Il rilancio del nucleare italiano ha trovato spazio a piacenza dal 21 al 23 maggio con la prima edizione di nuclear power-expo, manifestazione dedicata al comparto nucleare. L’evento ha raccolto sincero interesse da parte di professionisti e aziende del settore, anticipando un nuovo percorso verso la programmazione degli impianti e il rafforzamento della filiera nazionale. Il confronto ha coinvolto industrie, istituzioni e mondo accademico, portando alla luce progetti, competenze e sfide legate al futuro energetico del paese.
Una nuova mappatura delle competenze nel settore nucleare italiano
L’evento tenuto a piacenza expo ha rappresentato una prima vera indagine sulle capacità e sui progetti in corso legati al nucleare in italia. Più di 6.000 operatori professionali hanno partecipato alla tre giorni, insieme a decine di aziende specializzate che hanno animato i padiglioni. Nuclear power-expo ha mostrato come il nucleare mantenga un ruolo importante nel dibattito energetico, soprattutto per le sue caratteristiche di fonte programmabile e affidabile. Le aziende italiane, molte già impegnate in progetti internazionali, hanno potuto presentare esperienze e competenze, mentre il pubblico ha seguito un calendario fitto di convegni e approfondimenti tecnici.
Questa prima edizione si è configurata come punto di partenza per elaborare una roadmap concreta che rivolga lo sguardo alla prossima manifestazione, programmata dal 9 all’11 giugno 2026. Durante i lavori si è discusso di innovazione tecnologica e sicurezza con attenzione anche alla formazione e al coordinamento delle attività lungo tutta la filiera nucleare italiana. In effetti, la fiera ha permesso di fotografare la situazione attuale e indicare possibili piste operative per lo sviluppo futuro.
Leggi anche:
Il ruolo di sogin nella ripresa del nucleare termoelettrico
Tra i protagonisti emersi all’evento, spicca sogin, società che gestisce lo smantellamento degli impianti nucleari e che ora si candida a un ruolo più attivo nell’industria. Gian Luca artizzu, amministratore delegato di sogin, ha dichiarato che l’azienda conserva competenze aggiornate nonostante i lunghi anni di pausa. Sogin punta a partecipare direttamente alla gestione di uno o più nuovi impianti per la ripresa della produzione termoelettrica da nucleare. Questa dichiarazione conferma l’intenzione di rimettere in moto un settore fermo da decenni, favorendo la valorizzazione delle capacità accumulate nel tempo.
Il contributo di sogin evidenzia la volontà di tornare a investire ed operare in un ambito che sta acquisendo attenzione politica e industriale. Lo scenario richiama la necessità di una governance nazionale solida, capace di riunire competenze tecniche e strategiche. A piacenza si è percepita questa esigenza, che avrà ripercussioni sulle prossime scelte energetiche del paese.
Supply chain nucleare: opportunità industriali e competenze già operative in italia
Il convegno inaugurale intitolato “Supply chain nucleare: opportunità e sfide” ha rappresentato uno dei momenti chiave della manifestazione. Organizzato in collaborazione con ain, ha raccolto i vertici delle aziende italiane più rilevanti, da ansaldo nucleare a simic, atb riva calzoni, ibf, walter tosto, protex italia, rina e tectubi. La discussione ha messo in evidenza come molte di queste imprese siano già parte di progetti internazionali, a testimonianza della presenza italiana nella catena di valore globale del nucleare.
Stefano monti, presidente di ain, ha sottolineato la necessità di una strategia nazionale per creare una filiera integrata, sfruttando le competenze presenti sul territorio. Aggiungendo che l’energia nucleare, come fonte costante, può affiancare le fonti rinnovabili garantendo una certa stabilità energetica e prezzi competitivi per le imprese italiane. Giorgio graditi, direttore generale di Enea, ha evidenziato questo ruolo di “stabilizzatore sistemico” del nucleare, un concetto chiave nelle discussioni sul futuro mix energetico.
Le aziende coinvolte hanno, attraverso testimonianze e dati, mostrato in che modo la filiera italiana sia già capace di rispondere a standard elevati, purella necessità di maggiore coordinamento e politiche più chiare per consolidare questa posizione nel medio periodo.
