio, e la presenza del vescovo ha aggiunto peso istituzionale a una manifestazione popolare cresciuta nel tempo.

Durante l’omelia, il vescovo ha ricordato il legame tra la dimensione terrena e quella spirituale, citando le parole: “Siamo fatti di terra, ma chiamati all’eternità”. Queste frasi hanno sintetizzato il senso profondo del rito, che unisce natura, storia e fede. La folla ha seguito con attenzione, sostenuta dal calore del sole di primavera e dal richiamo ancestrale del serpentello.

Sicurezza, volontariato e criticità per la viabilità

L’evento ha richiesto un grande impegno da parte delle forze dell’ordine e dei volontari per assicurare che tutto procedesse senza incidenti. Sono stati predisposti controlli e percorsi chiusi per il traffico, tuttavia si sono formate code di auto lunghe fino a cinque chilometri, soprattutto verso Casale di Cocullo. Nel corso delle ore, sei persone hanno necessitato dell’intervento medico a causa di malori legati al calore o alla tensione emotiva generata dal rito. Il pronto soccorso si è messo prontamente all’opera per assistere i presenti, con una squadra sanitaria ben organizzata e preparata.

La logistica del paese ha dovuto affrontare la pressione di un evento affollato ma trainante per la comunità locale. I residenti hanno contribuito con ospitalità e supporto, creando un’atmosfera di protezione intorno alla celebrazione. Il bilancio della giornata conferma il rito dei serpari come un punto fermo e irrinunciabile del calendario culturale e religioso dell’Abruzzo.

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