Un episodio di violenza si è verificato recentemente al pronto soccorso dell’ospedale di Ivrea, generando timori tra il personale sanitario e i pazienti. Nella notte tra venerdì e sabato, un individuo già conosciuto dalle forze dell’ordine ha minacciato un’infermiera, creando un’atmosfera di tensione e paura. Questo caso evidenzia una problematica sempre più rilevante nel settore sanitario: la sicurezza degli operatori e dei cittadini che si trovano in situazioni di emergenza.
Un confronto drammatico al pronto soccorso
Intorno all’una di notte, l’aggressore ha iniziato a rivolgere insulti e minacce a un’infermiera di turno al triage, esprimendo la volontà di aggredirla fisicamente. La scena è avvenuta sotto gli occhi di una madre e del suo bambino, che hanno assistito allo scambio violento, amplificando così l’ansia generale. L’uomo ha successivamente attaccato un parente di un paziente in attesa, lanciando due sedie contro di lui. Fortunatamente, l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha consentito di contenere la situazione, riportando la calma nel pronto soccorso.
Non è la prima volta che questo individuo crea problemi all’interno dell’ospedale: si era infatti presentato in pronto soccorso anche il giorno precedente, segnalando un comportamento preoccupante e ricorrente. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza non solo del personale sanitario, ma anche dei pazienti che possono trovarsi in situazioni di vulnerabilità .
Le parole di Giuseppe Summa del Nursind
La denuncia della situazione è arrivata da Giuseppe Summa, rappresentante del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. In una dichiarazione, Summa ha evidenziato che, sebbene nessuno sia rimasto ferito in questo ultimo episodio, il clima di violenza può facilmente sfuggire di mano. “Nei mesi passati, abbiamo assistito a quattro aggressioni in dieci giorni, spingendoci a chiedere un confronto con le istituzioni e il sindaco di Ivrea,” ha dichiarato Summa.
Il sindacalista ha anche sottolineato il disinteresse e il mancato rispetto degli impegni assunti dall’azienda sanitaria locale. “Riteniamo che la Direzione sia responsabile di eventuali lesioni ai danni non solo del personale, ma anche dei cittadini presenti,” ha affermato. Secondo Summa, le misure di sicurezza necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro non sono state implementate, nonostante l’aumento del fenomeno di aggressioni a livello nazionale.
La richiesta di intervento e il futuro del personale
La situazione di stallo ha spinto il Nursind a invocare l’intervento dell’assessore regionale Federico Riboldi. Summa ha minacciato che se la questione non verrà affrontata con la dovuta serietà , è possibile che il personale possa entrare in stato di agitazione. “Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare la salute e la sicurezza dei dipendenti,” ha concluso. Il sindacato continuerà a richiedere interventi concreti e misure di sicurezza per tutelare gli operatori sanitari, in un contesto in cui la violenza sembra essere diventata un fenomeno sempre più preoccupante nelle strutture sanitarie.
Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina