Il reparto di fibrosi cistica dell’ospedale “San Liberatore” di Atri ha ricevuto un bioimpedenziometro di ultima generazione. Questo strumento permette di valutare in modo più preciso la composizione corporea dei pazienti, elemento cruciale per seguire l’andamento della malattia e personalizzare le cure. La donazione arriva dalla lega italiana fibrosi cistica, che conferma così il suo impegno nel supportare i centri di riferimento regionali dedicati a questa patologia.
la donazione e la cerimonia all’ospedale san liberatore
La consegna del bioimpedenziometro è avvenuta in una piccola cerimonia informale nella giornata di ieri presso l’ospedale di Atri. Celestino Ricco, presidente della lega italiana fibrosi cistica, ha affidato simbolicamente lo strumento al direttore generale della ASL di Teramo, Maurizio Di Giosia. Presenti anche il direttore di presidio Marino Iommarini, il responsabile della unità operativa simple di fibrosi cistica, Pietro Ripani, e alcuni membri del personale medico.
Questo momento ha rappresentato un passaggio importante per il reparto, che potrà contare su una nuova tecnologia per migliorare la cura dei pazienti. La collaborazione tra associazione e struttura sanitaria sottolinea il valore della solidarietà e dell’investimento nella salute pubblica, soprattutto per condizioni complesse come la fibrosi cistica.
che cos’è la bioimpedenziometria e come aiuta i pazienti con fibrosi cistica
La bioimpedenziometria è una tecnica che misura la resistenza elettrica del corpo per calcolare la quantità di massa magra, massa grassa e liquidi presenti nell’organismo. Si tratta di un metodo non invasivo e rapido, particolarmente adatto per monitorare lo stato nutrizionale nel tempo. Nei pazienti con fibrosi cistica, questa analisi è essenziale perché permette di identificare precocemente problemi come la malnutrizione.
Questa malattia causa spesso insufficienza pancreatica, che riduce l’assorbimento dei nutrienti, e aumenta il fabbisogno energetico a causa delle infezioni e dell’infiammazione persistente. Un bioimpedenziometro aiuta i medici a valutare i cambiamenti nella composizione corporea anche senza variazioni evidenti di peso, intervenendo con terapie più mirate. In più, può essere usato senza rischi in bambini e adolescenti, che costituiscono una parte rilevante della popolazione affetta da fibrosi cistica.
impatto della nuova strumentazione sull’assistenza e sulla qualità delle cure
L’arrivo del nuovo bioimpedenziometro dà al team medico l’opportunità di calibrare con maggiore precisione strategie nutrizionali e terapeutiche. Il monitoraggio più dettagliato contribuisce a individuare problemi precoci e ad adattare i trattamenti alle reali necessità dei pazienti. Questo miglioramento si traduce in un’assistenza più efficace e in un miglioramento delle condizioni cliniche, riducendo rischi e complicazioni.
Le frequenti verifiche diventano meno pesanti grazie a uno strumento semplice da usare e non invasivo. Così si facilita il controllo della malattia, che richiede un’attenzione costante e puntuale. In pratica, il reparto di fibrosi cistica di Atri rafforza la sua capacità di garantire un percorso terapeutico personalizzato e attento a ogni dettaglio della salute del paziente.
il ruolo della lega italiana fibrosi cistica nella sanità regionale
La lega italiana fibrosi cistica si conferma un attore chiave nel sostegno ai centri di cura e nella promozione di iniziative che migliorano la qualità della vita dei malati. La donazione effettuata al reparto di Atri segue un modello di collaborazione che coinvolge istituzioni sanitarie e associazioni di volontariato. Attraverso questi gesti di solidarietà, le strutture sanitarie possono dotarsi di tecnologie avanzate senza dover dipendere unicamente dai fondi pubblici.
Il presidente Celestino Ricco ha affidato l’attrezzatura con la speranza che possa fare la differenza per molti pazienti, rendendo più preciso il lavoro dei medici e più efficace il percorso nutrizionale e clinico. La presenza della lega permette anche di mantenere alta l’attenzione sulla fibrosi cistica a livello regionale, favorendo iniziative di aggiornamento e supporto continuo. Lo scambio continuo tra associazione e ospedale contribuisce a migliorare l’offerta sanitaria e a promuovere benessere ai malati.
le parole del direttore generale e la prospettiva futura
Maurizio Di Giosia, direttore generale della ASL di Teramo, ha ringraziato pubblicamente la lega italiana fibrosi cistica per la donazione, definendo questo contributo un passo importante nella qualità dell’assistenza. Ha espresso gratitudine per questo esempio di impegno concreto, che sostiene il lavoro medico e rafforza la risposta sanitaria alle esigenze dei malati di fibrosi cistica.
La nuova apparecchiatura rappresenta un arricchimento significativo per l’ospedale di Atri e suggerisce una direzione chiara: investire su strumentazioni mirate, per offrire cure più puntuali e concrete. Si apre così un nuovo capitolo per il reparto, che potrà adottare protocolli più precisi e rispondere con maggior rapidità a situazioni delicate. Il supporto delle associazioni e il lavoro del personale medico si intrecciano, confermando quanto sia essenziale un sistema di cura condiviso e attivo.