Nuovo sviluppo nelle indagini sul neonato in coma a Napoli: interrogatori e dettagli inquietanti emergono dall’inchiesta

Nuovo sviluppo nelle indagini sul neonato in coma a Napoli: interrogatori e dettagli inquietanti emergono dall’inchiesta

Indagine della Procura di Lagonegro e dei carabinieri su possibili maltrattamenti al neonato di nove mesi ricoverato in coma a Napoli, con madre e compagno sotto interrogatorio nel Salernitano.
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Indagine in corso nel Salernitano su un neonato di nove mesi ricoverato in gravi condizioni per sospetti maltrattamenti; madre e compagno sono al centro degli accertamenti. - Gaeta.it

Il caso del neonato di nove mesi ricoverato in gravi condizioni a Napoli continua a muovere le autorità giudiziarie. Nel Salernitano, nella caserma dei carabinieri di Vibonati, si è svolta una nuova sessione di interrogatori che punta a chiarire gli eventi accaduti pochi giorni fa. La vicenda sta attirando l’attenzione per la sua complessità e per i particolari che emergono sul possibile abuso al piccolo. Le autorità restano strette nel riserbo, mentre la comunità attende risposte sul reale svolgimento dei fatti e sulla situazione clinica grave del bambino.

Interrogatori a vibonati per fare luce sull’ora in cui il neonato è stato lasciato solo in casa

Gli accertamenti condotti dai carabinieri della compagnia di Sapri si sono concentrati sulla finestra temporale di circa un’ora, lo scorso giovedì, durante la quale il neonato sarebbe rimasto da solo in casa con il compagno della madre. Questo lasso di tempo rappresenta un elemento chiave dell’indagine. In quella caserma, diversi testimoni e coinvolti sono stati convocati dalla Procura di Lagonegro per chiarire le dinamiche di quella giornata.

Tra i convocati spicca la presenza della madre del bambino, già sentita a Napoli. La donna è tornata a rispondere alle domande come persona informata sui fatti, in particolare per vagliare alcune sue dichiarazioni ritenute incoerenti dagli inquirenti. Alla luce di quanto ascoltato finora, emerge un quadro investigativo complesso, dove i dettagli su ciò che è accaduto all’interno di quella casa nelle ore precedenti al ricovero sono ancora difficili da ricostruire in modo completo.

Strategia investigativa e raccolta di informazioni

Complessivamente, la strategia dell’indagine punta a restringere il campo delle responsabilità individuando chi fosse effettivamente presente durante l’ora critica e quali azioni abbiano contribuito allo stato di salute del piccolo. Le autorità stanno acquisendo anche informazioni da persone eventualmente coinvolte indirettamente, per escludere o definire ruoli e dinamiche.

Ferite multiple al neonato e ipotesi di maltrattamenti ripetuti nel tempo

Le condizioni mediche del bambino, ricoverato in stato di coma con danni cerebrali gravi, rappresentano uno dei nodi più angoscianti della vicenda. Le analisi effettuate dai medici rivelano la presenza di numerose lesioni, tra cui fratture a testa, femore, costole e collo. Questi segni non concordano con un solo incidente, ma suggeriscono sofferenze accumulate in più episodi.

Questo particolare rende l’inchiesta ancora più delicata e stringente, poiché indica la possibilità che il neonato sia stato sottoposto a maltrattamenti ricorrenti. Le forze dell’ordine stanno cercando di approfondire questo aspetto, tramite perizie medico-legali e ulteriori controlli sulle tempistiche delle lesioni.

Importanza delle analisi medico-legali

L’ipotesi di aggressioni ripetute modifica anche il quadro delle responsabilità e aumenta la gravità degli eventi. Gli investigatori vogliono capire con precisione quando e come si siano verificati quei danni, per attribuire i fatti ai responsabili e comprendere se ci siano stati altri soggetti a conoscenza degli episodi.

Ruolo della madre e del compagno al centro delle indagini, padre escluso dai sospetti

Al momento, l’attenzione degli inquirenti si concentra essenzialmente sulla madre e sul suo compagno convivente. Entrambi sono coinvolti nelle indagini e le loro testimonianze risultano fondamentali per ricostruire la vicenda. La madre, in particolare, viene ascoltata più volte in merito ai fatti e al ruolo svolto nei momenti precedenti al ricovero.

Diverso è il profilo del padre biologico del neonato. Quest’ultimo al momento non risulta coinvolto in alcuna ipotesi di reato, né emerge un suo ruolo diretto o indiretto nelle lesioni subite dal bambino. Gli uffici giudiziari hanno chiarito che l’indagine non lo considera un soggetto sospetto.

Riserbo e gestione delle informazioni

Il confronto tra le dichiarazioni delle persone coinvolte resta complicato. La Procura di Lagonegro impone il massimo riserbo per non compromettere il corso delle indagini, facendo circolare poche informazioni ufficiali e evitando tensioni inutili nel contesto locale.

Aggiornamenti sulle condizioni cliniche e avanzamento dell’inchiesta a lagonegro

Le condizioni del bambino restano drammatiche. Il piccolo è in coma, con importanti danni neurologici e una prognosi riservata. Le autorità mantengono un rigoroso silenzio sui dettagli medici per proteggere la privacy e tutelare la famiglia.

L’inchiesta prosegue nelle mani della Procura di Lagonegro, che valuta se disporre ulteriori accertamenti tecnici e perizie. Potrebbero esserci nuove udienze e convocazioni per approfondire ogni aspetto ancora oscuro della vicenda. L’obiettivo resta quello di chiarire con precisione le cause del grave stato di salute del neonato e scoprire eventuali responsabilità.

La comunità del Golfo di Policastro segue con attenzione la vicenda. Le forze dell’ordine lavorano senza sosta per offrire risposte dettagliate e precise in tempi brevi. Nel frattempo, ogni novità sarà comunicata dagli organi competenti attraverso canali ufficiali, tutelando sempre il diritto alla riservatezza.

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