Al giffoni film fest neri marcorè ha raccontato i suoi progetti futuri e le motivazioni dietro il suo primo film da regista, “zamora“. Ha condiviso riflessioni personali sulla sua carriera artistica e sulle scelte che lo attendono nei prossimi anni.
Un anno di pausa per il tennis e il compimento dei 60 anni
Neri marcorè, artista noto per la sua versatilità tra cinema, tv e teatro, ha annunciato un cambiamento importante per il 2027. Ha infatti programmato di prendersi un anno di pausa dal lavoro per dedicarsi esclusivamente al tennis, sport che ama e a cui vorrebbe dedicare tutta la sua attenzione. Il traguardo dei 60 anni, che raggiungerà proprio in quell’anno, sarà l’occasione per prendere una pausa lunga e festeggiare nel modo che preferisce. Marcorè ha spiegato durante la sua presenza al festival di film di giffoni che è necessario però affrettarsi a chiudere eventuali impegni entro il 2026, prima di questa sospensione.
Il tennis come priorità personale
Ha ammesso con una punta di ironia che l’anno da dedicare solo al tennis sarà impegnativo, ma che non vede l’ora di affrontarlo senza altri pensieri e con la spensieratezza di un periodo dedicato solo ai suoi interessi personali. Il progetto di mettersi da parte per un po’ rappresenta una scelta di ritmo e di priorità, legata all’età e alle esigenze di vita di chi ha una carriera lunga alle spalle.
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Il debutto alla regia, dalla curiosità alla realizzazione di zamora
Marcorè ha colto l’occasione per spiegare anche come è nato il suo primo lavoro da regista, il film zamora. Dopo anni dietro le quinte come attore in film e serie tv, ha voluto mettersi alla prova dietro la macchina da presa. La sua curiosità nasceva dall’idea di capire come sarebbe stato gestire una regia, un’esperienza mai affrontata prima, pur avendo ascoltato spesso i colleghi attori discutere di regia e immaginare scenari in cui loro stessi avrebbero diretto le scene.
Un lavoro intenso e soddisfacente
Si è lanciato in questo nuovo ruolo con la consapevolezza che avrebbe potuto anche fallire, ma deciso a capire concretamente cosa significhi dirigere. Il lavoro su zamora è stato intenso e coinvolgente, dalla creazione del progetto fino al montaggio e alla presentazione, con grande soddisfazione per i risultati raggiunti. Il film ha ottenuto riconoscimenti e viene ancora invitato nei festival, segno che ha lasciato un segno nel pubblico e nella critica.
Ha sottolineato come la collaborazione sia stata fondamentale. Sul set, l’atmosfera è sempre stata tranquilla e rispettosa, lontana da tensioni o urla tipiche di certe produzioni. Marcorè è stato definito autoritario senza alzare la voce, dimostrando una gestione basata sul carattere e sul rispetto reciproco. Questo approccio ha aiutato a mantenere un clima sereno, dove ogni membro del cast e della troupe ha potuto esprimere al meglio la propria creatività.
Riflessioni su carriera e progetti futuri: teatro e pittura
Alla domanda su quale aspetto della sua carriera vorrebbe ancora esplorare, marcorè ha citato la pittura come una possibile nuova dimensione artistica da sperimentare. Ha mostrato una vena ironica parlando di questa passione nascosta, senza però rompere il ritmo serio dell’intervista.
Ha anche accennato a ipotesi di dirigere in teatro, mantenendo viva la curiosità per altri ambiti artistici. Precisa che non cerca necessariamente di cambiare direzione, poiché tende a riempire con progetti anche i suoi spazi creativi già avviati. Marcorè appare come un artista che ama spostarsi tra vari campi, senza inseguire un’innovazione per forza, ma approfittando delle occasioni che si presentano e mantenendo la solidità del proprio percorso.
Un approccio aperto ma riflessivo
La sua carriera prosegue con stimoli diversi e con un approccio aperto ma riflessivo, pronto ad affrontare nuove sfide e a chiudere quel capitolo con il tennis nel 2027. Il racconto di marcorè offre uno sguardo sul suo modo di lavorare e pensare l’arte oggi, in un momento di grandi cambiamenti e scelte personali, vissute alla luce di una lunga esperienza di spettacolo.