Nuova installazione sonora a Palazzo Ardinghelli: l'arte incontra la geofisica all'Aquila

Nuova installazione sonora a Palazzo Ardinghelli: l’arte incontra la geofisica all’Aquila

Inaugurata all’Aquila l’installazione “Terreno. Tracce del quotidiano”, che unisce arte e scienza attraverso la musica e tecnologie geofisiche, offrendo un’esperienza sensoriale unica fino al 4 maggio.
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Nuova installazione sonora a Palazzo Ardinghelli: l'arte incontra la geofisica all'Aquila - Gaeta.it

Un’innovativa esperienza sensoriale è stata recentemente inaugurata presso Palazzo Ardinghelli, nel cuore del centro storico dell’Aquila. L’allestimento ‘Terreno. Tracce del quotidiano‘, curato da Lisa Andreani, è aperto al pubblico fino al 4 maggio. In un’epoca in cui l’arte e la scienza si intrecciano sempre più, questa installazione offre ai visitatori l’opportunità di scoprire come la musica e le tecnologie geofisiche possono dialogare tra loro.

La creazione dell’ambiente sonoro

Al centro di questa installazione c’è la composizione ‘Down-hole‘, realizzata dall’artista e compositrice Ramona Ponzini. La sua opera si basa sulla generazione di onde elastiche, che danno voce a quello che Ponzini definisce “il canto della terra”. Questa espressione non è solo poetica, ma affonda le radici nella ricerca scientifica. L’espressione “down-hole” si riferisce a una tecnica geofisica per indagare le proprietà meccaniche del suolo, utilizzata per la ricostruzione stratigrafica.

La metodologia prevede l’emissione di onde elastiche dalla superficie del terreno. Queste onde vengono quindi rilevate mentre si propagano a diverse profondità in un pozzo di sondaggio. I dati raccolti permettono di analizzare la velocità di propagazione delle onde longitudinali e di taglio, permettendo così di distinguere le diverse caratteristiche del terreno.

Collaborazione con l’Università dell’Aquila

Significativa è la collaborazione di Ponzini con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile – Architettura e Ambientale dell’Università dell’Aquila. L’artista ha esaminato i dati provenienti da cinque pozzi esplorativi situati nell’area di Roio, analizzando diversi parametri. Ogni pozzo ha fornito informazioni specifiche sui valori di velocità delle onde, fondamentali per la sua composizione. I dati, successivamente raccolti in un file Excel, sono stati trasformati in frequenze sonore attraverso un processo di “sonificazione“.

Utilizzando software audio specializzati, Ponzini ha campionato la propria voce, anch’essa considerata un’onda elastica, per creare una base timbrica originale. La combinazione di queste tecnologie ha portato alla creazione di una “scultura sonora“, la quale desidera restituire la musicalità intrinseca della stratificazione del terreno.

Performance dal vivo: un incontro tra arte e musica

In occasione dell’apertura dell’esposizione, Ramona Ponzini ha guidato una particolare performance in collaborazione con il Conservatorio ‘Alfredo Casella’. Gli studenti hanno avuto la possibilità di esplorare una libertà creativa nei loro interventi musicali. A ciascun musicista è stata assegnata una partitura, che doveva essere interpretata in un contesto di noise-improv. Questo approccio non convenzionale ha permesso ai partecipanti di scegliere liberamente la strumentazione, esprimendo liberamente le loro idee attraverso una messinscena sonora vivace e coinvolgente.

L’unione tra scienza e arte, rappresentata in questa installazione, si configura come un interessante punto d’incontro, dove il suono diventa un mezzo per esplorare e comprendere meglio il territorio e le sue peculiarità. Con ‘Terreno. Tracce del quotidiano‘, l’Aquila si conferma come un centro nevralgico di iniziative culturali che stimolano un dialogo costante tra esperienza artistica e ricerca scientifica.

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