Un recente filone della maxi inchiesta sulle curve ha acceso i riflettori su una rete di rapporti tra figure di spicco della curva nord dell’Inter e membri della società nerazzurra. L’ordinanza cautelare emessa oggi ha portato all’arresto di sette persone legate a questa vicenda. Tra loro emerge il nome di Antonio Bellocco, noto esponente della ’ndrangheta e ex capo ultrà interista, ucciso lo scorso settembre. Gli atti dell’inchiesta rivelano relazioni tra Bellocco e dirigenti dell’Inter e coinvolgono anche il vicepresidente Javier Zanetti.
I legami tra la curva nord e la società interista negli atti dell’inchiesta
L’ordinanza cautelare documenta un «rapporto intercorrente» fra figure chiave del direttivo della curva nord e membri della dirigenza dell’Inter. In particolare, Antonio Bellocco, uomo appartenente alla ’ndrangheta e già conoscenza nota delle forze dell’ordine per il suo ruolo tra gli ultrà, sembra aver agito per creare legami tra la curva e la società sportiva. Secondo quanto riportato nelle carte dell’inchiesta, Bellocco avrebbe cercato di influenzare eventi di interesse comune tra il mondo ultrà e l’assetto aziendale dell’Inter.
La partecipazione di javier zanetti
Una delle rivelazioni più significative riguarda il tentativo di Bellocco di far partecipare Javier Zanetti, all’epoca vicepresidente dell’Inter, a occasioni legate a iniziative imprenditoriali di altre persone sotto indagine. La presenza di Zanetti a questi eventi sarebbe stata ritenuta strategica per sostenere affari che intrecciano interessi sportivi e attività esterne, con potenziali riflessi sulla gestione e sull’immagine del club.
Leggi anche:
Il ruolo di davide scarfone e i risvolti dell’arresto
Davide Scarfone rappresenta un altro nodo cruciale nell’indagine. Secondo le risultanze investigative, Scarfone avrebbe intrattenuto stretti rapporti con Antonio Bellocco, diventando un punto di collegamento tra il gruppo della ’ndrangheta e le dinamiche interne alla curva nord. Il suo arresto, disposto insieme agli altri sette, è un passo importante per fare chiarezza sull’intreccio criminale e imprenditoriale che emerge dagli atti.
Le accuse a carico di Scarfone riguardano soprattutto il suo coinvolgimento in attività collegate al gruppo ultrà e alla gestione di eventi imprenditoriali legati a soggetti come Bellocco. Nel corso delle indagini, è emersa una forte volontà da parte delle forze dell’ordine di disarticolare le reti che mettono a rischio la trasparenza e i valori sportivi all’interno di contesti calcistici di rilievo come quello dell’Inter.
Azione delle forze dell’ordine
Le forze dell’ordine mostrano un impegno deciso nel contrastare queste infiltrazioni per tutelare l’integrità del calcio e delle sue istituzioni.
Le implicazioni per il mondo del calcio e la curva nord
Questi nuovi arresti e le informazioni contenute nell’ordinanza rappresentano un colpo significativo all’interno del calcio italiano, specialmente per il rapporto tra le tifoserie organizzate e le società sportive. L’intervento dello Stato mira a fermare la penetrazione di gruppi criminali nelle curve e a garantire che la gestione della passione calcistica resti al di fuori di ogni forma di illecito.
Il caso specifico della curva nord dell’Inter è sintomatico di un fenomeno che conosce numerosi precedenti in altre realtà calcistiche ma che, anche nel 2025, continua a manifestarsi con forme di infiltrazione complesse. Il coinvolgimento di personaggi come Bellocco e Scarfone dimostra l’esistenza di un tessuto di relazioni che travalica la semplice passione sportiva, toccando la criminalità organizzata e l’economia parallela associata al calcio.
I prossimi passi dell’indagine
Le indagini proseguono con l’obiettivo di fare luce su ogni singolo passaggio di questa rete, per scongiurare che episodi simili si ripetano e consolidare la presenza delle istituzioni nel controllo delle attività legate allo sport. La società Inter resta sotto osservazione per la chiarezza delle proprie posizioni e per eventuali sviluppi futuri legati a questo caso delicato.