L’Etna ha ripreso la sua attività con una fase eruttiva significativa iniziata questa notte. Le esplosioni partono dal cratere di Sud-Est, accompagnate da colate di lava e formazione di colate pulsatili. L’evento sta attirando l’attenzione degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e delle autorità locali, mentre la situazione è costantemente monitorata per valutare eventuali conseguenze sul territorio e sulla viabilità aerea.
Evoluzione dell’attività eruttiva nel cratere di sud-est
L’attività è iniziata con esplosioni multiple provenienti da bocche diverse situate nell’area sommitale del cratere di Sud-Est. Da queste aperture si sono generate colate di lava dirette principalmente verso Sud-Est e Sud, interessando i versanti con una corrente incandescenti costante. Intorno alle 2:45 del mattino, il fenomeno ha subito un’accelerazione con la trasformazione delle esplosioni in fontane di lava che si sono innalzate raggiungendo dai 200 fino a 300 metri sopra la superficie del cratere.
Questa fase è accompagnata da emissioni di gas e detriti, con una frequenza delle esplosioni che è aumentata rispetto a quanto osservato fino alla notte precedente. L’attività lavica ha preservato una dinamica piuttosto stabile sul versante Sud-Est, senza mostrare deviazioni importanti né apertura di nuove bocche laterali, evidenziando una concentrazione delle forze nella zona sommitale.
L’osservazione diretta e i dati raccolti da remoto hanno indicato uno sviluppo energetico tali da generare colate continue, capaci di spostarsi con moderata rapidità verso le aree sottostanti, rappresentando un elemento da tenere sotto controllo per la sicurezza della popolazione residente nelle vicinanze.
Ricaduta di lapilli e direzione della nube eruttiva
Verso le 3:30 si è verificata una lieve ricaduta di piccoli lapilli nella zona di Piano Vetore, un’area sul versante Sud-Occidentale del vulcano. Questo fenomeno, dovuto al sollevamento e alla dispersione di materiali piroclastici durante le esplosioni, ha interessato una fascia limitata del territorio circostante. I lapilli caduti non hanno provocato danni, ma hanno portato le autorità locali a monitorare la situazione attentamente.
I modelli previsionali emessi dall’INGV, Osservatorio Etneo, indicano che la nube eruttiva prodotta si muoverebbe principalmente in direzione Sud-Sud-Ovest nelle prime ore dell’eruzione, per poi spostarsi verso Sud-Ovest nel corso della mattinata. Questo spostamento condiziona la possibile dispersione dei depositi piroclastici e definisce le aree da sorvegliare per eventuali effetti sulla popolazione e sull’ambiente.
Il vento e le condizioni meteorologiche locali giocano un ruolo chiave nel determinare la direzione e l’estensione della nube eruttiva. Attualmente, non sono state segnalate situazioni di pericolo nelle zone abitate al di fuori del raggio immediato del vulcano.
Intensa attività sismica e monitoraggio del tremore vulcanico
L’aspetto sismico dell’eruzione mostra un aumento significativo dell’intensità del tremore vulcanico. Il picco più alto è stato registrato intorno alle ore 2:00, mentre nelle ore successive il valore è rimasto su livelli elevati. Le analisi indicano che le sorgenti del tremore sono localizzate proprio nella zona del cratere di Sud-Est, a circa 2.700 metri di altitudine.
Parallelamente è stata rilevata una notevole frequenza di eventi infrasonici, con una energia elevata e tutti localizzati nell’area sommitale. Questo tipo di eventi rivela la dinamicità della camera magmatica e l’interazione tra le pressioni interne e l’emissione di gas e materiale piroclastico.
I sensori di controllo inviando dati in tempo reale hanno permesso agli esperti di aggiornare costantemente le condizioni del vulcano, con particolare attenzione a possibili evoluzioni che potrebbero influire sulla stabilità delle pendici o provocare nuove aperture nella zona eruttiva.
Allerta arancione per la navigazione aerea e situazione dell’aeroporto di catania
L’INGV ha segnalato un livello di allerta VONA di colore arancio, per indicare la presenza di una fonte di rischio legata alla propagazione di cenere e altre particelle nell’atmosfera. Questo livello indica un potenziale impatto sulle rotte aeree nell’area del vulcano.
Tuttavia, l’aeroporto internazionale di Catania “Vincenzo Bellini” continua a operare regolarmente. Non si sono registrati ritardi o cancellazioni di voli legati all’attività eruttiva finora, anche se le autorità competenti mantengono una sorveglianza rigorosa per garantire la sicurezza del traffico aereo.
Le indicazioni degli esperti territoriali confermano che in caso di variazioni improvvise, saranno prese le misure necessarie per evitare rischi ai velivoli in transito. Al momento, la situazione resta sotto controllo senza particolari disagi per il trasporto passeggeri.