Nuove scoperte archeologiche a gran pajatén svelano oltre cento strutture nascoste nella foresta peruviana

Nuove scoperte archeologiche a gran pajatén svelano oltre cento strutture nascoste nella foresta peruviana

Gran pajatén, nel Parco nazionale río abiseo delle Ande nord-orientali del Perù, rivela oltre cento nuove strutture Chachapoya grazie a tecnologie LiDAR e fotogrammetria, ampliando la conoscenza delle culture precolombiane.
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Gran Pajatén, sito archeologico nelle Ande nord-orientali del Perù, ha rivelato oltre cento nuove strutture grazie a tecnologie avanzate, ampliando la conoscenza della civiltà Chachapoya e sottolineando l'importanza della conservazione nel Parco nazionale río abiseo. - Gaeta.it

Gran pajatén, sito tra le montagne delle Ande nord-orientali del Perù, è tornato alla ribalta grazie a una campagna di ricerca che ha individuato oltre cento nuove strutture archeologiche. Posizionato nel cuore del Parco nazionale río abiseo, questo luogo custodisce i segreti della civiltà Chachapoya, diventando un tassello fondamentale per comprendere le culture precolombiane di questa parte del Sud America.

Riscoperta e rilievo tecnologico dei siti di gran pajatén

Tra il 2022 e il 2024, una missione del World Monuments Fund ha condotto una serie di esplorazioni nella zona di Gran pajatén, impiegando strumenti innovativi di rilievo topografico e ambientale. Il team ha utilizzato la tecnologia LiDAR, ideale per attraversare la fitta vegetazione, insieme a metodi di fotogrammetria che hanno permesso di ottenere mappe digitali dettagliate. Questi strumenti hanno rivelato la presenza di più di cento strutture che per decenni erano rimaste occultate dalla densità della foresta tropicale del parco.

Negli anni Ottanta erano note soltanto 26 strutture, per questo il ritrovamento segna un cambio di scala nell’interpretazione del sito. Gran pajatén non si presenta più come un agglomerato isolato ma emerge come centro di una rete più ampia, connessa con altre aree archeologiche della regione come La playa, Papayas e Los Pinchudos. Percorsi antichi, seppur parzialmente nascosti, collegano questi insediamenti, suggerendo un sistema di comunicazione tra le comunità preispaniche.

L’area rimane sotto stretta protezione ambientale visto l’ecosistema fragile in cui si trova. L’accesso limitato alle visite turistiche ha preservato la ricchezza naturalistica del parco e impedito danni alle strutture. Le ricerche, basate su metodi non invasivi, costituiscono un esempio di come condurre scavi e indagini senza compromettere il contesto naturale o culturale.

Il ruolo di gran pajatén nella civiltà chachapoya e gli interrogativi aperti

Gran pajatén viene ora interpretata come un nodo rilevante nella società Chachapoya. Questa popolazione preincaica abitava la regione delle Ande settentrionali e sfidò l’espansione dell’impero Inca dal XIV secolo in poi. La natura delle nuove strutture suggerisce una comunità più estesa e complessa di quanto si immaginasse, forse organizzata gerarchicamente e distribuita su un territorio più ampio.

Gli edifici principali si distinguono per la loro forma circolare costruita in pietra, arricchiti da decori geometrici e rilievi raffiguranti figure umane. Il recente ritrovamento estende la nostra comprensione delle modalità di costruzione e dell’organizzazione sociale dei Chachapoya, indicando che Gran pajatén non fosse solo un centro cerimoniale isolato ma parte di un sistema integrato di insediamenti.

Pur offrendo dati importanti, questa scoperta stimola nuove domande sull’evoluzione di queste comunità, sui loro scambi culturali e sulle ragioni delle loro scelte architettoniche. La presenza di una rete viaria in parte ancora individuabile apre riflessioni sulla mobilità e interazione tra i vari gruppi in epoca precolombiana.

Conservazione, tutela e valorizzazione culturale nelle ande peruviane

L’azione di conservazione ha accompagnato la fase di rilevamento: parte delle strutture recuperate è stata consolidata con interventi che rispettano i materiali originari. È stato eseguito il restauro di alcuni muri perimetrali, operazioni volte a rallentare il degrado e garantire una maggiore stabilità alle rovine.

L’attenzione alle tecniche tradizionali ha evitato danni irreversibili al patrimonio architettonico, mantenendo inalterati i caratteri autentici del sito. Questo approccio risponde all’esigenza di combinare ricerca scientifica e rispetto ambientale, indispensabile in un contesto delicato come quello del Parco nazionale río abiseo.

Il sito è inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco, riconoscimento che ne sottolinea il valore culturale e ambientale. I progetti in corso costituiscono un modello di riferimento per futuri interventi su siti simili, soprattutto in aree caratterizzate da ecosistemi vulnerabili e da difficoltà di accesso.

Mostra dedicata alla civiltà chachapoya al mali di lima

Per il pubblico, è disponibile una mostra al Museo de Arte de Lima aperta fino al 18 giugno. L’esposizione presenta le nuove scoperte con ricostruzioni digitali e materiali inediti, offrendo uno sguardo immersivo sulla civiltà Chachapoya. La mostra rappresenta un’occasione per conoscere meglio questo popolo, spesso definito “della foresta nebulare”, e per approfondire la storia di una regione che continua a sorprendere.

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