L’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, si arricchisce di nuovi elementi a quasi 18 anni dai fatti. A Milano, in Questura, sono riprese le attività dell’incidente probatorio relativo ad Andrea Sempio, indagato per il delitto. Questa fase prevede campionature su reperti chiave, con l’obiettivo di ottenere nuovi dati dai materiali biologici raccolti sul luogo del crimine. I test genetici su sangue, tamponi e altri oggetti potrebbero fornire spunti decisivi in un caso rimasto avvolto dal mistero.
Le nuove campionature su tamponi e tracce ematiche
Questa mattina a Milano sono state effettuate diverse campionature su tamponi prelevati da Chiara Poggi, compresi alcuni mai analizzati in precedenza. Tra questi, almeno tre tamponi sono ora al centro di nuovi esami, volti a ricavare informazioni genetiche più precise rispetto al passato. Si tratta di un passo importante perché alcuni tamponi erano rimasti inutilizzati o avevano fornito dati incompleti durante le prime indagini scientifiche.
Parallelamente, i periti hanno preso in esame due o tre tracce di sangue diverse, estratte dai reperti che nel tempo hanno superato il centinaio. Queste tracce, finora non risultate utili per l’indagine, vengono ora sottoposte a metodiche di analisi più avanzate. Il lavoro sui campioni mira ad accertare la presenza di profili genetici che potrebbero collegare o escludere il sospettato dall’evento omicidiario. Le previsioni indicano che i risultati di questo ciclo di test saranno disponibili entro la prossima settimana, offrendo così nuovi spunti agli inquirenti.
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L’esame delle tracce sul tappetino e il materiale trovato nella spazzatura
Oltre ai tamponi, un’attenzione particolare ha riguardato alcune tracce ematiche rilevate su un frammento del tappetino del bagno. Il tappetino, macchiato di sangue, custodisce almeno tre zone di interesse biologico. Una di queste ha restituito un profilo genetico corrispondente a Chiara Poggi, confermando la presenza della vittima. Un’altra traccia era indistinta nelle analisi precedenti e rientra ora fra quelle da verificare con tecniche più moderne, nella speranza di ottenere conferme o scoperte rilevanti.
Elemento trovato nella spazzatura e analisi particulari
Si proseguirà anche con l’analisi di un piccolo frammento trovato nella spazzatura, che potrebbe essere un pelo o un capello. Questo elemento, mai accertato prima con successo, è tornato sotto esame per chiarire se appartenga alla vittima o a qualche altra persona presente sul luogo del delitto. Diversa la situazione di un cucchiaino trovato sul posto: già sottoposto a test, contenente materiale genetico attribuito esclusivamente a Chiara. Perciò su questo oggetto non è prevista nessuna nuova verifica.
I dubbi sui risultati dell’impronta 33 e le nuove valutazioni della difesa
Una questione centrale riguarda l’impronta digitale numero 33, attribuita in passato ad Andrea Sempio dai consulenti della procura. Questa evidenza, secondo periti difensivi, presenta diverse componenti che non si riscontrano nel profilo dell’indagato. Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma che collabora con la difesa, ha spiegato che le “minuzie” messe in rilievo prima non trovano riscontri concreti nelle analisi.
Garofano ha parlato di un possibile errore tecnico nell’orientamento dell’impronta, causato dall’uso di un software inadatto. Alcuni elementi apparentemente associati a Sempio deriverebbero invece dalla struttura muraria dell’ambiente esaminato. Secondo il consulente, i 15 punti caratteristici individuati in origine per attribuire l’impronta al trentasettenne non sarebbero realmente presenti. La difesa dovrebbe depositare un’integrazione probatoria entro i prossimi giorni, cercando di ribaltare questo aspetto chiave dell’inchiesta.
Le attività in corso si concentrano dunque su una revisione approfondita di dati tecnici, che nel tempo sono stati contestati da più parti. L’incidente probatorio in cui si sviluppano queste attività mira a circoscrivere con precisione scientifica elementi del caso, in attesa di sviluppi decisivi. Ogni campione analizzato potrebbe fornire un passo avanti, in un’indagine che da anni si confronta con dubbi e continui aggiornamenti.