A L’Aquila è stato presentato, nel corso del Vinitaly, il progetto “filiera del vino biologico di eccellenza”, un’iniziativa che coinvolge le regioni Abruzzo, Molise e Puglia. Questo progetto, che riceve un’importante sovvenzione di oltre 17 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , punta a valorizzare la produzione vinicola biologica attraverso la creazione di un sistema sostenibile e innovativo.
Dettagli del progetto
La cooperativa Mercato Contadino delle Terreverdi, presente nel teramano, è capofila dell’iniziativa. Questo progetto vede la partecipazione attiva di 19 beneficiari, tra cui il Crea e diciotto aziende agricole locali. L’obiettivo principale è quello di garantire la sostenibilità della filiera vinicola, seguendo le normative del Green Deal europeo.
L’ideazione e la progettazione del piano è stata curata dallo studio dell’agronomo Manlio Cassandro, che ha delineato le principali aree di intervento. Un aspetto distintivo del progetto è l’implementazione di una piattaforma blockchain, che servirà a garantire la tracciabilità e la trasparenza dei prodotti vinicoli. Questo sistema permetterà agli acquirenti di verificare l’origine e la qualità delle merci, aumentando così la fiducia nei consumatori.
In aggiunta alla blockchain, sono previsti la creazione di una “casa commerciale”, ovvero un sito web per la commercializzazione dei prodotti, e lo sviluppo di una logistica integrata per la gestione e lo stoccaggio del vino. L’iniziativa comprende anche la redazione di un piano di promozione, con attività di comunicazione, eventi e partecipazione a fiere, garantendo così un’adeguata visibilità ai vini biologici dei territori coinvolti.
Parole di sostegno e aspettative
Durante l’evento, il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente, si è detto soddisfatto dei progressi del settore agricolo regionale, evidenziando come stia affrontando una fase di crescita significativa. “Il settore agricolo regionale ha cambiato rotta, sta crescendo, è capace di competere e aggregarsi”, ha commentato, sottolineando che il successo nel conquistare bandi nazionali rilevanti rappresenta una svolta per il comparto.
Imprudente ha inoltre messo in evidenza che l’implementazione del progetto potrebbe generare un impatto economico significativo sul territorio, stimato attorno ai 32 milioni di euro, somma destinata a promuovere e valorizzare il vino biologico attraverso pratiche sostenibili. Questo aiuterà non solo a creare posti di lavoro, ma anche a generare ricchezze per le comunità locali.
Infine, si è soffermato sugli obiettivi di medio e lungo termine, evidenziando la necessità di aggregazione e partecipazione attiva a progetti di filiera, oltre all’adesione ai distretti del cibo e del biologico. Tali prospettive mirano a rendere il settore agricolo dell’Abruzzo ancor più competitivo e resiliente.
L’avvio di questa filiera segna un passo significativo verso un futuro più sostenibile per il vino biologico, evidenziando come la cooperazione tra diverse realtà regionali possa portare a risultati notevoli.