Nuove indagini sulle tracce di Angela Celentano in Turchia nel processo aperto a Napoli

Nuove indagini sulle tracce di Angela Celentano in Turchia nel processo aperto a Napoli

Il gip Federica Colucci di Napoli riapre le indagini sulla scomparsa di Angela Celentano sul monte Faito, puntando sulla pista Turchia nonostante la richiesta di archiviazione della procura guidata da Giuseppe Cimmarotta.
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Il caso della scomparsa di Angela Celentano, scomparsa nel 1996 sul monte Faito, viene riaperto dal gip di Napoli che ordina nuove indagini sulla pista turca, nonostante la richiesta di archiviazione della procura. - Gaeta.it

Il caso della scomparsa di Angela Celentano, la bambina sparita nel 1996 sul monte Faito, torna ad appassionare l’opinione pubblica con nuovi sviluppi giudiziari. Nonostante la richiesta di archiviazione da parte della procura di Napoli, il gip ha deciso di riaprire le indagini seguendo la cosiddetta pista Turchia. Questa decisione introduce una nuova fase nel procedimento che cerca di far luce su uno dei misteri italiani più duraturi.

La scomparsa di angela celentano e la richiesta di archiviazione

Angela Celentano scomparve il 10 agosto 1996 durante una scampagnata in famiglia sul monte Faito, in provincia di Napoli. Da quella giornata non si hanno più notizie della bambina. Nel tempo, le indagini hanno raccolto numerosi elementi ma non hanno mai prodotto una conclusione certa. Recentemente, la procura di Napoli, con il sostituto procuratore della dda Giuseppe Cimmarotta, ha chiesto l’archiviazione del caso. Questa richiesta nasce principalmente dalla mancanza di prove concrete e dal fatto che diversi accertamenti tecnici, come l’analisi fotografica per verificare l’identità di soggetti sospetti, si sono rivelati infruttuosi.

Gli esami relativi alla somiglianza tra Angela e una giovane ritratta in una foto non hanno confermato alcuna corrispondenza. Senza elementi nuovi e definitivi, il pubblico ministero ha considerato concluso il procedimento. Tuttavia, il gip Federica Colucci di Napoli ha deciso di non accogliere questa richiesta, ordinando il prolungamento delle indagini. La famiglia Celentano, che da sempre segue con attenzione i passaggi giudiziari, è stata informata di questa decisione tramite i loro legali Enrica Visconti e Luigi Ferrandino.

La pista turca e le sue origini

La pista che porta in Turchia prende forma nel 2009, con la segnalazione della blogger Vincenza Trentinella. La donna raccontò di aver ricevuto da un sacerdote informazioni secondo cui una fedele aveva riferito che Angela potrebbe trovarsi proprio in Turchia. Questa testimonianza ha dato avvio a una serie di approfondimenti volti a verificare tale ipotesi.

Gli inquirenti napoletani si sono attivati, contattando ripetutamente le autorità turche per ottenere informazioni o collaborazioni. Pur avendo richiesto formalmente l’intervento delle forze dell’ordine e degli enti turchi, non sono emersi riscontri utili finora. È un aspetto che riflette le difficoltà delle indagini internazionali, soprattutto in casi con elementi narrativi difficilmente verificabili e lontanissimi nel tempo.

La pista turca resta quindi un elemento di interesse per gli investigatori, che devono valutare con attenzione ogni nuovo indizio. La decisione del gip di Napoli evidenzia l’attenzione che il sistema giudiziario continua a dedicare a questo caso irrisolto, pur di fronte alle difficoltà materiali di ricostruzione storica e documentale.

Il ruolo della procura di napoli e del gip federica colucci nella riapertura del caso

La procura di Napoli ha seguito passo passo la vicenda, gestendo la richiesta di archiviazione e i rapporti con le autorità straniere. Il sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta ha guidato gli ultimi atti giudiziari, soffermandosi sulla mancanza di elementi che potessero consolidare ulteriormente il filone investigativo. Ma la decisione del giudice per le indagini preliminari, Federica Colucci, ha ribaltato questa conclusione, dando nuovo impulso al fascicolo.

Colucci ha riconosciuto l’importanza di non chiudere definitivamente il caso, anche se la procura aveva mostrato segni di stanchezza investigativa. In questo quadro, il magistrato ha imposto accertamenti più approfonditi che coinvolgano la pista turca, spingendo gli inquirenti a cercare nuovi punti di riferimento e collaborazioni internazionali.

La complessità del caso, unita alle pressioni delle famiglie e dell’opinione pubblica, spiega la scelta del gip che ha deciso di affidarsi a ulteriori verifiche. La strada verso la soluzione resta incerta ma la volontà di proseguire gli accertamenti si fa sentire forte in seno all’autorità giudiziaria partenopea.

La famiglia celentano e le aspettative sugli sviluppi futuri

La famiglia Celentano continua a seguire con attenzione ogni sviluppo, affidandosi ai loro avvocati Enrica Visconti e Luigi Ferrandino. Il prolungamento delle indagini offre loro una nuova speranza, anche se sanno che la strada sarà lunga e complessa.

Da oltre vent’anni, i familiari attendono risposte, seguendo ogni pista segnalata, a partire dalla prima zona di scomparsa sul monte Faito fino ai suggerimenti arrivati dall’estero. Ora, con il nuovo capitolo aperto in Turchia, aspettano novità che possano finalmente indicare dove si trovi Angela.

Hanno espresso fiducia nel lavoro della magistratura, pur consapevoli delle difficoltà legate a un caso così antico. La comunicazione ufficiale sulla prosecuzione delle indagini rappresenta comunque una svolta e solleva un certo coinvolgimento emotivo nei confronti di chi continua a cercare la verità su questa scomparsa che ha segnato tante vite.

Il destino di Angela Celentano resta uno dei misteri ancora aperti della cronaca nazionale. Le prossime settimane saranno decisive per capire se la pista turca potrà offrire qualche risposta in più rispetto al passato.

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