Formazione, ricerca e impegno degli stakeholder: focus sulle priorità nucleari
Una componente considerevole del dibattito si è focalizzata sulla formazione e sull’attività di ricerca, fondamentali per sostenere la ripresa del nucleare. Il convegno “Priorità nucleari: formazione, informazione, stakeholder engagement e ricerca”, in collaborazione con cirten e presieduto dal professor marco ricotti del politecnico di milano, ha affrontato temi cruciali come l’educazione delle nuove generazioni di professionisti e l’importanza della collaborazione tra università e industria.
Ricotti ha evidenziato come la filiera manifatturiera italiana sia in grado di produrre fino a otto recipienti in pressione per smr all’anno, coprendo quasi il 40% del fabbisogno europeo previsto tra il 2035 e il 2050. Questo dato conferma la capacità tecnica del paese di contribuire in modo significativo alla diffusione di tecnologie nucleari avanzate. Sono emersi anche gli spunti sulla necessità di rafforzare l’engagement degli stakeholder per favorire una maggiore consapevolezza sulle opportunità e i rischi del nucleare.
La collaborazione con il mondo accademico rimane strategica. L’attenzione a corsi di studio mirati e a programmi di aggiornamento è infatti oggi mai così alta per garantire un ricambio generazionale all’altezza delle sfide tecniche ed economiche.
Workshop tecnico iaea e ruolo della filiera italiana nelle forniture di sistemi di sicurezza
L’iaea, agenzia internazionale per l’energia atomica, ha portato a piacenza un workshop tecnico con la partecipazione del suo senior expert pekka pyy. L’incontro si è concentrato sulle forniture commerciali destinate ai sistemi di sicurezza degli impianti nucleari, tema imprescindibile per la gestione degli impianti in attività e in progetto. È stato un momento di confronto tecnico importante sull’affidabilità e sugli standard internazionali attesi per componenti critici.
Paolo fedeli, presidente di aipe, ha ricordato che la filiera italiana, nonostante un periodo di discontinuità, continua a innovare e partecipare a iniziative globali. Fedeli ha sottolineato la necessità di una visione a lungo termine per il settore, perseguendo investimenti e politiche coerenti per sostenere le aziende che operano nel campo dei recipienti in pressione, dei tubi e componenti di sicurezza. Questa continuità tecnologica e produttiva è ritenuta determinante per confermare il ruolo dell’italia nel contesto europeo e globale.
Il forte legame con standard internazionali come quelli stabiliti dall’iaea rappresenta un incentivo per garantire qualità e sicurezza nel comparto nucleare nazionale.
Presenza di women in nuclear italy e collaborazioni istituzionali a supporto della manifestazione
Women in Nuclear Italy ha partecipato con la presidente céline conreau, che ha ribadito come il rilancio del nucleare rappresenti una concreta opportunità di crescita non solo tecnologica ma anche occupazionale. L’associazione ha messo in evidenza il valore di una maggiore inclusione e valorizzazione delle figure femminili in questo campo, contribuendo così a migliorare la qualità e la competitività del settore.
La manifestazione è stata ospitata insieme ad altre due fiere di rilievo: hydrogen-expo e cybsec-expo, rispettivamente dedicate all’idrogeno e alla sicurezza informatica. Tutte e tre le iniziative hanno ottenuto ampio sostegno da istituzioni e enti di riferimento nazionali e locali. Tra i patrocinatori si segnalano il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, enea, le regioni emilia-romagna e liguria, il comune di piacenza, la conferenza delle regioni e delle province autonome e il gruppo sogin.
Le sinergie fra queste realtà hanno contribuito a dare massima visibilità alla nuclear power-expo, rafforzando il suo ruolo come piattaforma di dialogo fra istituzioni, industria e mondo accademico in vista di una nuova fase per la politica energetica italiana. Il legame con obiettivi di sicurezza e neutralità climatica è stato spesso richiamato dagli interventi nel corso dei tre giorni.
La prossima edizione, già fissata per giugno 2026 nello stesso centro congressi, si preannuncia come occasione per raccogliere i frutti di quanto emerso nel 2025 e continuare a delineare il futuro del nucleare in italia.