Novak Djokovic resta una figura centrale nel mondo del tennis, spesso visto sotto una luce diversa rispetto agli altri membri dei cosiddetti Fab 3. In un’intervista rilasciata a Failure of Champions, Djokovic ha raccontato la sua esperienza di atleta e il rapporto con Roger Federer, Rafa Nadal e i tifosi. Il tennista serbo ha parlato con franchezza delle difficoltà incontrate nell’essere accettato dal pubblico, nonostante i risultati straordinari raggiunti in campo. Questo articolo esplora le sue parole e il contesto che ha caratterizzato la sua carriera.
Un percorso di grandi successi e sfide personali
Djokovic ha raggiunto un traguardo importante nelle ultime settimane, vincendo il suo 100esimo titolo Atp a Ginevra. Questo risultato rafforza ulteriormente il suo ruolo nella storia recente del tennis, confermandolo come uno dei più vincenti di sempre. Tuttavia, il successo non è stato accompagnato dallo stesso tipo di affetto riservato ai suoi diretti rivali Federer e Nadal.
Il serbo ha spiegato di aver sempre mostrato la sua personalità autentica, ma questo atteggiamento non gli ha portato l’accoglienza sperata da parte degli appassionati. L’autocritica su alcuni comportamenti definiti arroganti emerge chiaramente. Djokovic ha ammesso di essersi sentito spesso come un “bambino indesiderato”, una sensazione alimentata dall’atteggiamento distaccato o addirittura ostile del pubblico.
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Questa mancanza di accettazione lo ha portato a interrogarsi sul perché, soprattutto considerando il suo impegno e i risultati sul campo. A suo dire, “anche se si fosse comportato in maniera diversa, i tifosi non lo avrebbero accolto con lo stesso calore”. Questo aspetto ha influito sul suo rapporto non solo con il pubblico ma anche con la stampa e i commentatori sportivi, spesso favoriti nei confronti degli altri due grandi.
La rivalità con federer e nadal: rispetto e competizione
Djokovic si è trovato per anni al centro di uno scontro sportivo fra i più intensi nella storia del tennis. Federer e Nadal hanno avuto un riconoscimento unanime da parte degli appassionati e della critica, mentre Djokovic è spesso stato visto come il terzo incomodo, un outsider che ha rotto gli schemi.
Il tennista serbo ha spiegato che la sua presenza come “terzo” non è mai stata pienamente accettata, perché il suo obiettivo dichiarato era quello di scalzare la supremazia degli altri due. A detta sua, questa posizione gli ha causato una diffidenza nei confronti del pubblico. Nonostante tutto, ha portato avanti una rivalità basata su rispetto e sportività, che ha definito con chiarezza.
Djokovic ha sottolineato più volte che la competizione con Federer e Nadal non includeva sentimenti negativi o ostilità personali. Le sfide in campo erano agguerrite, ma sempre giocando per vincere nel modo più corretto possibile. Secondo lui, “alla fine ha prevalso ogni volta il migliore tra i contendenti”. Questo atteggiamento rispettoso è rimasto invariato anche dopo il ritiro dei due campioni, che Djokovic continua ad ammirare.
Un rapporto umano oltre il campo da gioco
Il serbo ha anche ricordato i legami personali nelle dinamiche con gli altri due grandi del tennis. Ha detto di sentirsi più vicino a Rafa Nadal, con cui ha sviluppato un’intesa maggiore nel tempo. Il rispetto reciproco ha caratterizzato questa relazione, a dispetto delle numerose battaglie sportive.
Djokovic ha ribadito che essere rivali non significa augurare il peggio o provare odio. Questo ha contribuito a sfatare alcuni pregiudizi sulla sua figura e a dimostrare un lato umano spesso ignorato. La sua posizione nei confronti dei colleghi è sempre stata quella di un avversario determinato, ma che sa riconoscere i meriti altrui.
Il tennista ha confermato di non avere mai pronunciato parole offensive o critiche contro Federer e Nadal, mantenendo un profilo rispettoso anche nei momenti di maggiore pressione. Questa attitudine contribuisce a una narrazione più complessa del personaggio Djokovic, lontana dall’immagine di semplice antagonista spesso proposta dai media.