nuovi elementi sull’omicidio di chiara poggi: in dubbio l’alibi del fratello marco dopo 18 anni

nuovi elementi sull’omicidio di chiara poggi: in dubbio l’alibi del fratello marco dopo 18 anni

La procura di Pavia riapre le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco dopo 18 anni, mettendo in dubbio l’alibi di Marco Poggi e coinvolgendo nuovi sospetti come Andrea Sempio.
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La riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 2007 mette in dubbio l’alibi del fratello Marco, grazie a una nuova testimonianza che potrebbe rivoluzionare il caso. - Gaeta.it

L’omicidio di chiara poggi a garlasco, avvenuto nel 2007, torna a far parlare di sé a diciotto anni di distanza. La procura di pavia ha riaperto alcune indagini, dopo che il caso sembrava chiuso con la condanna di alberto stasi, ex fidanzato della vittima. Una testimonianza esclusiva del settimanale giallo ora mette in forse uno degli elementi chiave: l’alibi di marco poggi, fratello di chiara, risulta dubbio rispetto alle dichiarazioni rese dalla famiglia. Questo sviluppo potrebbe riaccendere l’attenzione su nuovi possibili scenari.

La ricostruzione della famiglia poggi e l’alibi di marco

Fin dall’inizio, la famiglia poggi aveva sostenuto che marco, il fratello di chiara, si trovava in vacanza con loro a falzes, in trentino, il giorno dell’omicidio, 13 agosto 2007. Accanto a lui, secondo le dichiarazioni ufficiali, c’erano anche l’amico alessandro biasibetti, oggi frate, e i genitori. Questa versione ha accompagnato l’intero iter processuale e il periodo successivo alle indagini, garantendo a marco una copertura temporale che lo avrebbe escluso da qualsiasi coinvolgimento diretto nell’omicidio. L’albergo dove soggiornavano era stato indicato come luogo in cui la famiglia passava quei giorni estivi, un dettaglio fondamentale per la difesa di marco. Non a caso, la famiglia aveva sempre insistito sulla presenza del fratello come elemento chiave per escluderlo dai sospetti.

La testimonianza del gestore dell’albergo di falzes mette in crisi l’alibi

Il punto di svolta arriva dalla versione del gestore dell’albergo a falzes, che afferma di non aver visto né marco poggi né i biasibetti quel giorno di agosto. L’uomo, che dice di conoscere bene i coniugi poggi e di averli accolti in albergo, sostiene che i genitori di chiara occupavano da soli una stanza matrimoniale durante il soggiorno. Questo particolare non è mai stato verificato da nessun investigatore, né subito dopo il delitto né negli anni successivi. La mancanza di controlli sul luogo del soggiorno lascia aperti dubbi sulla veridicità delle affermazioni della famiglia poggi. Se la testimonianza venisse confermata, si tratterebbe di un elemento nuovo e molto pesante per l’indagine, visto che potrebbe indicare che marco non era con la famiglia durante quei giorni e quindi non ha un alibi sufficiente.

Impatto sull’indagine e nuove piste investigative

La procura di pavia ha riaperto alcune indagini supplementari proprio alla luce di queste rivelazioni. Oltre a mettere in discussione la posizione di marco poggi, l’inchiesta include anche andrea sempio, amico dello stesso marco, che risulta indagato per omicidio in concorso. La natura di questa accusa porta a riferire che la procura sospetta un coinvolgimento più ampio di altre persone riguardo all’omicidio. La mancanza di conferme sull’alibi e la nuova testimonianza aprono scenari inediti e obbligano gli investigatori a scavare con maggior attenzione su tutta la rete di rapporti e movimenti intorno a chiara poggi.

Un caso che si riapre dopo quasi vent’anni

A distanza di quasi due decenni, un caso che sembrava chiuso riaffiora con nuove prove che potrebbero modificare l’orientamento delle indagini. La procura di pavia continuerà a seguire queste tracce, alla ricerca di riscontri concreti per chiarire definitivamente cosa accadde realmente a quella tragica estate del 2007.

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