Nuovo servizio itinerante per i quartieri erp di roma: punto abitare on the road arriva a tor bella monaca e ostia

Nuovo servizio itinerante per i quartieri erp di roma: punto abitare on the road arriva a tor bella monaca e ostia

Il progetto Punto Abitare on the Road porta assistenza abitativa itinerante nei municipi VI e X di Roma, con un minivan che supporta residenti in difficoltà sociale ed economica nei quartieri Tor Bella Monaca, Ostia e Acilia.
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"Punto Abitare on the Road è un servizio itinerante di Roma Capitale che, tramite un minivan attrezzato, offre assistenza abitativa e sociale direttamente nei quartieri di edilizia residenziale pubblica più fragili della città, con l'obiettivo di facilitare l'accesso ai servizi e supportare i cittadini in difficoltà." - Gaeta.it

Un progetto pensato per facilitare l’accesso ai servizi abitativi nei quartieri con edilizia residenziale pubblica di Roma è partito con un minivan che porta assistenza direttamente alle persone. La sperimentazione di Punto Abitare on the Road coinvolge municipi caratterizzati da un tessuto sociale complesso e mira a rafforzare il supporto a chi si trova in situazioni di fragilità legate alla casa e al welfare sociale. Il servizio sarà operativo per alcune settimane, nei quartieri più popolati dalle case popolari, con un calendario aggiornato periodicamente dal Campidoglio.

Il nuovo servizio itinerante per i quartieri a edilizia residenziale pubblica

Il 2025 segna l’avvio di Punto Abitare on the Road, un’iniziativa promossa dal Dipartimento valorizzazione del patrimonio e politiche abitative di Roma Capitale. Il progetto prevede un minivan attrezzato che dal Campidoglio è partito per raggiungere direttamente i cittadini di Tor Bella Monaca, Ostia e Acilia, per offrire assistenza su due turni giornalieri, mattina e pomeriggio. L’idea è quella di portare l’accompagnamento nelle zone dove si concentrano residenze popolari e problematiche abitative più acute, eliminando la necessità di recarsi negli sportelli tradizionali.

Un percorso sperimentale di sei mesi

Si tratta di un percorso sperimentale di sei mesi, durante i quali si conta di raggiungere almeno 500 residenti in difficoltà abitativa o sociale. L’obiettivo di questo servizio è mantenere una presenza costante nei quartieri segnalati, accompagnando a breve termine interventi più ampi da parte dell’amministrazione romana. I turni dell’autobus sociale scandiscono così la settimana lavorativa, dal lunedì al venerdì, durante la quale è possibile accedere a consulenze o informazioni specifiche. Le date e i luoghi di prossima visita saranno rese note sul sito ufficiale di Roma Capitale.

Il ruolo dello sportello punto abitare nella rete dei servizi sociali di roma

Punto Abitare esiste già dal 2024 come sportello di segretariato sociale, un luogo di riferimento presso il Dipartimento valorizzazione del patrimonio e politiche abitative. Si rivolge a individui e famiglie che vivono situazioni di povertà o emergenza abitativa. Attraverso la quota servizi del Fondo Povertà 2021, garantisce diverse forme di assistenza.

I cittadini possono ricevere orientamento personalizzato, un supporto tecnico per pratiche amministrative legate alla casa e informazioni su risorse territoriali. Viene offerta consulenza per convivenze solidali e forme di welfare abitativo, con un occhio attento a iniziative sociali presenti nei diversi municipi. Al servizio si affianca la mediazione culturale e linguistica, inclusa l’assistenza in lingue come inglese, araba e bengalese, oltre al supporto in Lingua dei Segni Italiana . Ogni giovedì è disponibile un assistente sociale per colloqui individuali, che si rivolge soprattutto agli utenti con bisogno di approfondimenti più specifici.

Le dichiarazioni del sindaco e le prospettive del progetto

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ricordato le ragioni che hanno spinto il Comune a lanciare Punto Abitare on the Road. Ha sottolineato come la scelta di partire da quartieri come Tor Bella Monaca e Ostia non sia casuale, viste le concentrazioni di edilizia popolare e i relativi problemi sociali. “L’intento è ascoltare direttamente la cittadinanza, rilevare gli ostacoli quotidiani e costruire risposte più mirate alle necessità.”

Gualtieri ha definito il progetto una sfida che si colloca nell’ambito più ampio della “città dei 15 minuti”, ovvero quella di avvicinare i servizi alle persone, senza farle spostare troppo. Il camion allestito con gli operatori sociali attraversa zone segnate da più fragilità, puntando a risolvere questioni abitative ma anche a creare un ponte tra istituzioni e territorio.

Anche se questa prima fase si concentra sui municipi VI e X, il Comune prevede di estendere la copertura in base ai risultati della sperimentazione. La volontà è creare una piattaforma che possa affiancare i residenti in maniera più diretta e continua.

Impatto sociale e sfide nella gestione dell’edilizia residenziale pubblica a roma

I quartieri con edilizia residenziale pubblica a Roma, come Tor Bella Monaca, Ostia e Acilia, spesso registrano una domanda alta di interventi sociali per problemi abitativi, precarietà economica e marginalizzazione sociale. Il progetto dimostra come l’amministrazione affronti questa realtà aumentando la presenza sul territorio con servizi mobili. Serve un’azione che vada oltre i tradizionali uffici comunali, in modo da raggiungere persone con mobilità ridotta o impegni che impediscono loro lunghi spostamenti.

Lo sportello itinerante cerca di evitare l’isolamento di chi vive in quartieri periferici, segnalando criticità e offrendo strumenti per la gestione di pratiche, l’accesso a forme di aiuto e percorsi di inclusione. In tempi difficili, con aumenti dei costi e instabilità economica, iniziative di questo tipo prendono una forma concreta di intervento pubblico.

La scelta di mediare linguisticamente rappresenta una risposta necessaria ai mutamenti demografici, con comunità straniere che aumentano nei municipi periferici della città. Aiutare a superare le barriere della comunicazione rende il servizio accessibile a un maggior numero di persone.

L’esperimento in corso offrirà quindi dati importanti sul funzionamento e le criticità di questo modello d’intervento. Può segnare una strada per futuri ampliamenti e per nuove modalità di assistenza nelle aree più disagiate di Roma.

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