Nuove città spaziali intorno ad asteroidi: lo studio dell’università di rochester sul futuro dell’esplorazione

Nuove città spaziali intorno ad asteroidi: lo studio dell’università di rochester sul futuro dell’esplorazione

Lo studio dell’università di Rochester propone città rotanti attorno ad asteroidi nel sistema solare, sfruttando la gravità artificiale per espandere l’umanità nello spazio con nuove sfide tecnologiche e logistiche.
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Lo studio dell’università di Rochester propone di costruire città rotanti attorno ad asteroidi nel sistema solare, sfruttando la gravità artificiale e le risorse locali per creare nuovi habitat spaziali, aprendo nuove frontiere per l’espansione umana oltre la Terra. - Gaeta.it

Immaginare città costruite nello spazio spesso richiama l’idea di colonie sulla superficie di pianeti o lune. Uno studio recente dell’università di Rochester propone invece una strada diversa: realizzare città rotanti attorno ad asteroidi nel sistema solare. Questo progetto potrebbe cambiarci la percezione dell’espansione spaziale, aprendo scenari mai visti prima.

Perché costruire città rotanti intorno agli asteroidi

L’idea centrale dello studio è sfruttare grandi asteroidi come supporto naturale per creare habitat spaziali intorno a essi. In pratica, invece che puntare a costruire direttamente sulla superficie di corpi celesti come Marte o la Luna, si potrebbero realizzare strutture che ruotano attorno a rocce spaziali. L’università di Rochester valuta che per ospitare una città delle dimensioni di Manhattan, che si estende su circa 57 chilometri quadrati, servirebbe un asteroide di almeno 300 metri di diametro.

Queste città rotanti sfrutterebbero la forza centrifuga per simulare gravità artificiale al loro interno, permettendo a chi le abita di vivere in un ambiente più simile alla Terra. In più, la scelta di utilizzare asteroidi potrebbe ridurre i rischi connessi alla costruzione su superfici prive di atmosfera o soggette a violenti sbalzi di temperatura. Anche i materiali estratti dalla stessa roccia potrebbero essere usati per l’edificazione.

Una struttura del genere, comunque, richiederebbe una grande quantità di risorse e tempo. Dal reperimento dell’asteroide adatto al trasporto di equipaggiamenti e materiali necessari per montare l’infrastruttura, ogni fase comporta sfide tecnologiche e logistiche complesse. Queste difficoltà fanno capire come la pianificazione e la realizzazione potrebbero estendersi su decenni.

Vecchie idee e nuove ispirazioni: dalla nasa ai miliardari dello spazio

Il concetto di habitat spaziali rotanti non è nuovo. Già nel 1972 Gerard O’Neill, fisico e ricercatore della NASA, propose l’idea di colonie orbitanti costruite come cilindri che ruotano in senso opposto per creare gravità centrifuga attraverso la rotazione. Questo design si basa su principi fisici collaudati e rappresenta uno dei riferimenti principali per gli studi successivi sull’argomento.

L’idea di O’Neill ha ispirato personaggi come Jeff Bezos ed Elon Musk, che vedono nella colonizzazione dello spazio una possibile frontiera per l’umanità. Entrambi hanno finanziato progetti e compagnie che puntano a espandere la presenza umana oltre la Terra. L’ipotesi di creare stazioni o città spaziali attorno ad asteroidi sarebbe un passo importante in quella direzione, offrendo una base diversa dai tradizionali insediamenti planetari.

Al momento, queste proposte restano ancora in fase teorica o di primo sviluppo, ma aumentano l’interesse verso progetti a lungo termine destinati a modificare il modo in cui viviamo e lavoriamo nello spazio.

Città rotanti nello spazio tra fantascienza e realtà imminente

Non è un caso che l’idea delle città rotanti intorno a corpi celesti compaia spesso nella narrativa di fantascienza. Serie come “The Expanse”, trasmessa su Amazon Prime Video, e film del calibro di “Interstellar” su Netflix hanno mostrato popolazioni trasferite in grandi cilindri rotanti posti vicino a pianeti o anelli di Saturno. Questi riferimenti hanno contribuito a rendere più familiari immagini un tempo pure immaginate.

La realtà oggi sembra inseguire quelle visioni, anche se con tempi molto più lunghi e ostacoli maggiori di quelli descritti nelle storie di fantasia. Secondo gli studiosi dell’università di Rochester, la realizzazione di città rotanti attorno a asteroidi potrebbe abbattere parte degli ostacoli economici e tecnici dell’esplorazione spaziale. Un simile sviluppo aprirebbe la possibilità di partecipazione più ampia, non soltanto per chi ha grandi risorse finanziarie.

Restano, però, incognite significative. La selezione di asteroidi stabili, la costruzione delle infrastrutture, la gestione degli effetti della microgravità, la protezione dagli impatti e dall’irradianza solare sono solo alcune delle molte sfide ancora da affrontare. Difficile quindi pensare che queste città spaziali saranno operative a breve, ma costituiscono una prospettiva concreta da seguire.

Le potenzialità del nuovo modello per esplorare il sistema solare

Uno dei vantaggi principali delle città rotanti costruite intorno ad asteroidi è la possibilità di creare basi mobili o semi-permanenti distribuibili in molte zone del sistema solare. Questo permetterebbe missioni di durata più lunga e una presenza più diffusa nello spazio interplanetario. Inoltre, spostare la popolazione umana da un pianeta all’altro o da un asteroide a un altro diventerebbe più gestibile.

Questi insediamenti potrebbero ospitare scienziati, tecnici e altre persone coinvolte nell’esplorazione, permettendo di studiare meglio il Sistema Solare e svolgere attività di estrazione di risorse. Attualmente, le missioni spaziali sono costose e riservate a pochi. Se riuscissero a sviluppare habitat attorno agli asteroidi, questo spazio potrebbe diventare accessibile a un numero di persone molto più vasto.

L’espansione umana in queste aree potrebbe anche fungere da trampolino verso altre mete, facendo delle città rotanti un nuovo tipo di avamposto. Risulta chiaro che realizzare questo sogno richiederà anni di sviluppo tecnologico e logistico; tuttavia, le potenzialità che offre sono tali da alimentare nuovi progetti e investimenti a lungo termine.

Lo studio dell’università di Rochester dimostra come la scienza e la tecnologia possano trasformare idee a lungo ritenute fantascienza in possibilità concrete. Resta da vedere chi sarà in grado di guidare queste iniziative e come cambieranno le nostre vite su questo pianeta e oltre.

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