La situazione dell’acqua in Basilicata resta sotto controllo nonostante qualche segnale di allarme emerso nelle ultime settimane. Alfonso Andretta, amministratore unico di Acquedotto Lucano, ha fatto il punto sulla disponibilità e consumo idrico durante un incontro a Potenza con sindaci del potentino organizzato da Egrib e Regione Basilicata. Il richiamo a un utilizzo più responsabile dell’acqua sembra la chiave per evitare tensioni future, soprattutto nelle aree rurali.
Stato attuale delle risorse idriche in basilicata
Secondo quanto dichiarato da Alfonso Andretta, la Basilicata al momento non si trova in una crisi idrica. L’incontro con i sindaci del potentino ha evidenziato che le fonti d’acqua presentano una riduzione stimata del 20% rispetto alla disponibilità ordinaria. Una perdita significativa, ma ancora non preoccupante da portare a situazioni di emergenza. La zona di Potenza, che rappresenta un terzo dell’utenza complessiva dell’Acquedotto Lucano, ha saputo contenere la domanda riducendo i consumi di circa il 10%. Questo risultato è stato possibile grazie ad interventi mirati e a una maggiore consapevolezza tra la popolazione urbanizzata.
Aumento della capacità di raccolta
Un dato importante è l’aumento della capacità di raccolta del bacino Basento-Camastra, che ha raggiunto una portata pari a 11,5 milioni di metri cubi d’acqua. Un volume superiore di circa 3 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in grado di assicurare il fabbisogno attuale e di fornire maggiore margine di sicurezza in caso di picchi di consumo o emergenze. Questi numeri mostrano come, sul piano delle forniture idriche, la Basilicata possa ancora far fronte alla domanda senza gravi difficoltà, ma restano sotto osservazione gli utilizzi che si registrano nelle zone più periferiche e agricole.
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Appello all’uso responsabile e ruolo dei sindaci
Il problema principale individuato da Andretta riguarda il modo in cui viene impiegata l’acqua potabile, in particolare nelle aree rurali del potentino. Negli ultimi quindici giorni si sono evidenziati consumi elevati legati all’irrigazione, un uso improprio della risorsa idrica che pesa molto sul sistema. L’acqua potabile, destinata al consumo umano e domestico, viene spesso impiegata per irrigare colture, con sprechi notevoli e aumenti ingiustificati nella domanda.
Accanto a questo si segnala la presenza di un numero consistente di utenze non autorizzate. Tali situazioni complicano il monitoraggio e la gestione dei flussi d’acqua, creando un carico ulteriore sulle infrastrutture. Per questo motivo, Andretta ha rivolto un appello chiaro ai sindaci del potentino, chiedendo loro di rafforzare i controlli sul territorio e di mettere in atto misure che scoraggino gli usi impropri. Il coinvolgimento dei primi cittadini è ritenuto cruciale per evitare che il problema si allarghi e che si verifichino casi di scarsità a breve termine.
Il messaggio è diretto e non lascia spazio a interpretazioni: serve disciplina e attenzione da parte di tutti. La popolazione viene invitata a limitare l’uso dell’acqua potabile per scopi non strettamente necessari, mentre le amministrazioni dovrebbero intensificare le verifiche e gli interventi contro le reti abusive.
Sfida delle perdite d’acqua e stato delle infrastrutture
Un altro aspetto emerso durante l’incontro riguarda le dispersioni nelle condutture dell’Acquedotto Lucano. Andretta ha segnalato che la perdita totale si aggira intorno al 50%, un dato che appare elevato, ma ancora inferiore rispetto a molte altre realtà italiane. Per chilometro di rete, infatti, le perdite lineari sono più contenute che altrove. Questo significa che il problema esiste ma non è tra i più gravi del paese. Restano comunque nodi da affrontare per migliorare la tenuta delle infrastrutture e ridurre gli sprechi che incidono sia sull’efficienza sia sulla disponibilità finale dell’acqua.
Criticità e interventi necessari
La gestione delle reti è particolarmente delicata in Basilicata, dove il territorio presenta caratteristiche che complicano gli interventi. Il rilievo di queste criticità spinge l’Acquedotto Lucano a mettere in campo azioni di manutenzione e progettazione per sostenere la solidità dell’impianto. Il dialogo con le istituzioni locali, che dispongono del controllo diretto sul territorio, si conferma decisivo anche per individuare le aree più vulnerabili.
L’attenzione verso la salvaguardia delle risorse si scontra con necessità strutturali di investimenti, monitoraggi e risanamenti, temi che potrebbero tornare prioritari nei prossimi mesi qualora i consumi irregolari non si riducessero.
Sul fronte delle riserve, invece, la Basilicata continua a ottenere risultati positivi grazie all’incremento della portata del bacino principale che alimenta la regione, dato che offre un margine di sicurezza prezioso.
I segnali attuali sono chiari: non esiste crisi idrica, ma serve mantenere la vigilanza alta e coinvolgere tutti gli attori che possono influire sulla gestione quotidiana dell’acqua. Un utilizzo corretto, combinato a interventi sulle perdite, potrà prevenire tensioni future in un territorio dove l’acqua resta una risorsa da difendere con cura.