Nuova spedizione per estrarre carote di ghiaccio dal ghiacciaio corbassière a 4100 metri sul gran combin

Nuova spedizione per estrarre carote di ghiaccio dal ghiacciaio corbassière a 4100 metri sul gran combin

Una spedizione italiana sul ghiacciaio Corbassière in Valle d’Aosta recupera carote di ghiaccio profonde per studiare la storia climatica e contrastare il rapido scioglimento causato dal riscaldamento globale.
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Una spedizione italiana sul ghiacciaio Corbassière in Valle d’Aosta mira a estrarre carote di ghiaccio profonde per studiare la storia climatica, contrastando il rapido scioglimento causato dal riscaldamento globale. - Gaeta.it

Una spedizione scientifica è partita sul ghiacciaio Corbassière, che si estende a 4.100 metri di altitudine nel massiccio del Grand Combin, al confine tra Valle d’Aosta e Svizzera. L’obiettivo è recuperare carote di ghiaccio profondo contenenti tracce di migliaia di anni di storia climatica. Il ghiacciaio è un archivio naturale prezioso, ma il suo rapido ritiro impone un intervento urgente. Un team di ricerca italiano, composto da esperti del Cnr-Isp e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha allestito un campo sul ghiacciaio per una campagna di circa 12 giorni, con supporto tecnico specializzato e un campo base in Valle d’Aosta.

Il valore storico e scientifico delle carote di ghiaccio

I ghiacciai custodiscono strati di ghiaccio che si formano anno dopo anno, intrappolando gas, particelle e caratteristiche chimiche che raccontano condizioni climatiche e ambientali di epoche diverse. Per decenni, gli scienziati hanno studiato queste carote di ghiaccio per ricostruire l’evoluzione del clima terrestre. Il ghiacciaio Corbassière rappresenta una delle ultime aree dove è possibile recuperare campioni così estesi. Carlo Barbante, direttore scientifico del progetto e professore di Paleoclimatologia, sottolinea come il riscaldamento globale abbia accelerato lo scioglimento dei ghiacciai, mettendo a rischio la conservazione di questi dati naturali.

Importanza delle carote e tracce climatiche

L’importanza di queste carote sta nel fatto che si tratta di archivio diretto e fisico delle condizioni passate, difficilmente sostituibile da altre fonti. I gas intrappolati, il contenuto chimico e gli isotopi presenti raccontano la temperatura, la composizione atmosferica ma anche eventi storici come eruzioni vulcaniche o incendi significativi. Salvare questi campioni significa conservare le tracce tangibili della storia climatica, oggi a rischio di perdita definitiva.

La missione scientifica e i suoi protagonisti

La missione sul ghiacciaio Corbassière coinvolge un gruppo misto tra ricercatori del Cnr-Isp e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia supportati da esperti tecnici, tra cui una guida alpina e un’infermiera – componente essenziale in ambienti così estremi. Due ricercatori lavorano nel campo base di Ollomont, in Valle d’Aosta, gestendo supporto logistico e analisi preliminari. La spedizione durerà circa dodici giorni, periodo necessario a perforare e estrarre le carote di ghiaccio più profonde, fino a circa 80 metri in profondità, arrivando vicino al substrato roccioso del ghiacciaio.

Attrezzature e organizzazione della spedizione

Questa operazione richiede attrezzature specifiche per il carotaggio in alta quota e un’organizzazione attenta date le condizioni meteorologiche imprevedibili e la difficoltà del terreno. Il progetto è parte di un più ampio programma promosso dalla Fondazione Ca’ Foscari, con supporto di Sea Beyond, iniziativa di tutela ambientale del Gruppo Prada, che lavora in partnership con commissioni scientifiche internazionali. Il ministero dell’Università e della ricerca contribuisce finanziariamente e logisticamente.

Obiettivi, sfide e continuità della ricerca

La spedizione vuole ottenere almeno due carote di ghiaccio integre e profonde, una delle quali entrerà a far parte dell’archivio globale di Ice Memory Foundation. Questa organizzazione si occupa di salvare campioni dai ghiacciai più in pericolo e conservarli in Antartide per garantire a future generazioni di analisti e ricercatori l’accesso a dati climatici storici.

Il progetto riprende una missione precedente fatta nel 2020 sullo stesso ghiacciaio, durante la quale si è constatato un deterioramento significativo degli strati superficiali a causa della fusione e infiltrazione di acqua. I ricercatori hanno osservato che segnali chimici fondamentali erano già compromessi, confermando in modo netto quanto sia urgente recuperare altre porzioni di ghiaccio più profonde prima della loro scomparsa.

Raggiungimento di strati profondi

La profondità raggiunta di circa 80 metri consentirà di raggiungere strati meno disturbati e conservare informazioni climatiche di epoche remote.

Preparativi tecnici e prospezione radar

Prima di procedere con la perforazione, il team ha effettuato una campagna di prospezione con sistemi radar GPR . Questi radar emettono onde radio che penetrano nel ghiaccio e permettono di visualizzarne la struttura interna, rilevando eventuali anomalie, crepe o zone di fusione. L’analisi GPR serve a identificare la zona più adatta per il carotaggio, garantendo una migliore qualità dei campioni e minimizzando i rischi durante le operazioni.

Importanza della valutazione radar

La valutazione dello stato interno del ghiacciaio è fondamentale data la complessità del territorio e le condizioni in quota. Le letture radar aiutano a mappare gli spessori e a localizzare il substrato roccioso sottostante, assicurando che le carote estratte tocchino il fondo del ghiacciaio. Questo tipo di analisi è comune nelle missioni scientifiche di questo tipo e richiede competenze in geofisica e operazioni di montagna.

Il risultato della prospezione ha guidato la scelta del sito per la trivellazione, permettendo al team di organizzare il lavoro in modo più efficace e con maggior sicurezza.

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