Nuove misure della regione marche per sostenere famiglie, genitorialità e natalità con un quadro integrato di interventi

Nuove misure della regione marche per sostenere famiglie, genitorialità e natalità con un quadro integrato di interventi

Il consiglio regionale delle Marche approva una legge per sostenere famiglie, genitorialità e natalità, rafforzando associazioni, terzo settore e reti territoriali con contributi economici e nuove politiche regionali.
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Il consiglio regionale delle Marche ha approvato una legge che sostiene famiglie, genitorialità e natalità, rafforzando il ruolo delle associazioni e del terzo settore, prevedendo contributi economici e creando reti territoriali di supporto per rispondere alle diverse esigenze familiari. - Gaeta.it

Il consiglio regionale delle Marche ha approvato una legge che introduce interventi mirati per le famiglie, la genitorialità e la natalità. Il provvedimento punta a rafforzare il ruolo delle associazioni e del terzo settore, attivare reti territoriali e destinare contributi a diverse tipologie di famiglie. L’iniziativa, approvata con 19 voti favorevoli e 9 contrari tra Pd e M5s, prevede risorse economiche per il biennio 2025-2026 e una revisione delle politiche regionali esistenti. Il testo nasce dall’unificazione di due proposte di legge e punta a definire un quadro complessivo e duraturo di sostegno.

Rafforzamento del ruolo dell’associazionismo e della consulta regionale per la famiglia

Tra le principali novità della legge c’è il riconoscimento e la valorizzazione dell’associazionismo e del terzo settore come pilastri fondamentali per le politiche familiari. La Consulta regionale per la famiglia viene potenziata per favorire un dialogo più stretto tra istituzioni, professionisti, associazioni e cittadini. Questa Consulta ha il compito di coordinare e stimolare le iniziative locali, promuovendo la nascita di reti di collaborazione territoriali. Questi strumenti consentono di sostenere in maniera più diretta e mirata le esigenze delle famiglie, che spesso si trovano ad affrontare sfide complesse.

La legge prevede inoltre l’attivazione di collaborazioni tra amministrazioni locali, enti del terzo settore e operatori sociali. Lo scopo è creare sinergie che assicurino una continuità di supporto alle famiglie in vari ambiti, da quelli economici a quelli educativi e sanitari. Le reti territoriali, infatti, rappresentano un mezzo per veicolare risorse e servizi in modo capillare, raggiungendo una molteplicità di nuclei familiari con bisogni differenti. In questo senso, la legge mira a rendere più efficiente e capillare quello che ora è spesso un sistema frammentato.

Contributi economici per famiglie con esigenze specifiche

La legge assegna risorse finanziarie precise, con 400 mila euro stanziati per il 2025 e 250 mila per il 2026, potendo contare anche su fondi nazionali ed europei. Questi fondi sono destinati a varie categorie di famiglie che presentano necessità particolari. Ad esempio, sono previsti contributi per famiglie monoparentali, genitori separati o divorziati, famiglie numerose e nuclei con bambini nati prematuri. Il sostegno serve a coprire spese straordinarie o a offrire servizi in grado di migliorare la qualità della vita quotidiana.

Oltre ai sostegni diretti, la normativa introduce misure per incentivare la natalità e rafforzare la genitorialità. Questi interventi comprendono anche incentivi per conciliare meglio i tempi tra lavoro e famiglia, un problema molto sentito in molte realtà. La legge introduce inoltre il cosiddetto “Fattore Famiglia” come integrazione all’Isee, uno strumento pensato per garantire un trattamento più equo in base alla composizione e alla situazione del nucleo familiare. Questi passi cercano di rispondere a esigenze pratiche, dando un contributo anche dal punto di vista economico.

Genesi e criticità del testo approvato dal consiglio regionale

La legge deriva dall’aggregazione di due proposte iniziali: una presentata dal gruppo Fratelli d’Italia e un’altra firmata dai consiglieri Dino Latini e Luca Santarelli. Il testo è stato discusso a lungo in commissione e in aula, dove ha raccolto consensi e opposizioni. Il relatore di maggioranza, Marco Ausili, ha sottolineato la portata innovativa del provvedimento, che aggiorna l’impianto normativo esistente con un approccio più ampio, inserendo anche temi come la psicologia perinatale, la medicina prenatale, la prematurità, l’infertilità e l’adozione.

Dal lato opposto, la minoranza, rappresentata da Maurizio Mangialardi del Pd, ha contestato il testo definendolo troppo rigido e non rispondente alla realtà sociale. Mangialardi ha evidenziato che nella società odierna esistono famiglie di vario tipo, comprese quelle omosessuali, e che la legge non prevede tutele per queste realtà. Secondo la minoranza la proposta rispecchia un’impostazione arretrata che non considera la pluralità dei modelli familiari attuali.

Visione e obiettivi secondo i sostenitori della legge

Chi ha promosso la legge punta a consolidare una visione della famiglia come elemento centrale della comunità. Dino Latini, tra i firmatari, ha definito il provvedimento come un passo importante per rafforzare le politiche regionali a favore delle famiglie marchigiane. L’attenzione si rivolge sia ai futuri genitori, sia a chi già gestisce responsabilità educative e affettive.

Il testo prevede la creazione di una Cabina di regia per le politiche famigliari, con il compito di coordinare gli interventi e migliorare il loro impatto. L’obiettivo è sostenere la conciliazione tra lavoro e vita privata, promuovere il benessere dei giovani e delle persone anziane, e costruire una rete capace di rispondere efficacemente alle sfide sociali. Le misure mirano a favorire una comunità più inclusiva e solidale, in grado di accompagnare la stabilità e la tutela dei nuclei familiari su larga scala.

L’approvazione di questa legge rappresenta un tentativo di mettere in campo una strategia complessiva, calibrata su tempi lunghi, che accompagni le famiglie marchigiane in fasi delicate come la nascita dei figli, la separazione o il sostegno ai nuclei più fragili. Nelle prossime settimane si vedrà come saranno avviati i progetti concreti e come si tradurranno in interventi sul territorio.

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