nuova inchiesta sulla morte di chiara poggi: il ruolo di due persone nel trasporto del corpo a garlasco

nuova inchiesta sulla morte di chiara poggi: il ruolo di due persone nel trasporto del corpo a garlasco

La procura di Pavia riapre il caso Chiara Poggi, indagando Andrea Sempio e altri per omicidio e trasporto del corpo nella villetta di Garlasco, basandosi su nuove analisi scientifiche delle tracce ematiche.
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La Procura di Pavia ha riaperto l’indagine sulla morte di Chiara Poggi, basandosi su nuove analisi scientifiche che ipotizzano il coinvolgimento di più persone nel trasporto del corpo nella villetta di Garlasco. - Gaeta.it

La vicenda riguardante la morte di Chiara Poggi torna al centro dell’attenzione giudiziaria, dopo l’apertura di una nuova indagine da parte della Procura di Pavia. Le accuse coinvolgono Andrea Sempio e altre persone per il sospetto di aver ucciso e trasportato il corpo nella villetta di Garlasco. Questa pista, che prende origine anni fa, si basa su elementi scientifici e perizie che rivelano dettagli importanti sull’omicidio.

Il contributo delle tracce di sangue all’analisi del crimine

Le tracce di sangue hanno rappresentato la chiave per ricostruire i movimenti del corpo dopo la morte di Chiara Poggi. Il loro posizionamento sulla scena del crimine ha permesso di capire in che modo la vittima sia stata trasportata e da quante persone. In particolare, la scelta degli esperti di concentrarsi non solo sul luogo dove è stato ritrovato il corpo, ma anche sugli stipiti delle porte e sulle pareti, ha fornito indizi preziosi.

Questi segni ematici mostrano che il corpo non è stato trascinato lungo il pavimento, modalità che avrebbe generato altre tracce maggiori. Al contrario i dettagli indicano un sollevamento controllato, con il corpo tenuto da due soggetti che lo hanno spostato dal punto dell’aggressione a un altro interno della casa, a bassissima altezza rispetto al pavimento. Questo dato ha cambiato la comprensione degli spostamenti nel luogo del delitto, suggerendo una dinamica più precisa del crimine.

L’origine della pista sulle due persone coinvolte nel trasporto del corpo

Le indagini su Chiara Poggi risalgono all’estate del 2008, quando gli esperti legali a difesa di Alberto Stasi, allora assistito dal professor Angelo Giarda, hanno elaborato una relazione che ha indirizzato l’attenzione su una pista poco considerata fino ad allora. Nelle analisi condotte, è emerso che dopo l’aggressione il corpo di Chiara non è stato trascinato ma sollevato da almeno due persone. Questo dettaglio è stato sottolineato dal fatto che l’altezza del corpo rispetto al pavimento non ha superato i 70 centimetri.

Le conclusioni sono state tratte da un attento esame delle tracce ematiche visibili su pavimento, stipiti e pareti della villetta di Garlasco. I consulenti della difesa hanno interpretato i segni come prova del fatto che il corpo sia stato preso per i piedi e le ascelle, senza alcun trascinamento sul pavimento. Questi elementi hanno aperto nuove ipotesi investigativi, ampliando il quadro rispetto alle versioni finora prevalenti.

la nuova inchiesta e l’accusa a carico di andrea semplicioe altri

Il caso è tornato recentemente di attualità per effetto della nuova inchiesta coordinata dalla Procura di Pavia. Andrea Sempio, ora al centro delle accuse, è indagato insieme ad altre persone per il ruolo presumibile nell’omicidio e nel successivo trasporto del corpo di Chiara Poggi. L’inchiesta prende spunto proprio dagli elementi rilevati tempo fa e dalle testimonianze scientifiche raccolte con le analisi del sangue.

L’iniziativa della Procura segna una fase importante del procedimento, che riguarda anche la valutazione dell’ipotesi secondo la quale il corpo della vittima sarebbe stato spostato da più individui, come indicato dal precedente studio. La posizione degli indagati e la loro possibile complicità sono al centro delle verifiche, in attesa di ulteriori sviluppi e approfondimenti da parte degli inquirenti.

il ruolo del professor angelo giarda e delle perizie difensive

Il professor Angelo Giarda, scomparso nel 2021, aveva un ruolo chiave nelle analisi difensive di Alberto Stasi e aveva coordinato gli accertamenti tecnici sul caso. Grazie alla sua esperienza, le perizie condotte nel 2008 hanno fornito dati che sono tuttora fondamentali per la ricostruzione dell’evento. Gli specialisti al suo fianco hanno utilizzato metodi per esaminare con precisione le tracce ematiche e per definire le modalità del trasporto del corpo.

L’approccio scientifico dei consulenti difensivi ha evidenziato particolari che altrimenti sarebbero passati inosservati. Ha messo in luce la complessità della scena del crimine e ha permesso di ragionare sulla possibile presenza di più persone coinvolte nell’occultamento del corpo all’interno della villetta di Garlasco. Questi elementi costituiscono ancora oggi basi concrete delle indagini e della nuova procedura aperta nel 2025.

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