Il teatro dell’opera di roma presenta una serata dedicata alla danza contemporanea con tre coreografie firmate da David Dawson, Sol León – Paul Lightfoot e Alexander Ekman, protagonisti di un trittico che porta in scena uno spettacolo intenso e variegato. Il cartellone, in programma dal 20 al 25 maggio 2025, ospita prime assolute e ritorni attesi, mettendo in evidenza il talento delle étoiles e del corpo di ballo romano. Il debutto di Alice Mariani, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, impreziosisce l’evento.
Una serata firmata eleonora abbagnato con tre balletti d’eccezione
La direttrice del corpo di ballo della fondazione musicale di roma, Eleonora Abbagnato, ha fortemente voluto questo trittico per offrire un programma che racconta la danza contemporanea attraverso tre lavori molto diversi tra loro ma accomunati da intensa espressività. L’appuntamento prende il via il 20 maggio con la prima assoluta al teatro Costanzi, seguita da cinque repliche fino al 25. Prima dell’evento ufficiale è in programma un’anteprima giovani domenica 18 alle 16.30. La direzione artistica di Abbagnato ha puntato su un mix di ironia, romanticismo e drammaticità, affidando le coreografie a tre delle figure più influenti del panorama internazionale contemporaneo.
Stili e protagonisti
Le tre creazioni portano in dote stili e atmosfere diverse: l’esuberanza e il gioco ironico di Alexander Ekman, il linguaggio visionario del duo Sol León – Paul Lightfoot e la poesia intensa di David Dawson. Sono coinvolti étoiles come Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza oltre ai primi ballerini Federica Maine, Marianna Suriano e Michele Satriano. Il corpo di ballo dell’opera di roma completa la compagnia con solisti che supportano con passaggi dinamici e coreografie articolate.
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Cacti di alexander ekman: la comicità dialoga con la musica classica
La serata si apre con cacti, uno dei pezzi più noti di alexander ekman, coreografo svedese classe 1984 che da tempo ha conquistato i palcoscenici internazionali con il suo stile ironico e incisivo. Creato nel 2010, questo balletto porta sul palco una satira allegra con riferimenti alla musica di haydn, beethoven e schubert. L’opera si caratterizza per sequenze di movimento che giocano con i tempi e i contrasti musicali in modo sorprendente e divertente.
cacti ha già debuttato all’opera di roma nel 2017, qui viene riproposto con la stessa energia che l’ha reso uno spettacolo di richiamo nei programmi di danza contemporanea. Gli interpreti si muovono in un quadro scenico pensato per mettere in evidenza la gestualità ironica e la sincronizzazione degli attori-danzatori con la partitura classica rivisitata.
il risultato è un balletto che alterna momenti spassosi a sequenze tecniche molto precise, con un ritmo serrato che coinvolge il pubblico fin dai primi attimi. il raffinato equilibrio tra umorismo e professionalità rende cacti un apripista ideale per la serata.
Subject to change di sol león e paul lightfoot: un viaggio intenso nella musica di schubert
subject to change, creato nel 2003 da sol león e paul lightfoot, propone un’atmosfera drammatica e complessa sulle note di der tod und das mädchen di schubert, arrangiata da mahler. per la prima volta questo balletto arriva al costanzi, segnando un’importante aggiunta all’offerta del teatro romano.
con sei danzatori in scena, la coreografia si sviluppa attraverso movimenti intensi e spettacolari che mostrano tensioni emotive e fisiche. la struttura dello spettacolo alterna momenti di oppressione, come nel suggestivo duetto iniziale, e passaggi di grande energia con danze di gruppo dense di suggestioni. la musica di schubert è scandita da suoni profondi e un andamento tragico che si traduce in movimenti corporei carichi di sentimento.
Dettagli e atmosfera
il balletto affida grande importanza ai dettagli dei gesti e alla costruzione di atmosfere che si modificano velocemente, raccontando senza parole storie di conflitto e rilascio. la messa in scena valorizza l’interazione tra i danzatori e il legame con la partitura musicale, creando un episodio visivo denso di emozioni.
Four last songs di david dawson: una poesia coreografica e un debutto atteso
Chiude il trittico four last songs, lavoro del coreografo inglese david dawson, che ha scelto come colonna sonora i lieder di richard strauss noti con il titolo vier letzte lieder. Questa musica ha avuto un ruolo centrale nella vita artistica del coreografo, ispirandolo a un balletto profondo e figurativo.
Al debutto sul palcoscenico romano è alice mariani, prima ballerina del teatro alla scala, chiamata a interpretare un ruolo creato per lei nel 2020, ma mai eseguito in Italia per i limiti imposti dalla pandemia. La presenza di mariani nel cast rappresenta un importante momento artistico che accentua il valore della produzione.
Musica e danza in sinergia
La performance vocale è affidata al soprano madeleine pierard, che accompagna i movimenti eleganti e lirici dei danzatori. Sul podio, Thomas Herzog conduce l’orchestra dell’opera di roma per la prima volta, un debutto che unisce musica e danza in modo inaudito. four last songs mette al centro la fusione tra poesia musicale e corpo in movimento, regalandoci un intenso viaggio emotivo.
La serata si presenta così come un importante momento culturale per la città di roma. La proposta artistica, estesa in più repliche, offre spunti diversi per apprezzare stili coreografici e interpretativi che toccano almeno tre registri emotivi e tecnici. Una testimonianza delle molteplici possibilità del linguaggio della danza contemporanea oggi.