La regione Marche registra oltre 7.200 reati spia collegabili alla presenza mafiosa, secondo un recente monitoraggio nazionale. Questi dati emergono in un momento in cui la lotta alle mafie si rinnova con nuove mobilitazioni civiche e incontri pubblici. La manifestazione di Libera a Pesaro ha portato all’attenzione della città e del territorio provinciale un quadro dettagliato e preoccupante che coinvolge soprattutto le province di Ancona e Pesaro-Urbino. L’attenzione si sposta, così, sulle modalità con cui queste realtà criminali influenzano la vita economica e sociale locale.
La situazione nelle marche tra estorsioni, truffe e delitti informatici
Nelle Marche si contano 7.240 reati indicativi di infiltrazioni mafiose. Il totale italiano supera i 322 mila casi, ma la concentrazione nella regione è significativa. Le estorsioni registrate sono 205, numero che evidenzia la pressione del racket su imprese e cittadini. I casi di usura si limitano a 2, un dato basso ma non per questo meno grave. Il riciclaggio coinvolge 36 episodi, segnalando un uso illecito di denaro proveniente da attività criminali. Il fenomeno più rilevante riguarda truffe e frodi informatiche con 6.486 registrazioni. I delitti informatici ammontano a 511, confermando come le tecnologie digitali siano sempre più terreno di scontro per la criminalità organizzata.
Questi numeri rivelano una criminalità subdola che punta sul controllo finanziario e sullo sfruttamento delle vulnerabilità digitali, più che su azioni violente immediate.
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Le province più colpite: ancona, pesaro-urbino e macerata
Ancona presenta il valore più alto di reati, con 2.253 casi, pari al 31% del totale marchigiano. Qui si contano 60 estorsioni e 23 casi di riciclaggio, mentre le truffe e le frodi informatiche balzano a 2.056. I delitti informatici raggiungono 113 unità. La situazione della provincia indica una rete criminale attiva e diversificata.
Pesaro-Urbino segue con 1.637 reati spia: 36 estorsioni, 2 riciclaggi, 1.520 truffe e frodi informatiche e 79 delitti informatici. Non distante è Macerata con 1.544 reati, tra cui 54 estorsioni, 7 riciclaggi, 1.333 truffe informatiche e ben 150 delitti informatici. Questi dati mostrano un diffuso fenomeno criminale che colpisce soprattutto il territorio adriatico e la parte centrale della regione.
Le province di Fermo e Ascoli Piceno chiudono il quadro con numeri più contenuti ma non trascurabili. Fermo conta 948 reati con un’incidenza relativamente alta di delitti informatici e Ascoli Piceno 852, con 113 delitti informatici.
La mobilitazione di libera e le richieste rivolte alle istituzioni
Libera ha promosso a Pesaro un flash mob in Viale Trieste alla Vela, un momento simbolico lungo il percorso nazionale “fame di verità e giustizia”. Questa iniziativa, nata per commemorare i 30 anni dalla fondazione dell’associazione e di tutta la rete, vuole scuotere la coscienza pubblica e sollecitare risposte concrete sulle mafie e la corruzione.
La richiesta principale è quella di scelte politiche misurate che vadano oltre le parole. Nella lista delle priorità si trova il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità, un tema che da anni attende una gestione più efficace e trasparente. Si sottolinea la necessità di riconoscere diritti alle vittime innocenti delle mafie e di garantire alla società la possibilità di “libere scelte” lontane da condizionamenti.
Altri punti riguardano il contrasto alla corruzione diffusa e alcune criticità sollevate nei confronti del decreto sicurezza e di un sistema giudiziario ancora fortemente diseguale. L’educazione è indicata come mezzo per allontanare le nuove generazioni dalla strada mafiosa. La denuncia si estende alle insidie del gioco d’azzardo, ai rischi per l’ambiente, e ad attacchi verso la libertà d’informazione e l’autonomia della magistratura. Il carcere deve recuperare la funzione rieducativa, mentre si invita a promuovere la pace sociale disarmando piuttosto che rinforzando la vigilanza armata.
Le prossime tappe dell’iniziativa libera nelle marche
Le azioni di sensibilizzazione promosse da Libera continueranno nei prossimi giorni in diverse province della regione. Giovedì 12 giugno a Macerata, in Piazza Vittorio Veneto alle 18:30, si terrà un incontro dal titolo “un menù difficile da digerire. Contrasto alla corruzione e contro il gioco d’azzardo.” Questo appuntamento affronta temi caldi con un pubblico locale, richiamando realtà, esperienze e proposte concrete.
Il giorno successivo, venerdì 13 giugno alle 19:30, ad Ancona in Piazza Roma, si parlerà di “un menù difficile da digerire. un’idea diseguale di giustizia: il dl sicurezza e beni confiscati.” La discussione punta a illuminare alcuni aspetti del decreto sicurezza più controversi e a promuovere una gestione etica dei beni tolti ai mafiosi, restituendoli alla collettività.
Queste tappe restano momenti fondamentali di confronto, costruendo legami tra cittadini, associazioni e istituzioni, mentre si monitora una realtà complessa e spesso poco visibile. Le Marche, così, si trovano alle prese con l’esigenza di rafforzare la lotta contro forme contemporanee di criminalità organizzata, anche nelle pieghe della quotidianità digitale ed economica.