La struttura di immunologia oculare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha ricevuto un’importante donazione tecnologica per migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da uveiti, malattie infiammatorie dell’occhio che, se trascurate, possono causare gravi danni alla vista. Grazie al sostegno di Assist Group, azienda con radici nel territorio emiliano, è arrivato un sistema avanzato per la diagnosi e il monitoraggio di queste patologie, fondamentale per individuare precocemente i segni della malattia e verificare l’efficacia delle cure. L’aggiornamento strumentale rappresenta un passo significativo verso una presa in carico più rapida e attenta delle persone colpite.
Donazione di un sistema spectralis oct2 compact: un salto di qualità per la diagnostica oculare
A Reggio Emilia è stato consegnato alla struttura un dispositivo Spectralis Oct2 Compact dotato di modulo angiotomografia , un’apparecchiatura all’avanguardia nel campo dell’imaging oculare. Questo strumento offre immagini dettagliate e precise delle strutture retiniche e del nervo ottico, essenziali per individuare tempestivamente l’infiammazione tipica delle uveiti. In particolare, consente di rilevare edema maculare e alterazioni del disco ottico, complicanze che spesso compromettono la vista se non affrontate con celerità.
La dotazione aspira a garantire un monitoraggio continuo e affidabile della risposta ai trattamenti farmacologici, che spesso coinvolgono corticosteroidi o immunosoppressori. Lo strumento, indicato anche per pazienti che non possono collaborare pienamente, come i bambini, permette di effettuare esami non invasivi, rapidi e senza contatto diretto con l’occhio, riducendo l’impatto sulle persone esaminate. La struttura guidata da Luca Cimino potrà ora fornire diagnosi più precise e rapide, con conseguenti terapie più mirate.
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Il ruolo di assist group nella donazione e l’impatto sul sistema sanitario locale
Assist Group, realtà che opera nel settore del marketing e dell’innovazione tecnologica con forti legami nell’Emilia, ha voluto esprimere la propria attenzione nei confronti della salute pubblica mediante questa donazione. Il fondatore Gianni Prandi ha sottolineato la volontà di mettere le tecnologie a supporto della comunità, riconoscendo l’impegno di chi lavora nella sanità pubblica ogni giorno per assistere pazienti fragili.
La generosità del tessuto imprenditoriale locale ha ricevuto riconoscimenti dalle autorità sanitarie. Davide Fornaciari, direttore generale dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia, ha evidenziato come la nuova strumentazione rappresenti un supporto concreto per rendere più veloci e precise le diagnosi, rafforzando la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti con uveite. Questa donazione si inserisce nel percorso della sanità pubblica locale verso una maggiore specializzazione e capacità di rispondere alle esigenze in continuo cambiamento.
Caratteristiche cliniche dell’uveite e il ruolo del centro di reggio emilia
L’uveite è una patologia infiammatoria dell’occhio di difficile classificazione per via della sua incidenza non sempre chiara. Colpisce prevalentemente adulti tra i 20 e i 50 anni, un’età in cui la persona è attiva sul lavoro e nella famiglia. Anche se è considerata una malattia rara, può portare alla cecità nel 10-15% dei casi, un rischio che fa dell’individuazione precoce un elemento fondamentale. L’ambulatorio di immunologia oculare del Santa Maria Nuova gestisce quotidianamente 4-5 nuovi casi, un numero rilevante che conferma il peso clinico della struttura non solo in Emilia Romagna ma anche nel resto d’Italia, grazie all’elevata specializzazione.
Le uveiti si manifestano spesso come complicazione di altre malattie sistemiche, in particolare reumatiche o infettive. Tra le cause infettive più frequenti ci sono herpes, sifilide, tubercolosi e citomegalovirus, malattie per cui la diagnosi può avvalersi di prelievi di fluidi oculari per identificare l’agente patogeno. Alcuni quadri clinici dell’uveite possono simulare altre malattie, come i linfomi oculari; in questi casi la diagnosi precisa è decisiva per salvare non solo la vista ma la vita stessa del paziente.
L’utilizzo dell’oct per una diagnosi non invasiva e un monitoraggio preciso
La Tomografia a Coerenza Ottica si conferma uno strumento indispensabile nella valutazione delle uveiti. Permette di analizzare la retina e il nervo ottico con grande dettaglio, evidenziando edema maculare e altre alterazioni che costituiscono segni clinici fondamentali per la diagnosi. La tecnica non richiede alcun contatto diretto con l’occhio del paziente, si esegue velocemente e produce immagini ad alta risoluzione che consentono di adattare la terapia in base alla risposta osservata.
Negli ambulatori del Santa Maria Nuova, l’Oct facilita anche il lavoro con i pazienti più difficili, come i bambini o persone non collaboranti. Il follow-up mediante questo esame aiuta a prevenire danni permanenti alla vista, monitorando con precisione l’effetto di farmaci corticosteroidi, immunosoppressori e terapie biologiche. Grazie al nuovo sistema Spectralis Oct2 Compact con modulo angiotomografia, la struttura potrà migliorare la qualità della presa in carico, ponendosi come punto di riferimento per tutta la zona e oltre.